L’artista ANTEA PIRONDINI rappresenta l’Inferno dantesco. Artista che prossimamente sarà presente nell’Archivio Monografico dell’Arte Italiana con le sue opere.
NICOLETTA BELLETTI artista originale, elabora e sperimenta una tecnica personale in cui la materia è parte sostanziale, e qualificante, delle sue opere.
https://www.bellettinicoletta.it
SHOW-ROOM Via Farini 63/a 43121 PARMA – ITALY
Moja vive a Noventa Piave (Venezia). Pittore-scultore-incisore.
Diplomato presso il Liceo artistico statale di Treviso e Laureto all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Artigiano nella propria azienda che si occupa di falegnameria, restauro e decorazione mobili.
L’arte di Moja, pittorica e scultorea, si basa su una continua ricerca sui materiali e sulla rappresentazione di forme nuove e del tutto contemporanee; le due arti sono espresse dall’artista con un’attitudine completamente diversa ed alquanto sorprendente. Geniale in scultura per la scelta di forme e tematiche particolari, intuitivo e riflessivo nella pittura materica.
Il percorso artistico di Moja ci permette di esplorare epoche e correnti diverse, partendo da una forma figurativa classica l'artista attraversa ed accoglie la forma di un primitivismo arcaico che si evolve verso una forma essenziale della figura, elabora orizzonti astratti trattati con una colorazione futurista ed arricchiti dai diversificati materiali.
"... La mia ricerca si concentra essenzialmente sull' evoluzione del corpo umano e sul processo riduttivo della figura. ... La mia arte è un'intrecciarsi di pieni-vuoti, linea-volume, liscio-ruvido. ..."
"La mia ricerca spazia dall'utilizzo del legno, argilla, resina, gesso, materiale chimico di varia natura, ferro, mdf, multistrati, vernici acriliche, vernici sintetiche, vernici nitro, vernici poliuretaniche ... Oltre ad altri materiali/tecniche che variano a seconda della ricerca in corso. "
L’artista Moja nell’anno 2017 sviluppa la sua creatività verso una nuova sperimentazione, una ricerca che apre nuove estensioni pittoriche giungendo ad un’espressione artistica ancor più materica-geometrica. L’artista sceglie uno sfondo per le sue opere, una base cromatica di notevole spessore pittorico con accenni sfumati che evidenziano forme incorniciate da marcature precise. Ogni forma è posizionata dall’artista attraverso una chiara struttura, Moja costruisce l’opera attraverso un alternarsi di pieni e di vuoti su superfici differenti che sembrano indicare l’altalenarsi delle emozioni; il colore cangiante sottolinea la limpidezza della struttura giungendo ad una personale forma artistica.
Per Moja l’arte diventa espressione di una comunicazione universale, luci e figure si fissano sulla tela in un'apparente staticità che acquisisce dinamismo attraverso una vibrazione cromatica originale. Le sue opere sono del tutto contemporanee, sono immagini simboliche che l’artistarealizza manipolando con maestria la materia.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - aprile 2017
“Le mie opere si contraddistinguono dalla viscerale necessità di esaltare la bellezza del corpo della donna. La sinuosità della linea curva si relaziona assiduamente con la rigidità’ minimalista del supporto, parte inscindibile da essa. Il dualismo piedistallo-scultura viene evidenziato dall’intrecciarsi di pieni-vuoti, linea-volume, liscio-ruvido ma il tutto amalgamato dalla purezza del bianco. La mutevolezza della forma nello spazio crea visioni astratte o visioni organiche a seconda del punto di osservazione, la luce suggerisce letture diverse, metafore ed allusioni più o meno comprensibili. I volumi vengono torniti dalla luce naturale creando il giusto equilibrio dei pieni con i vuoti, tra l’involucro e il suo contenuto, rapportando la forma esterna con la forma interna. La luce può accarezzare la liscia ‘’pelle’’ scultorea scivolando via, che la modella e l’avvolge morbidamente cercando la massima perfezione estetica o può entrare nella porosità della ‘’pelle’ ’ruvida, superficie scabra, corrosa, ossea data dallo scalpellare nevrotico della materia creando infinite sfaccettature. Nel processo riduttivo della figura umana vengono meno i dati antropomorfici ma ancora riconoscibili, dalla testa ridotta alle minime proporzioni alla completa assenza di piedi e di mani. Il corpo scolpito suggerisce una pietra erosa dal vento ma levigata dall’acqua, il corpo può avere mutilazioni, vuoti e pieni per raggiungere il giusto equilibrio nello spazio scultoreo. Le forme arrotondate e vuote evocano la fecondità.
