Tra i diversi critici d’arte che hanno recensito le opere dell’artista Fulvio Dot citiamo: Walter Chiereghin - Ilaria Dot - Cristina Feresin - Alberto Missana.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
FULVIO DOT
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Restando fedele ad una visione figurativa l’artista Fulvio Dot elabora un insieme di forme geometriche ed astratte dalle linee sinuose e lineari che in continuo movimento ed alternarsi formano parti sporgenti, rientranti e cave generando volumi e conferendo all’opera una grafia dal carattere dinamico. Il paesaggio reale è animato dall’inserimento dei numerosi materiali che trasformano la visione dell’opera in una costruzione narrativa di simboli e scritture che diventano lettura del messaggio misterioso dell’artista.
Realtà e pensiero sono in continuo divenire nell’opera di Fulvio Dot che possiede una maestria tecnica di notevole evidenza ed un gusto estetico raffinato. Una bellezza architettonica contornata da una miriade di elementi che vengono percepiti come una forma di consumismo, una polemica verso un’industrializzazione che nasconde la bellezza di un paesaggio.
Edifici, case, strutture di cemento abitate ma che nell’opera d’arte di Fulvio Dot si percepiscono come luoghi abbandonati, un’arte che sembra polverizzare la natura, la cultura e l’individuo.
Osservando il lavoro artistico di Fulvio Dot si osserva con lo sguardo la forma dell’opera, si osserva il colore del bianco sempre presente ed accostato al contrasto piacevole dei colori primari, si fissano le sfumature ed il materiale dove si avvertono le differenze logiche di una creazione realista, contemporanea e del tutto innovativa.
Ammirando le opere dell’artista si ha la sensazione di passare tra le strade affollate delle grandi città, si avvertono idee nutrite dalle immagini più disparate e nello stesso tempo si percepisce la confusione e il fascino che si concentra nell’ambiente industrializzato.
Le tematiche delle opere accolgono anche isole e bellezze naturali, paesaggi legati alla bellezza del mediterraneo, le architetture sono evidenziate dalle alte cupole, le decorazioni rammentano le costruzioni e le decorazioni di innumerevoli maestri antichi.
Antico e moderno si fondono nell’opera dell’artista Dot, l’antico emerge per la rappresentazione reale delle strutture protagoniste dell’opera, il moderno si evince nell’assemblare cautamente i materiali di diverso tipo, dove compaiono anche indicazioni e numeri come se l’artista volesse scrivere il suo messaggio codificato. Un messaggio determinato dalla virtualità globalizzante dell’era tecnologica che elimina i confini geografici e i limiti temporanei, dando origine ad una nuova visione paesaggistica.
Le opere conquistano il mondo dell’arte contemporanea per la grande potenza visiva che posseggono, l’opera rimane fissa nella visione dello spettatore conducendolo verso il ricordo di una bellezza panoramica.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana – novembre 2022
ANTOLOGIA CRITICA
“Fulvio Dot ci lascia ammirare le sue opere, i suoi trasognati paesaggi urbani, sovente veneziani o talvolta greci, evocanti tutti una suggestione aurea e bizantina, contaminata dai segni, quali bar code o semafori, della nostra meno sognante quotidianità. Il tutto avviene secondo una formula ormai collaudata, cui però di volta in volta vengono ad aggiungersi nuovi stratagemmi compositivi che conferiscono un’aura di novità a soggetti già molte volte esplorati che, nulla perdono del loro fascino a un tempo mediterraneo e orientale, rivelano in dettagli esecutivi percepibili appena un’ansia di sperimentazione che sembra trovare nel tempo sempre nuove soluzioni, anche se l’autore rimane fedele alla propria volontà di rappresentazione che mantiene nel tempo una sua lucida e indefettibile coerenza formale. La stessa tela, supporto tradizionale per superfici dipinte, cede il passo a due o più tele catramate, oppure a teli militari rigidi, completate da fibbie e ganci metallici e ulteriori elementi che assumono in questo contesto valenza decorativa, quali spaghi, fettucce o leggere catenelle contribuiscono a porre in risalto l’attenzione dell’artista per la materia di recupero con la quale si pone in contrapposizione dialettica con le dorature, con le eleganze formali del gotico veneziano, o con quelle della civiltà bizantina che a sua volta dialoga con il farsi storico delle architetture della Serenissima.
