Critici, giornalisti e personalità di calibro hanno recensito le opere di Chicchi, segnaliamo: Sabrina Bagatta - Fausto Carpani - Giorgio Comaschi - Luigi Lepri.
"Telefonia mobile" - 2010

acrilico su MD - cm 18x63
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
CHICCHI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Mediante una costruzione armoniosa dell’opera l’artista Chicchi capovolge la negatività in positività dove il colore e la scelta dei particolari assumono una rilevante importanza per la lettura dell’opera.
Nelle opere troviamo una rivisitazione delle tematiche artistiche, passate ed attuali, dove ogni soggetto è mobilizzato da una tensione cromatica che ne suggella l’atmosfera, da una luce opaca, decisa e talvolta a tratti che trapassa gli oggetti ed il paesaggio avvolto nel suo incanto naturalistico. Chicchi realizza velature intense che si diversificano per il passaggio tonale. Le opere sembrano trasmettere un segno di attesa e di conquista per aver raggiunto una nuova visione di un possibile mondo.
Oggetti diversi, bagliori incandescenti, oscurità immediate si susseguono generando un gioco di significati simbolici che richiamano all’attenzione valori profondi.
Le opere si circondano di atmosfere illusorie che creano similitudini a dimensione di bambini sognatori.
I titoli delle opere, a volte incomprensibili per scelta, ci suggeriscono l’incoerenza di una realtà ridicola che si evince nella costruzione dell’immagine mediante la rappresentazione di elementi.
L’ingegno umano è il primo elemento che viene messo in relazione con la natura, ogni elemento rappresentato si collega ad un episodio preciso che nasce dalla libertà emotiva dell’artista o da situazioni sociali ed intellettuali interpretate attraverso uno sguardo metaforico.
Una realtà che assume un segno misterioso, trasmette felicità, umorismo sarcastico e nello stesso tempo solitudine, speranza e riflessione; le ambientazioni richiamano leggermente la pittura metafisica con note vibranti di natura fiabesca, gli oggetti rappresentati sono allontanati dai loro comuni contesti. Chicchi è grande elaboratore di visioni interessanti che conquistano successo per la sua destrezza pittorica.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - giugno 2019
"òu stà sù" - 2009

acrilico su MD - cm 20x86
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ANTOLOGIA CRITICA
“… Il suo amore per la terra natia esplode nelle vaste panoramiche, negli spazi aperti in cui sono presenti le tracce dell’uomo, che però non appare mai: un passaggio a livello, un cartello pubblicitario, segnali stradali che indicano improbabili mete… . una provincia reinventata è il tema dominante dei periodi che contraddistinguono la sua prolifica stagione creative: il larghissimo ed il lunghissimo nella cui spazialità l’artista ha riversato la sua fame di grandi orizzonti, cui si aggiunge il cinismo, opere ridotte come dimensioni, ma grandi come latrici delle universali pulsioni che nascono dal suo inesauribili desiderio di conoscenza: chi siamo? Dove veniamo? Dove andiamo? Non avremmo fatto maglio a stare a casa?
D’altronde.”
Fausto Carpani
"Quanto costa?" - 2008

acrilico su MD - cm 18x82
“… I quadri di Chicchi sono belli e immediati. Ciò che ti colpisce subito è l’uso sapiente del colore, è l’idea iniziale dalla quale è partito per creare l’opera. … I suoi quadri (e i loro titoli a volte ermetici) devono essere spiegati da lui, che in un grammelot fatto di frasi smozzicati semi dialettali ti prende per mano e ti spiega perché in una scena bucolica ha inserito un water … Oppure ti rivela perché in un quadro intitolato “Bologna vista dal mantovano”, davanti al lontano profilo dela nostra città ha piazzato dei papaveri i cui rossi petali sono all’altezza degli occhi di chi guarda … D’accordo la Nilla cantava che i papaveri sono alti alti alti, ma qui si esagera e un motivo c’è! Fatevelo spiegare da lui …”
Fausto Carpani
" 'Lavevo' già letto" - 2008