La mia rivisitazione della realtà è manifestata dal penoso senso di solitudine anche nei rapporti sessuali di figure scarnite fino all’osso in una sorta di lamento straziante, esseri dalle gambe e dalle braccia scheletriche. I volumi cercano una propria autonomia e una propria identità durante l’atto scultoreo perché scolpiti senza un progetto preparatorio ma d’istinto per dare vita a un mondo onirico. Monconi di figure capaci di trasmettere un senso di smarrimento chiuse in un ermetico silenzio.” Moja
Moja attraverso una decisa capacità sperimentale intraprende una ricerca plastica in cui ogni sviluppo formale si riduce all’essenziale, sculture spoglie da suppellettili, ricche di sinuosità evidenziate da superfici levigate che delineano bellezza ed eleganza. La materia si contorce e si anima attraverso posture che s’innalzano o si racchiudono in composizioni arricchite da tensioni dinamiche. Le opere si ispirano ad aspetti della vita, analizzano l’inconscio e il desiderio più profondo dell’uomo, nelle molteplici espressioni di Moja si alternano, in un continuo confronto d’immagini, sentimenti ed azioni. Le sculture conquistano il mondo dell’arte contemporanea, Mojaè grande conoscitore della materia, sviluppa un linguaggio scultoreo ricco di riferimenti e di sperimentazioni originali.
Nelle incisioni Moja estende lo studio sulla figura comunicando il mondo interiore dell’essere umano.
Nelle opere incisorie risaltano la profonda unione di tre componenti principali: l’entità fisica e materiale, le radiazioni luminose e la forza vitale che assemblate descrivono una realtà sostenuta da un mondo soprannaturale, il mondo dell’invisibile e dei sogni.
Moja descrive il mondo notturno delle forme naturali che si animano nell’oscurità, alberi dalle sembianze umane, figure stilizzate vivono corteggiamenti e momenti intimi, inseguimenti e movimenti affiatati conducono le figure in una danza che anima boschi e cieli notturni.
Con abilità tecnica Moja descrive un gioco grafico di linee sistemate sulle lastre attraverso intrecci incisivi, spazi bui e segni luminosi generano atmosfere suggestive. Le figure surreali diventano simbolo di esistenza e di profonda ricerca antropologica.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - novembre 2016
incisione
incisione
incisione
incisione
L'arte pittorica e scultorea di Moja è recensita dalla stampa e dalla critica, segnaliamo: Maria Teresa Aliprandi - Gianni Ambrogio - Giorgio Falossi - Archivio Monografico dell'Arte Italiana.
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA MOJA A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA LA PITTURA
Moja, artista poliedrico, si contraddistingue nella pittura per gli stili differenti che sceglie. Un linguaggio personale circoscritto verso l'approfondimento di studi sul colore e sul disegno che permettono all'artista di realizzare opere figurative ma anche astratte-materiche o di stile rupestre.
Con maestria tecnica e coloristica Moja realizza opere dal sapore materico, macchie cromatiche si concentrano in spazi definiti da forme, segni incisivi ed ondulazioni valorizzate attraverso una profonda ricerca che l’artista attua nelle tinte scelte evidenziando il rapporto che unisce l’armonia cromatica con l’energia individuale.
Nell’opera pittorica Moja applica materiali di diversa qualità lasciando così spazio alla sua fervida creatività. I materiali diversi assemblati armoniosamente servono all’artista per giungere a diversificate forme d’arte contemporanea che conquistano l’osservatore. Le opere materiche acquisiscono una certa solidità, spesso l’artista Moja utilizza colorazioni monocromatiche che sembrano rappresentare gli universi insediati nella mente umana.