Rigorosamente ancorato al figurativo, il procedere artistico di Dot non si esaurisce mai nella pedissequa riproduzione dei paesaggi urbani che più attirano la sua attenzione. …
Tali architetture vengono così sottratte alla torbida fine dove la relegherebbe un vedutismo di maniera per affermare un’ulteriore supremazia della bellezza anche in una forma così inquinata di elementi spuri riferiti al nostro più grigio presente, eppure in qualche modo in felice assonanza con le eleganti architetture dello sfondo, coi loro lagunari riflessi, con le cupole di lapislazzuli che contendono al cielo il primato del blu.” Walter Chiereghin
Due sono le coordinate su cui si sviluppa l'arte di Fulvio Dot: il paesaggio e la materia. Il primo fa parte da sempre della sua iconografia, sia che si tratti di un paesaggio conosciuto e frequentato, legato alla laguna, a Venezia o al paesaggio mediterraneo di Grecia, Marocco o Tunisia, sia che si tratti di un paesaggio percepito attraverso il web, come nel caso delle ultime opere intitolate "Landscape from google earth" e ispirate alla mappa terrestre di Google. Sempre e comun¬que paesaggio risolto in maniera differente.
Nelle opere più conosciute e ricche dal punto di vista della rea¬lizzazione, quelle ispirate al paesaggio mediterraneo, Dot ricorre a soluzioni diverse, principalmente nella scelta del formato, verticale, con uno slancio tutto nuovo ed insolito.
La parte architettonica, derivata dai suoi studi in materia, rimane confinata solo in una parte del dipinto, succede nelle "Tracce di paesaggi", ma anche nel "Posto delle zanzare", dove il contesto urbano è ancora per Dot punto dì partenza per l'intera composizione, risolta in maniera più semplice e fluida. Ed è proprio da qui che scaturiscono i grovigli della materia, la rigidità della geometria si dissolve e lascia spazio ad una libertà di espressione che Dot sente soprattutto quando si tratta dì manipolare la materia. In "Landscape from google earth" è invece in atto una semplificazione, formale più che di contenuti, in cui Dot restituisce abbozzi di paesaggio terrestre, pretesto per nuove ed ardite in¬cursioni con la materia. Una passione insita e personale quella che Fulvio Dot ha per la materia, in tutte le sue forme ed espressioni, Mosaici, vetri, stracci, collage, materiale di uso co¬mune, resine, catrame e bitume, malta, vernici, lacche, polvere d'oro: qualsiasi elemento trova la giusta collocazione all'interno delle composizioni creando così l'equilibrio necessario per dare al tutto maggiore forza e valore.
Cristina Feresin
“La città ritratta è una Venezia in bilico tra passato e futuro; tra i simboli di una quotidianità contemporanea e le vesti immutevoli di un passato glorioso. Le vedute del Canal Grande e di altri luoghi emblematici della città appaiono, di fatto, reinterpretate alla luce dell'esperienza e della cifra stilistica di Dot. …
Ancorate a trovare la salvezza su una base di scritte, graffiti, parole che molto spesso danno il titolo all’opera. Il soggetto di Fulvio Dot ormai non cade più a picco, ingoiato dal nulla: si appoggia, viceversa, sui simboli dell’era odierna: sugli asterischi, i codici a barre, i cancelletti e le icone elettroniche che compongono la nostra quotidianità. Segni che l’artista spoglia di contesto e valore per riscoprirne il puro e semplice valore grafico. Pretesti e mezzo d'equilibro tra descrizione e decorazione. E che tuttavia, volendo leggere oltre le righe, si potrebbero anche interpretare come un messaggio positivo nei confronti del futuro.
Ilaria Dot
“Entrare nello studio di un artista è sempre affascinante, ogni angolo nasconde una piccola meraviglia agli occhi di chi si lascia trasportare dalla curiosità. Poter assistere all'intero processo creativo della nascita di un quadro è un privilegio che vogliamo condividere con il lettore nelle prossime pagine, in cui vedremo come Fulvio riesce a creare le sue meravigliose tele, come riesca a nobilitare materiali all'apparenza grezzi ma che sotto le sue mani riescono a diventare un distillato di eleganza e raffinatezza.”
