Le opere di Vincenzo Gobbi ricevono numerose recensioni critiche segnaliam gli scritti di: Fabio Bianchi - Giulia Tansini - e molti altri.
"Bolle - Gran Prix" - 2011
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acrilico su tela - cm 100x100
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
VINCENZO GOBBI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
"Vincenzo Gobbi pittore di nuovi mondi".
Il pittore Vincenzo Gobbi coltiva la sua creatività nella ricerca cromatica e nella realizzazione di forme misteriose create da un tocco che conduce l'osservatore in una dimensione ad ampio spettro; un'arte dalle dimensioni sottili, dai colori appaganti che scaldano o raffreddano a seconda del movimento che l’artista riesce, con maestria, a riportare sulla superficie dell’opera.
L'arte di Vincenzo prende dominio sul quadro, macchie di colore si animano sulla superficie creando mondi nuovi, trame di grovigli che si aprono a nuovi spiragli interpretativi che delineano sensazioni interiori, passioni e bruciori ardenti dell’animo umano ma anche interpretazioni istintive di un mondo nuovo. Vincenzo Gobbi è domatore sapiente di ogni increspatura della materia che si presenta in maniera esplosiva se pur equilibrata nella stesura. Astrattismo geometrico ed informale giocano su un intreccio formidabile tra equilibrio e caos dove trasfigurano emozioni profonde. Un processo creativo che parte dall’inconscio dell’artista ed arriva al fruitore attraverso la materia pittorica. Un dinamismo dirompente ed impulso pervaso da un linguaggio di sintesi tra ragione ed istinto. Le opere diventano una riflessiva architettura compositiva tra linee dettate dall’immaginazione ma anche dalla forma geometrica esaltata nella sua perfezione.
Macchie di colore intense e raccolte nella loro purezza, linee sinuose, istintive, a volte sono circoscritte dalla colorazione del bianco che si avvale di un risvolto simbolico per tracciare la luce dell’anima. Il nero, colore della notte, metaforicamente rappresenta la chiusura mentale e la sua elegante potenza, trova in esso la sua espressione più forte.
Un’arte colma di segni, di sostanza materica che si amalgama con la densa forza espressiva dell'artista Gobbi.
L'improvvisazione di Vincenzo Gobbi è entusiasmante, crea movimenti con le libere pennellate dense di strati di colore, l'assenza di una forma porta il pittore ad una ricerca complessa creando, linee, movimenti in dimensioni artistiche non formali.
Nuovi elementi si uniscono e si ampliano nelle varie movenze, anche un piccolo segno è fondamentale per esprimere l'espressione più intima, come se fosse un richiamo al risveglio. Gobbi riesce, con empatia, a collegare tonalità fredde con toni caldi lasciando una completezza all'opera realizzata. L'emblema dei segni è raffigurata come energia che fluisce sulla tela grazie alla luminosità che si diffonde in angoli precisi dell’opera.
Vincenzo Gobbi ha un'elevata perspicacia nel riconoscere la sostanza della forma, elabora una dimensione che oltrepassa il reale per entrare in mondi originali cullati dalle tonalità e dalle luci; la sua arte emana messaggi sottili ed enigmatici.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana – agosto 2020
ANTOLOGIA CRITICA
“… Un bagaglio teorico complesso scandito da sociologia e filosofia ha sempre gravato l'Informale ma Gobbi, dimostrando ottima intuizione, ha elegantemente eluso quelle talora contorte premesse e sta oggi elaborando opere quanto mai interessanti. Se l'Informale è stato per molti artisti "schierati" una riflessione spesso vincolante su gesto,materia e segno, in Gobbi emerge invece una connessione diretta con il quotidiano nelle sue contraddizioni, con un mondo circostante talora incomprensibile per le infinite e a volte gratuite complicazioni.