Nelle opere rupestri troviamo simboli concepiti dall’uomo preistorico, figure danzanti, ambientazioni rupestri sono rivisitate dall’artista Moja attraverso l'utilizzo di simboli del passato per descrivere la nostra società, una pittura descrittiva di un mondo vissuto nel nostro passato e nello stesso tempo una realtà ironica di una civiltà che corre verso un futuro imminente alla ricerca di nuove strategie commerciali e tecnologiche.
Nei ritratti Moja si concentra sul volto, semplifica la morfologia umana concentrandosi principalmente sulla forma della bocca e degli occhi che esprimono emozioni tormentate, angosce, inquietudini e sentimenti profondi. Un approccio quasi surreale per Moja che nella rappresentazione della figura sembra voler esprimere il vero aspetto dell’esistenza. I volti sono coperti da colorazioni precise, contrasti cromatici tagliano il volto che acquista luminosità attraverso l’uso del colore bianco. Nelle opere troviamo anche teste realizzate attraverso forme geometriche, sembianze umane che ricordano civiltà e culture differenti arricchite da colorazioni cangianti ben equilibrate senza sfumature.
Nelle opere troviamo raffinati effetti cromatici cui l’artista conferisce risalto particolare per evidenziare emozioni e stati d’animo, opere che diventano letture di metafore e psicologia della mente umana.
Silvia Maione Morlotti - Archivio Monografico dell'Arte Italiana - aprile 2016
"E' di importanza fondamentale imparare a guardare la realtà e prendere coscienza delle leggi armoniche che stabiliscono le proporzioni di tutte le cose esistenti : perché solo così si può , in uno successivo sulla pittura stadio, non applicare le regole o applicarle parzialmente. Moja intraprende un lungo lavoro e seguendo la sua inclinazione e la sua sensibilità troverà il modo e lo stile per esprimere il suo intimo rapporto con il mondo e con l' arte arrivando a definire il suo stile e la sua tecnica. Moja ha svolto e svolge un processo di ricerca e di approfondimento che è del tutto autonomo e personale. Moja è l'esempio del percorso evolutivo di un'artista che si dedica completamente alla pittura: egli parte dall' Accademia con gli studi di nudo (esempio di ciò che si deve imparare) e passa via via ad altri modi di espressione, dapprima semplificando e svuotando il soggetto di particolari, tornando ad una forma di primitivismo astratto e iconico, e poi approdando ad una pura sperimentazione sulla materia ed il colore, realizzando i suoi monocromi assoluti."
Maria Teresa Aliprandi - 2018
"Occhi sanguigni" - 2015
tecnica mista - multistrato, juta - cm 50x60
"Pittore veneto in terra veneta, Moja artista per il desiderio di esserlo nel suo spazio mentale e spirituale si dedica all'arte con un trasporto ed una passione impellenti. Moja intraprende la realizzazione di un' opera pittorica ed è spinto dal suo intimo istinto a comunicare figurativamente un concetto o un'emozione che a parole non riuscirebbe a dire altrettanto efficacemente. Lavoro, certo, perché per dipingere e fare scultura bisogna avere tecnica e cuore: senza l' anelito all' eterno ed alla perfezione e senza lo studio e la pratica non si fa Arte. Moja spazia fra i stili più differenti: dal figurativo-primitivo-impressionista all'astratto-geometrico-essenziale. Moja ha uno spirito impulsivo: la sua forza nello stendere i colori e nel modellare le sculture si declina in una semplificazione formale che lo porta a esprimersi con forme che vanno dal Primitivismo all' Astratto. La necessità di dare concretezza alla sua passione spinge il nostro artista a realizzare opere secondo una iconografia trasversale, che dissolve i confini fra realismo e surrealismo."