Alberto Missana
Fulvio Dot è artista conosciuto ed affermato nel panorama del mondo dell'arte contemporanea, le sue opere sono esposte in tutto il mondo, fanno parte di collezioni pubbliche e private internazionali.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione,
nello studio dell'artista FULVIO DOT

Gallerie di riferimento
ITALIA
- "Viola Arte" – Novara - www.violarte.com
- Galleria "Rettori Tribbio" – Trieste www.rettoritribbio.com
FRANCIA
- Galerie "Vent des Cimes" – Grenoble www.galerie-ventdescimes.com
CANADA.
- Galerie "Lacroix" – Quebec www.gallerielacroix.com
SPAGNA
- Galleria "Art Nou Milleni" – Barcellona www.artnoumilleni.com
- "La Casa Amarilla" – Malaga www.lacasa-amarilla.es
Fulvio Dot, annualmente, espone le sue opere alle fiere d’arte contemporanea internazionali:
- Art Expo Bologna;
- Affordable Art Fair SHANGAI;
- Asia Contemporary Art Show HONK KONG;
- Antibes Art Show, FRANCIA;
- Salon de l'Art Contemporain Dijon, Art Baho BARCELLONA-SPAGNA.
Con una linea di design, tappeti e complementi d'arredo denominata “Easy by Fulvio Dot” espone nelle fiere:
2008 - Macef -Milano /Ambiente-Francoforte (GERMANIA).
2007 - Macef-Milano /Abitare il tempo-Verona /Habitat-Valencia.
2006 - Macef-Milano / Habitat-Valencia (SPAGNA).
Principali mostre
2022 - Fulvio Dot / 01-15 aprile, Rettori Tribbio Galleria d’arte Trieste, http://www.rettoritribbio.com/category/fulvio-dot/
2020 - Mostra personale "Possibili confronti", Spazio espositivo Sala dei Tigli a Fiumicello (UD).
2019 - Personale, "Il racconto del luogo", Galleria Rettori Tribbio 2, Trieste.
Mostra personale "Luoghi comuni" Galleria "La Fortrezza" di Gradisca d'Isonzo (GO).
2018 - “Venice art expo” Gallerie “Lacroix” Quebec (CANADA).
- Collettiva "Animali,interpretazioni e simbologie nell'arte", Sala Antiche Mura di Monfalcone (GO).
- Mostra collettiva "I cantieri dell'arte" - Artisti giuliani del nostro presente, Bottega dell'Immagine, Trieste.
- Personale "Distopìa", Galleria Mario di Iorio, Gorizia.
- Personale "Il racconto del luogo", area espositiva del Centro Commerciale "Tiare" di Villesse (GO).
2017 - “Artsenal”, Malaga (SPAGNA).
- Galleria d'arte “Vent des Cimes”, Grenoble (FRANCIA).
-Mostra collettiva "Artisti del Territorio" Galleria "Alle Antiche Mura", Monfalcone (GO).
- Personale "Distopìa", Galleria Rettori Tribbio, Trieste.
- Mostra collettiva "Ipotesi di un paesaggio", Sala Del Bianco, Staranzano (GO).
- Mostra Collettiva - Galleria d'Arte Contemporanea, Monfalcone (GO).
2016 - Galleria "Nou Mileni" di Barcellona, SPAGNA.
- "Art Baho" di Barcellona, SPAGNA.
-Galleria "La Fortezza" di Gradisca d'Isonzo (GO).
- "ArtUp" Lille, FRANCIA.
- "La storia di domani" Galleria d'Arte “La Fortezza” Gradisca d'Isonzo (GO) personale.
2015 - “Eurantica – Brussels Fine Art” Bruxelles (BELGIO).
- “Antibes Art Fair” Antibes (FRANCIA).
- “Arte Padova” con Galleria “Viola Arte” Art Fair collettiva.
- Gallerie “Lacroix” Quebec (CANADA) Collettiva.
- “Reloaded” Saletta d'Arte di “Villa Romana” Grado (GO) personale.
- “Salon de l'Art Contemporain Dijon” con Gallerie “V.D.C.” Dijon (FRANCIA) collettiva.
- Personale "Reloaded", Galleria d'arte Rettori Tribbio, Trieste.
- Personale "Reloaded", Villa romana, Grado (GO).
- "Technique mixte" presso la Galerie Vent des Cimes di Grenoble (FRANCIA).
2013/2014 - “Villa Romana” Grado (GO).