Nelle opere degli ultimi anni - in gran parte colori acrilici ma anche smalti su tela - l'artista piacentino predilige atmosfere vivaci dove l'intensità dei colori e la ricerca sinuosità del tratto configurano un universo lontano da qualsiasi riconosciuta paternità, stilisticamente difforme da qualsiasi scuola o tendenza. Nella penultima produzione Gobbi ha realizzato interessanti composizioni in colori acrilici per esprimere non tanto il senso di crisi ed insoddisfazione che attanaglia molti pittori ma soprattutto un istintivo bisogno di fare arte, di assecondare la suscettibile sensibilità contemporanea.
La forza di Gobbi sta nell'aver intuito l'importanza della libertà inventiva, del procedere attraverso libere associazioni di idee e pulsioni interiori svincolandosi così dal rigido controllo formale e dall'assuefazione e predefiniti modelli. In Bolle, l'ultimissima serie, emerge poi quell'inconscio che ci appare solo nei sogni, in visioni dove fra l'altro la persistente forma circolare rimanda all'infinito degli occhi e della mente.
Gobbi sorvola sul dibattito artistico e culturale di matrice post-esistenzialista o post-fenomenoloica, non cita tutta quella letteratura critica dai risvolti spesso drammatici privilegiando un approccio più libero e dinamico. Nella stesura non ci sono pesanti stratificazioni psicologiche ma ricercatezze stilistiche (filamenti rossi), colori puri e campiture squillanti in grado di garantire esiti più sereni all'informale. Queste "bolle" sono intuizioni notevoli, destinate sicuramente ad ulteriori approfondimenti: contraddicono l'Informale ma lo ricaricano, all'apparenza delicate invero ben circoscritte, nuovo orizzonte o conferma di precedenti acquisizioni? Ma potrebbero anche essere ricerche iperformali dove ritrovare i grandi nodi della nostra esistenza dolore o paura o forse bellezza della natura e trionfo della vita."
Fabio Bianchi
“Linguaggi sempre più gestuali ed informali, resi attraverso colori acrilici e smalti, che vanno a comporre forme e linee sempre diverse sulla tela.
Una ricerca interiore, quasi maniacale volta ad indirizzare la propria creatività artistica verso potenze espressive sempre nuove, attraverso soprattutto la turbolenza delle forme e dei gesti rese con forti contrasti di colore (soprattutto nero, bianco e rosso) che trasmettono emozioni forti, vivide e accese.
Uno stile concitato, che unisce elementi orfico- cubisti, espressionisti e futuristi, ma automatico come una riflessione surrealista che vede l'arte come libero procedimento atto a liberare le energie psichiche più profonde. L'interesse verso tale procedimento, lo accumuna ai più famosi esponenti dell'action painting: applicando il colore con la massima spontaneità, senza apparenti calcoli formali, cercando di oltrepassare i condizionamenti esercitati dalla realtà.
Le tele di Vincenzo Gobbi diventano quindi il luogo di una performance, emotiva e gestuale che impegna mente e corpo dell'artista. Un artista di cui il procedimento di realizzazione dell'opera è importante almeno quanto l'opera stessa, tanto da spingere il pittore a realizzarne non solo la superficie della tela, ma addirittura le cornici e i supporti.
Celebre è la sua serie di "Bolle", figure circolari in cui l'artista cerca di limitare i propri sentimenti attraverso vivaci contrasti cromatici, scomponendo e rendendo dinamiche le forme ai limiti dell'astrazione. All'interno della bolla vi sono linee instabili, gesti dinamici e colori puri, che lasciano invece spazio al rigore logico e geometrico attorno a sè. Sono invece le sue "Sommersioni" ad essere immediatamente veicolo di una vera e propria immersione fisica dello spettatore all'interno del quadro, il cui risultato è un fitto ed inestricabile groviglio di scie, traiettorie e filamenti colorati che sono una puntuale registrazione di gesti e movimenti nello spazio compiuti dal pittore durante la sua frenesia creativa.
Altre ricerche dell'artista hanno come punto di partenza alcuni paesaggi naturalistici, in cui il dato naturale dà vita ad una sorta di paesaggio interiore, dove le linee si sfuocano, le forme si dissolvono in qualcosa di irreale, pur conservando un legame con la realtà.
