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Scrittore | Crescini Marco
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Le opere di Crescini Marco
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Informazioni
Marco Crescini nasce a Trento nel 1968 e all'età di un anno si trasferisce con la famiglia a Mestre (Venezia). Si laurea in Psicologia con indirizzo sperimentale all’Università degli Studi di Padova, città in cui attualmente risiede.
Lavora in ambito psicologico in alcune strutture del territorio veneto, con bambini diversamente abili. Si occupa per un paio d'anni di ricerca nel campo dell'epistemologia.
Marco Crescini coltiva numerosi interessi, tra cui la musica, passione che lo porterà ad esibirsi per oltre un decennio come cantante in alcuni gruppi rock-metal. Oltre alla lettura ed alla scrittura, predilige il cinema, la montagna, nonché viaggiare e praticare varie discipline sportive, tra cui il calcio e il free climbing.
MARCO CRESCINI
scrive il romanzo dal titolo "Astrid" - pubblicazione: settembre 2017.
Per la copertina, del romanzo pubblicato, lo scrittore sceglie l'opera della pittrice Claudia Bonifaccio dal titolo "La pelle dell'anima"
Astrid, primo romanzo dello scrittore, sarà pubblicato nell'anno 2017, un testo che è parte fondamentale di soluzioni misteriose ricche di audaci confronti con la vita, la morte e la spiritualità.
La stesura dell'autore è sempre in formazione, i suoi personaggi possiedono qualcosa di meraviglioso, Crescini focalizza l’attenzione su singoli individui che hanno il compito di portare avanti la storia dell’umanità senza mai fermarsi, una ricerca profonda sull’individuo, sulle certezze, sull’interiorità e sul mistero dell’esistenza spirituale.
PREFAZIONE DEL ROMANZO "ASTRID" scritto da MARCO CRESCINI
“Notte, neve e sabbia disegnano la forma
della mia patria sottile
tutto il silenzio giace nella lunga linea,
tutta la spuma straripa dalla barba marina
tutto il carbone la colma di misteriosi baci”
Pablo Neruda
Era l'estate del 2002, dopo un periodo abbastanza difficile, decisi che ad ottobre dello stesso anno, in occasione del mio trentacinquesimo compleanno avrei fatto un viaggio oltreoceano, più precisamente in sudamerica, un continente che mi ha sempre affascinato. Avevo bisogno di staccare la spina dalla routine quotidiana che mi stava soffocando. In un certo senso avevo la necessità di ritrovare me stesso e stabilire alcuni punti fermi. Pensai che un viaggio in quella zona del mondo mi avrebbe aiutato a venire a capo del nocciolo della questione. Dopo aver letto “Il mio paese inventato” di Isabel Allende, presi la mia decisione: sarei volato in Cile. Con l'occasione del viaggio avrei rivisto dopo un paio di anni un mio vecchio amico italiano che viveva e lavorava a Temuco, una cittadina detta la porta del sud, situata nella regione dell'Araucanìa del Cile. Poco prima di partire riuscii ad avere il suo numero di telefono. Quando ci sentimmo pochi giorni prima della mia partenza, ebbi la netta sensazione che non fosse molto meravigliato del mio arrivo. Gli chiesi spiegazione perchè la sua reazione telefonica mi aveva lasciato spiazzato. Mi disse che la mia visita era stata prevista qualche tempo prima da una sua amica di origine mapuche, grazie alla lettura dei fondi di caffè, pertanto in un gioco di specchi, fui io a rimanere a bocca aperta. Ma le meraviglie, coincidenze o fatalità non finirono in quell'istante. Gran parte del mio viaggio lo feci con lui. Partendo da Temuco, attraversando una serie di regioni, scendemmo fino alla Patagonia. E' stata una delle esperienze più belle e sensazionali della mia vita. Indimenticabili e speciali furono i luoghi che visitammo così come lo furono anche gli incontri che facemmo durante il tragitto. Giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, passo dopo passo e respiro dopo respiro giunsi a sbrogliare la matassa, nulla sembrava accadere per caso ed alcune certezze emersero alla mia coscienza in maniera semplice ed inaspettata. La sensazione più forte e costante, visitando queste zone, talvolta aspre, in altri casi amene, è stata quella di appartenere a qualcosa di più grande: talvolta la presenza di Dio si poteva quasi respirare. Ho riscoperto una spiritualità che spesso avevo dimenticato. L'uomo è un essere straordinario, sorprendente e illuminato nel suo cammino ma troppo spesso ciò che ci circonda nella vita quotidiana offusca il nostro percorso.
Questo romanzo rappresenta il compimento dell'ultima certezza di questa fase. Ora sono pronto per un nuovo ciclo e l'avventura di Astrid mi offre le coordinate per il futuro.
Marco Crescini - maggio 2017
"ASTRID"
romanzo scritto da Marco Crescini
recensione scritta dall'Archivio Monografico dell'Arte Italiana
Il romanzo “Astrid” condensa in modo originale e complesso le diverse esperienze e influenze vissute dall’autore Marco Crescini, rappresentando il cammino di quest’ultimo alla scoperta di visioni che coinvolgono realtà, fantasie e approfondite ricerche su tematiche esistenziali e psicologiche che giungono alla trascendenza, ad una intensa spiritualità, simbolo di una ricerca interiore che risulta essere incomprensibile ad una razionalità determinata dalla logica.
