Hanno parlato dell'arte di Guido Barbierato "Gidbo" :
Nicola Galvan - Prof. Gian Luigi Peretti (critico e Storico dell'Arte) - Rogério Celestino - Archivio Monografico dell'Arte Italiana
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PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
GUIDO BARBIERATO "GIDBO"
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA DI MILANO
La pittura di Barbierato raggiunge un lirismo velato personale fatto di attimi infiniti, equilibrati dall’attenta ricerca cromatica, dalla ricerca del segno grafico e dai toni luminosi che creano profondità atmosferiche.
L’artista s'ispira al movimento del chiarismo per la tipica nitidezza e leggerezza della tavolozza che si concentra in un anelito di ricerca dei valori luministici. Una pittura che ha come sorgente il cuore dell’artista: il linguaggio del suo animo e del suo sentire.
Guido Barbierato rappresenta principalmente il mare, simbolo di eternità, di immortalità, di ‘madre’ verso la terra; un mare prezioso, smaltato di trasparenze e dalle curve delle onde che creano un senso movimentato che personifica il pensiero. In tutta la sua produzione pittorica vi è un’acuta capacità di osservazione che dirige la creazione dell’opera in un'armoniosa fusione tra cuore, mente e natura.
Un’elegante ricerca della semplicità ed una raffinata scelta di soggetti sperimenta l’abilità tecnica dell’artista che tramite un’aderenza al reale unisce la sensibilità profonda del suo temperamento che diviene la sua ispirazione artistica.
I confini pittorici di Barbierato sono vasti ma sempre riconducibili ad una verità visitata con brillante intimità. Le sue opere sono realizzate con meticolosa cadenza di ritmi compositivi, cromatismi che proiettano la conoscenza di colori dai toni caldi che si espandono nella luminosità e nella trasparenza di una luce che crea arditezze timbriche.
Le opere di Guido Barbierato suscitano una partecipazione immediata arricchita da motivi di alto interesse che soddisfano l’occhio di un attento osservatore.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - Febbraio 2009
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ANTOLOGIA CRITICA
"Alla base dell'arte di questo pittore c'è lo spirito anticoncettuale e antiaccademico, un'arte che da preminenza alla sensibilità e alle emozioni, all'animo, rispetto alla razionalità e al ripensamento; infatti la sua tecnica preferita è l'acquarello, sul quale non si possono fare ritocchi a posteriori e la mano deve essere veloce e sicura, come negli espressionisti tedeschi.
L'arte di Barbierato è come un percorso spirituale che serve più allo spirito che all'occhio, un'esperienza esaltante sia per chi la esegue che per chi la guarda. Chi osserva un'opera di Barbierato (quei celesti, i rossi, i verdi) ha bisogno di entrare nello spirito di chi l'ha eseguita, per raggiungere una pace interiore e il risveglio delle emozioni più autentiche. Con la pittura di Barbierato c'è un ritorno alle pratiche più moderne e meno tradizionali dell'acquarello, con la dissoluzione delle forme e l'impatto del colore, sempre più diluito, da rassomigliare al linguaggio poetico dell'ermetismo. In definitiva nell'arte di Barbierato c'è uno spiccato senso poetico, una pittura di vena immediata e libera, nata dal rapporto spontaneo con la vitalità della natura.
Nell'arte di Barbierato poesia e realismo si mescolano in un nitido gioco di immagini e colori; pennellate di verità che raccontano fedelmente le tradizioni di questo artista.
Eraldo Di Vita
"Guido Barbierato, pittore e navigatore "nell'animo", presenta nei suoi quadri piccole imbarcazioni, danze di mare e movimenti d'aria che rinforzano un insieme di emozioni vicine ad una cultura veneta ormai dimenticata. La pittura paesaggistica è avvolta da una musica i cui contorni rappresentano la "sfera armilar" strumento di navigazione portoghese – il quadro diventa lo spartito, la musica l'immagine. Così Rogério Celestino afferma come sarebbe bello dipingere gli stessi quadri con un plettro, Guido Barbierato risponde quanto lo sarebbe suonare con un pennello. L'azzurro-verde dei mari e dei cieli, il rosso dei tramonti e di altri particolari sono i colori predominanti, simbolo di passione.
Quando un quadro diventa musica? Quando in un dipinto di materia morta, piccole sequenze d'immagini, contorni e oggetti-simbolo, portano al rinnovamento spirituale e purificatore suscitando emozioni e vibrazioni principi generatori di musica."
Rogério Celestino (musicista e critico d'arte portoghese)