- “Affordable Art Fair” SHANGAI.
- “La luce del mare” mostra collettiva itinerante di Artisti Bisiachi a Venezia, Grado (GO), Trieste, Turriaco (GO) e Monfalcone (GO).
2013 - Mostra personale, “La Serenissima (Venezia2.0)”, Enoteca Serenissima, Gradisca d’Isonzo (GO).
- “Asia Contemporary art show” HONG KONG.
- "La Serenissima” Gradisca d'Isonzo (GO).
- Galleria “Rettori Tribbio” Trieste.
- Galleria “Zero uno” Barletta (BT).
2012 -Mostra personale “La ricostruzione di un paesaggio” , Galleria La Fortezza, Gradisca d’Isonzo (GO).
- Collettiva “Maninarte”, Romans d’Isonzo (GO)
- Arte(e)venti , Bar Quattro Venti San Polo, Monfalcone (GO)
2011 - “La Bisiacaria a Trieste”, Palazzo del Consiglio Regionale, Trieste.
- Eurospace Hotel, Monfalcone (GO).
- Paesaggio Fragile, Galleria Rettori Tribbi, Trieste.
- Arte Pordenone, Pordenone.
- Invito al collezionismo, Galleria “Alla Fortezza” di Gradisca d’Isonzo (GO).
2010 - Rifrazione dell’arte, Monfalcone (GO).
- “La Bisiacaria a San Marco”, Venezia, Ronchi dei Legionari (GO) e Turriaco (GO).
- Hotel Major-Best Western, Ronchi dei Legionari (GO).
- Mostra del piccolo formato, Galleria Rettori Tribbi, Trieste.
- Prossimo e Remoto, Galleria “Alla Fortezza” di Gradisca d’Isonzo (GO).
2009 - Collettiva Galleria “Alla Fortezza” di Gradisca d’Isonzo (GO).
- Mostra personale, Galleria Rettori Tribbi, Trieste.
- Galleria Alle Antiche Mura, Monfalcone (GO).
2008 - Pittori dell’anima, Sala Consiliare, Turriaco (GO).
- Personale alla Villa Romana, Grado (GO).
- Ambiente, Francoforte-GERMANIA.
- Galleria Rettori Tribbi, Trieste.
- Macef, Milano.
2007 - Le opere di Fulvio Dot messe al tappeto, Galleria Spazio Weave, Milano.
- Ciemme Interni, Avellino.
- Inglese Cafè, Monfalcone (GO).
- Habitat, Valencia-SPAGNA.
- Abitare il tempo, Verona.
2006 - Habitat, Valencia-SPAGNA.
- Macef, Milano.
- Personale alla Villa Romana, Grado (GO).
- Il racconto del luogo, Sala Comunale d’arte Alle antiche mura, Monfalcone (GO).
2005-Duemilacinque, Saletta d’arte Villa Romana, Grado (GO).
2004 - Fulvio Dot, oltre il visibile, Sala del Consiglio comunale, Turriaco (GO).
2003 - Oltre il visibile, Galleria del Manifesto (a Torreano di Martignacco, (UD), Bolzano e Parma).
- Sala Comunale d’arte, Trieste.
2001 - Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura, Monfalcone (GO).
Villa De Brandis, San Giovanni al Natisone (UD).
- Sala mostre , Circolo delle Assicurazioni Generali, Trieste Sala Civica “G. B. Bison”, P-Sala del Centro Socio Culturale di Villa Prinz, Trieste.almanova (UD).
2000 - Galleria d’arte La Bottega, Gorizia Azienda di Promozione Turistica di Grado (GO) e Aquileia (UD).
1999/2000 - Galleria d’arte Craffonara, Riva del Garda (TN).
1999 - Sala Congressi “Hotel du Lac et du Parc”, Riva del Garda (TN)
1998/2000 - Sala mostre dell’Azienda di Promozione Turistica di Grado e Aquileia, Grado (GO).
1998 - Galleria d’arte Modigliani, Milano.
1997 - Sala espositiva dell’Aeroporto del Friuli-Venezia Giulia, Ronchi dei Legionari (GO).
1997/1999/2001 - Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura, Monfalcone (GO).
1976 - Galleria d’arte La Sfera, Monfalcone (GO).
- Sala espositiva “33”, Ronchi dei Legionari (GO).