Come protagonista del suo racconto l’autore sceglie una donna, Astrid, quale figura di riferimento che, pur nella sua difficile esistenza, viene a disporre di un’immensa e inaspettata forza interiore che le permetterà di superare ostacoli apparentemente insormontabili. Una forza interiore che la protagonista scopre di possedere grazie all’aiuto di un’altra figura femminile, che qui non vogliamo svelare, e che l’accompagnerà amorevolmente attraverso un cammino luminoso, purtuttavia segnato da circostanze dolorose che la metteranno a dura prova. Al termine di questo percorso, Astrid diventa simbolo ed icona della spiritualità che Marco Crescini coltiva nel suo profondo.
Grazie all’appassionato studio della produzione scientifica dello psichiatra, psicanalista e antropologo C.G. Jung, lo scrittore Marco Crescini inserisce nella storia di “Astrid” un’alternativa inconscia al tempo presente, un principio esplicativo in grado di spiegare i singolari fenomeni della psicologia dell’inconscio.
Avvalendosi poi del concetto di “principio sincronico”, elaborato dallo stesso Jung nell’ambito dello studio dei fenomeni inesplicabili, lo scrittore amplia la sua capacità di percezione dimostrandosi senza indugio incline ad accettare, nell’esistenza umana, una forma di soprannaturale denominata spiritualità che, secondo l’autore, non è mero credere, bensì un determinato modo di essere, che si esplica in un progressivo ed irrevocabile allontanamento dalla materia.
Coniugando il filone narrativo con quello intellettuale e profetico, lo scrittore dà forma e contenuto al suo romanzo attraverso una scrittura in forma di memoria, quale espediente narrativo per una lettura dell’animo e dei ricordi che si trasformano in epiloghi diversi dalla realtà. Il lettore scoprirà nella storia di “Astrid” connessioni con culture lontane da quella della protagonista, incontrando il grido di dolore e allo stesso tempo liberatorio della popolazione amerindia dei Mapuche, fatta oggetto di sterminio di massa da parte della dittatura cilena negli anni Settanta.
Il libro di Marco Crescini vuole essere anche una testimonianza inedita per questo episodio della storia, forse dimenticato o quanto meno marginalizzato.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - maggio 2017
L’Archivio Monografico dell’Arte Italiana vuole far conoscere ai lettori un nuovo autore.
Lo scrittore Marco Crescini investe la sua bravura letteraria attraverso una scrittura moderna, il suo primo romanzo diventa impegno narrativo sul quale vale la pena impegnare il proprio tempo. Il testo è curato nei particolari, cattura moralità e sensibilità d’animo originate da esperienze vissute.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana
L'autore Marco Crescini
con Michele Maione, presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana
Intervista allo scrittore Marco Crescini
pubblicata sulla rivista EuroArte, maggio-giugno 2017:
RINGRAZIAMENTI DELL'AUTORE:
“Non si finisce col fracassarsi il naso in terra perché si scrive ma al contrario si scrive perché ci si fracassa il naso e non resta più altro dove andare.”
Questa frase rappresenta nel modo più semplice ed efficace ciò che è avvenuto durante il mio percorso esistenziale e di scrittura.
In questo cammino dobbiamo avere la fortuna di fare gli incontri con le persone giuste. Spesso le incrociamo senza accorgercene, semplicemente perchè non siamo pronti ad accogliere le occasioni che la vita ci mette di fronte. E poi ci vuole una buona dose di fortuna...
Ora è tempo di ringraziamenti.
In primis il mio mentore, nonché grande amico Michele Maione, presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, che mi è stato vicino, durante la stesura di questo romanzo, con incoraggiamenti ed utili consigli. Lo ringrazio per aver sempre creduto in me e per la pazienza, cortesia, costanza anche nei momenti più bui. Se sono giunto al termine di questa avventura lo devo soprattutto a te caro Michele.
Ringrazio l'amica Lucia Bonato. Il tempo passato durante la revisione di Astrid, mi ha fatto apprezzare la tua disponibilità, nonostante i tuoi numerosi impegni e la tua non comune sensibilità. Grazie alla tua competenza letteraria, linguistica e spirituale, sei sempre riuscita a fornirmi spunti indispensabili ed insostituibili nella stesura del romanzo. Il nostro percorso è durato qualche mese. Anche in questo caso posso dire di essere stato molto fortunato nell'incontrarti. Spero di poter lavorare ancora con te in un prossimo futuro.
Ringrazio i miei genitori Paolo e Graziella, mia moglie Orjola che ha sempre creduto in me, i miei figli N. e M., per essermi stati vicini in ogni momento durante questo lavoro. Il vostro supporto è stato fondamentale per giungere al termine di questa avventura.
Un grazie a tutti gli amici e conoscenti.
Ringrazio anche la mia amata musica che accompagna da sempre le melodie della mia esistenza ed anche durante questa “fatica” non mi hai abbandonato.
Esprimo profonda gratitudine ad una grande artista che ho avuto il piacere di conoscere. La pittrice Bonifaccio Claudia che con la sua sensibilità, fuori dal comune e disponibilità ha permesso che una sua opera “La pelle dell'anima” sia presente nella copertina di “Astrid”.
Per finire ringrazio la pittrice Lionello Nadia per avermi fatto conoscere il libro “Io sono Immortale” che è stato una fonte di spunti per il mio romanzo.
Grazie a tutti ed anche a voi cari lettori.
Marco Crescini - maggio 2017
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