Maria Teresa Aliprandi - 2017
"Danza della fertilità" - 2015
tecnica mista - stile rupestre - supporto multistrato-colla-sabbia - cm 43x64
"Automasturbazione" - 2014
scultura- tecnica mista - cm 31x43x40 - fusione in bronzo - tiratura 1/11
PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA MOJA A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
Moja attraverso una riflessione acuta costruisce la figura dell’uomo trovando la sua identità artistica in una determinata coerenza tra atto creativo e forma, le sue figure indicano uno stile di vita, moderno e nello stesso tempo dinamico, vissuto attraverso relazioni sociali che portano l’uomo ad analizzarsi nel profondo. Le sculture di Moja esprimono le sensazioni di singoli individui, l’artista scolpisce solitudini ed inquietudini che si nascondono nella sinuosità di linee curve e si confrontano con un processo riduttivo della realtà. Le composizioni diventano antiespressive ed indicano una freddezza emozionale, l’artista esplora il corpo umano generando riduzioni drastiche alle strutture fisiche, i corpi spesso non presentano i volti, oppure li troviamo deformati o scavati da angosce e desideri. Moja concentra la sua attenzione su sentimenti opposti, modella il materiale attraverso sensazioni che indagano nella passionalità e nel desiderio fino ad arrivare alla solitudine ed al turbamento. Emozioni opposte che si esprimono anche attraverso il gioco dei pieni e dei vuoti che l’artista realizza magistralmente con intuito, creatività e bravura tecnica. Per Moja il corpo umano diventa strumento artistico e simbolo di elevazione interiore, attraverso l’uso di un espressionismo intimo ed inconscio, l’artista crea sculture affascinanti, robuste e nello stesso tempo morbide, erette ma ben saldate al suolo, i corpi sono lucenti, accennati in minimi particolari ed espressi in contorsioni che ricordano danze di culture differenti.
Nelle sculture troviamo la naturalezza di una sessualità espressa in un desiderio romantico, affettivo ed anche erotico, un desiderio leggero contenente una carica emozionale che diventa reale attraverso l’immaginazione dell’osservatore. Certe sculture sembrano richiamare le figure greche classiche con l’enorme differenza che Moja nasconde volti, fisionomie e muscolature, concentra la sua attenzione sulla superficie levigata per enfatizzare la devozione della forma del corpo umano, mezzo con cui si possono vivere emozioni profonde.
Un richiamo artistico verso la scultura di Giacometti, in quanto l’artista Moja ricerca un esistenzialismo profondo realizzando figure allungate che ancora una volta nascondono le fattezze umane. Moja intraprende una scultura figurativa e minimalista, le composizioni sono ben saldate su blocchi materici di differenti dimensioni e forme, massi o superfici levigate che sembrano condurre il soggetto verso nuovi orizzonti. La scultura di Moja diventa espressione dell’esistenza, nella sua arte l’artista rappresenta la quotidianità dell’uomo pervasa da sensazioni ed emozioni profonde.
Silvia Maione Morlotti - Archivio Monografico dell'Arte Italiana, febbraio 2016
"mARTEnità" - 2011
scultura- tecnica mista - cm 30x70x30 - fusione in bronzo, tiratura 1/11
"Qui oltre il mestiere c'è la forza giovanile che ama, ama scolpire, ama la scultura come seconda vita, non è un lavoro è una passione che non sente fatica, non sente il tempo che passa né stanchezza. Incisore e scultore rappresenta un canto alla figura umana ruvida o levigata resa simbolo di confine, forme astratteggianti, materiali che vanno dalla resina al ferro, elementi provocatori nutriti di un alto grado di forza rappresentativa. Le forme sono stilizzate alla ricerca di un' anima, aeree e vaganti ad elevare il simbolo a ricerca, a motivazione di irrazionale con una forma che si tende a superarsi per aggrapparsi allo spazio e alla risposta di una bellezza mai trovata. Indagini e verifiche interiori per un artista come Moja per la creazione di opere nate sulla spinta della fantasia … un aspetto particolare e personale in cui il passaggio dalla concettualità del pensiero alla concretezza della materia avviene attraverso una trasformazione naturale che si risolve in evoluzione organica. Forme levigate o forme ruvidamente articolate, la scultura di MOJA si fa apprezzare per gli intimi interrogativi sull'uso di quel frutto che è il corpo umano.”