acrilico su MD - cm 18x82
“Lunghismo, Larghismo, Cinismo. Realizzate ad acrilico su supporti larghi pochissimi centimetri e lunghi anche due metri, le opere dell'artista sono caratterizzate da titoli divertenti, da paesaggi incredibili e da dimensioni insolite. …
Surreali e metafisiche, le opere di Chicchi sono caratterizzate dai titoli divertenti, dai paesaggi incredibili e dalle dimensioni insolite. Di genio vivace ed immediato e dalla simpatia innata, Chicchi ha coniato per le proprie, particolarissime creazioni, definizioni ad hoc: lunghismo, larghismo e cinismo (dal termine bolognese “cine'n", piccolo). Impossibile, infatti, utilizzare per i suoi lavori termini di uso comune, tanto i soggetti sono incredibili (basti pensare all’opera rappresentante un salame in parte sbucciato appeso ad un filo quasi invisibile intitolata “Studio di nudo senz’aglio").
Portatore della gustosa bolognesità, Chicchi rappresenta nelle proprie opere, con grande capacità pittorica e narrativa, i dintorni della città, stravolti però dalla sua creatività che non pone limiti ai criteri geografici, come si può notare leggendo gli improbabili segnali stradali che l’artista sparge per i propri dipinti. Un’arte all’apparenza semi-seria, eppure profonda, in quanto capace di toccare, con il sorriso, argomenti di attualità, luoghi comuni e tutti quegli aspetti della vita di ogni giorno apparentemente scontati e che, in realtà, portano in sè principi tutt’altro che banali.
Realizzate rigorosamente ad acrilico su supporti di m.d.f. larghi pochissimi centimetri e lunghi anche due metri (o viceversa) le opere di Chicchi (siano esse paesaggi o nature morte) non sono, quindi, solo rappresentazioni divertenti, ma piuttosto metafore disincantate di quanto circonda l’artista ed, in generale, ogni uomo.”
Sabrina Bagatta
“… Chicchi dipinge incanti metafisici dove la natura rivive una seconda volta, in uno stadio superiore, giocoso e passeggero. … Chicchi è fenomenale ha creato soggetti mai visti rima, i suoi quadri divertono e rasserenano lo spirito. E questa è arte, no?”
Luigi Lepri
“Qualcuno un giorno ha preso un blocco di creta e ci ha scolpito un Chicchi. Chicchi è venuto fuori bene, ha i contorni ben definiti, la struttura rasserenante, la battuta pronta, la curiosità per il mondo e la fantasia a colori. Eè uno che incornicia nel tempo libero della sua vita artistica perché i suoi quadri sono in realtà una cornice dentro una cornice. Il mondo di Chicchi è una cornice di spazi, di colori forti, di cose che fanno rumore. Una specie di finestra spalancata su un cortile di chissà dove. Chicchi è uno che c’è. In tutte le esternazioni della sua vita. Che siano madornali o no. La vita lo ha scelto per essere Chicchi. E noi che siamo suoi amici lo abbiamo scelto semplicemente perché è Chicchi. Questo rende più sorridenti, più piacevoli e meno banali i piccoli momenti del nostro stare al mondo con lui.”
Giorgio Comaschi
Numerosi amici e conoscenti commentano
le sue opere seguendo la vena sarcastica dell’artista.
"Mo che roba è quella lì?"
Giorgio Gamberini, sull'album di presenza dell'ultima mostra
"... Ma per piacere..."
Piero Franceschini, sull'album di presenza dell'ultima mostra.
"Mai visto roba simile! Sarebbe meglio che certa gente...",
Anonimo sul Carlino utilizzando un pennarello rosso
"Ne ho viste tantissime altre, ma nessuna bella come la tua! Cos'è un Arlei?"
Un amico invidioso
"Ma che belle comici! Chi te le fà?"
(Un corniciaio speranzoso di acquisire un cliente)
"Ai srev da invarnisèr l'òss dal césso ... èt tanp?"
(Bisognerebbe verniciare l'uscio del bagno ... hai
tempo?)
(Gisto, che non conosce la differenza fra pitaur e sbiamchinzén).
Le opere dell’artista Chicchi sono esposte in mostre d’arte, collettive e personali, sono pubblicate su cataloghi e riviste d’arte, sono esposte in posti pubblici.
Sue opere sono pubblicate su riviste ed annuari d'arte.
Michele Maione, presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana,
nello studio dell'artista Chicchi

"Cosa fumi sempre!" (fiori legati) - 2015
acrilico su MD - cm 21x140
Percorso espositivo dell'artista Chicchi:
2006 - Manifestazione artistica di chiusura (con la partecipazione di Fausto Carpani): sabato 25 febbraio 2006 ore 17,00, artArt Via Casoni, 16 – Bologna.
Le tappe artistiche dell’artista Chicchi, con un pizzico di simpatia, riportato da lui stesso, illustriamo il suo percorso:
2016 - Viene riconosciuto unanimamente come il più "grosso" pittore della Beverara al mondo (se non ci credete, chiedete).
- La Parete dell'artista Chicchi In esposizione presso la Piccola Osteria del Borgo, Dozza (Bologna).
2015 - Personale nella farmacia Gulmanelli a Castelfranco Emilia (Modena), le opere sono appese al rovescio (l'artista s'incazza).
2008 - Si spera vada meglio ..
2006 - Manifestazione artistica con la partecipazione di Fausto Carpani, artArt Via Casoni, 16, Bologna.
2006 - Gli rubano la bici davanti al dentista.
2005 - Riceve richiesta di esporre al Louvre ma declina l'invito per tenere fede ad un impegno precedente: esposizione nell'osteria Porta Castello di Bazzano (Bologna).
2004 - Compra siti baich e cerca di venderla il giorno dopo.
2001 - Vende l'Espace e compra un furgone blù.
1998 - Dipinge una gallina nuda sulla serranda del macellaio di Pescarola (Bologna).
1997 - Indeciso tra lunghismo e larghismo, si dedica al lavoro a maglia.
1996 - Interrompe la dieta ed inizia il larghismo.
1994 - Non partecipa ad "Arte Fiera". 1995 Si mette a dieta ed inizia il periodo del lunghismo.
1992 - Dipinge uno zampone con le orecchie sulla serranda del macellaio di Pescarola (Bologna).
1989 - Sparge la voce di essere l'autore dei trompe l'oeil di piazza Betlemme a San Giovanni in Persiceto. Diffidato.
1987 - Dipinge un maiale viola sulla serranda del macellaio di Pescarola. Diffidato dai carabinieri di Bertalia (Bologna).
1986 - Partecipa alla collettiva "Adés basta!" ancora a Gambulaga (Ferrara).
1985 - Partecipa alla collettiva "Ancora qui?" sempre a Gambulaga (Ferrara).
1984 - Partecipa alla collettiva "Artisti senza domani" a Gambulaga (Ferrara).