Si passano in rassegna, poi, notevoli sperimentazioni di Gobbi che variano da un color-field painting simile ai colori di Rothko o di Vedova, dove la campitura si fa più meditata e riflessiva per macchie, senza mai perdere l'inflessione segnica e spontanea, fino ad arrivare a rappresentazioni primordiali, in perenne e tumultuosa metamorfosi, in cui si intrecciano forme, spazio, colore e materia. Una serie di esperienze tutte interiori che l'osservatore è chiamato a condividere attraverso il colore, in grado di comunicare uno smarrimento di sé, quasi ipnotico.
… Ogni quadro di Vincenzo Gobbi, è un piccolo mondo. Un mondo tutto da esplorare, ma soprattutto da osservare da più punti di vista per scoprire particolari sempre nuovi a seconda della luce e dal punto di vista dell'osservatore, che rivela sfumature cangianti, rilievi corposi e ombre nuove.
"Non voglio mai trovarmi in un vicolo cieco": questa è l'affermazione che il pittore ripete per spiegare la sua assidua sperimentazione. Una frase che racchiude un modo di dipingere e in qualche modo di vivere che lascia trasparire qualcosa di infantile. Una necessità di poter osservare, vivere e scoprire cose sempre nuove, per non adagiarsi sulla comodità di una stesura piatta di colore o di una cornice banale.
Un modo di percepire l'arte come un'essenza imprevedibile, come la vita."
Giulia Tansini - Dottoressa in Scienze dei Beni Culturali
Le opere di Vincenzo Gobbi sono in mostra in Italia e all’estero, ricevono diverse segnalazioni e lusinghieri apprezzamenti dalla critica e dalla stampa. Sue opere fanno parte di collezioni private. L’artista riscuote ottimi successi artistici, il pubblico è coinvolto e affascinato dal suo lavoro, la critica, con entusiasmo, entra in contatto diretto nell'arte entusiasmante del pittore Vincenzo Gobbi.

Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione,
nello studio dell'artista Vincenzo Gobbi
Principali mostre degli ultimi anni:
2019 - Arte come Passione, Mostra Collettiva presso la Galleria Rosso Tiziano di Piacenza;
2018 - Solo Nero, mostra Personale presso Galleria Transvisionismo di Castell’Arquato;
2017 - Arte e collezionismo, mostra Collettiva presso Cortemaggiore, in cui ottiene la Menzione d'Onore;
2016 - Mostra-Nido, presso l'Istituto Vittorio Emanuele II di Piacenza;
2015 - Premio Diara, Auditorium Casa del Popolo di Rivergaro (PC);
2014 - Concorso Nazionale di Pittura e Acquerello di Fontanellato (PR);
- Mostra Personale presso U.p.a. Federimpresa di Piacenza;
2013 - Mostra Primavera, ex macello di Fiorenzuola d'Arda (PC);
- PaviArt 2013, I Mostra mercato di arte Moderna e Contemporanea presso Palazzo delle Esposizioni di Pavia;
2011 - Dall'Italia alle Fiandre, presso ArtyParty di Molenstraat in BELGIO;
- Mostra collettiva Pittori Piacentini presso Palazzo Congressi di Cortemaggiore (PC);
2010 - Mostra Personale delle sue "Bolle" e "Sommersioni"presso l'Art Caffè di Piacenza;
- Arte d'Estate, Galleria Transvisionismo di Castell'Arquato (PC) di Stefano Sichel;
- Vincenzo Gobbi espone durante il ciclo di Mostre Personali di Arte Astratta La forma e oltre... organizzate da Studio C, Galleria di Arte Contemporanea di Piacenza;
- Riflessioni del Contemporaneo, presso Centro d'Arte San Vidal di Venezia;
2009 - Mostra Collettiva presso Centro Culturale di Gragnano Trebbiense (PC) e di Calendasco (PC);
- Vincenzo Gobbi espone alla Gallria La Spadarina di Rosario Scrivano di Piacenza;
- XXI Mostra Collettiva di pittura, presso Sala consiliare del Palazzo Comunale di Costa de' Nobili (PV).