Dott. Giorgio Falossi, critico d'arte
Pubblicazione: Catalogo Biennale di Jesolo (Ve) - 2016
"Senza-pelle" - 2014
scultura- tecnica mista - cm 53x52x47 - fusione in bronzo - tiratura 1/11
“Scultore di impegno con un messaggio che si allontana molto dalla classicità della tradizione. E’ la scoperta di nuove tematiche per una scultura configurata da forme astratteggianti, quindi comprensibili, dotata di elementi provocatori, nutrita da un’ alto grado di nervosismo. Alcune opere di Moja ci appaiono levigate, canoviane, altre increspate per sottolineare l’ irrazionale, la rivolta ed elevare il corpo a simbolo di purezza estetica. La figura è intesa come corpo geometrico, gli arti sono rotanti, inquieti ed insicuri tendono a coinvolgere altri corpi. Una scultura di riconoscibile personalità, la scultura di Moja.“
Dott. Giorgio Falossi, critico d'arte
Catalogo-EXPO-2015 nell'Arte Italiana. “Un Frammento d'Arte Contemporanea per nutrire il pianeta
”
“Caro Moja concordo con il tuo agire quale scultore del contemporaneo che tenta di esulare dagli schemi precostituiti. La cosa non è facile per nessuno soprattutto se si agisce con modi e materiali in qualche modo legati alla tradizione ma è doveroso agire secondo autentico sentire, altrimenti cadremmo nella ricerca della novità purchessia. Mi sembra di cogliere in te quella intelligenza e indispensabile cultura utili per approdare a risultati considerevoli. Ti stimo e ti abbraccio.”
Maestro Gianni Ambrogio
"Fragilità"
scultura - tecnica mista - fusione in bronzo
Ricerca e studio sono gli elementi principali che accompagnano l’artista nello sviluppo di diverse tecniche artistiche, l'attenta analisi che Moja attua sugli stili di periodi storici differenti, contribuisce a formare una produzione artistica di valido spessore. Le opere dell'artista Moja sono esposte in mostre d'arte, personali e collettive, biennali e rassegne, ricevono apprezzamenti e numerose segnalazioni, fanno parte di collezioni private italiane e straniere.
Mostre principali, anno 2018:
- L' Arte in Fabbrica, la Chiave e la Serratura. Conegliano.Treviso (catalogo cartaceo)-
- Mostra 40" anno di fondazione AITM di Vancouver. Canada (catalogo cartaceo .
- Mostra d' arte nel campanile di Fossalta di Piave (VE).
- Mostra d'arte nella sala comunale di Noventa di Piave. DAL NATURALISMO ALL'ASTRATTISMO : come colore e materia possano comporre il quadro.
Mostre principali, anno 2017:
- Mostra del Fantarealismo Treviso.
- Mostra in Villa a Visnadello Treviso.
- WinArt a Caorle - Venezia
- 7° Rassegna d' Arte Contemporanea a Cà dei Carraresi Treviso (catalogo cartaceo).
- Premio Nazionale di Pittura, Grafica e Acquerello a Cordignano Treviso.
Mostre, anno 2016:
- L'artista Moja selezionato per la Seconda Rassegna d'arte Sacra e Spirituale nella Chiesa settecentesca di San Lazzaro di Treviso - 07-22 maggio.
- Mostra collettiva d'arte presente con le sue sculture l'artista Moja presso Ex Umberto 1 di Treviso, Via Maffioli, 4. 01-15 maggio.
- Esposizione di pittura, presenti le opere pittoriche dello scultore Moja, 01 marzo-30 luglio 2016, Giumar, Noventa di Piave (Venezia).
- MetaSuperficie vernissage sabato 23 aprile ore 18.00On Art Gallery Firenze, via della Pergola, 61
in mostra le scultore di Moja - 16 aprile - 03 maggio 2016.
Mostre, anno 2015:
- "De-Forma Oltre il Confine del Corpo" Milano, Galleria-Plaumann Art Gallery, opera di riferimento "Fusione" - scultura, 2010 - cm 42x53x42
- Biennale 2015 di Jesolo (Venezia) al Pala Arex 02-14 giugno 2015.