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Monti Luciano nasce a Este (PD) nel 1960 opera in Veneto nella specifica di Corrente figurativa .
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Le opere di Monti Luciano
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Informazioni
PENSIERO DELL'ARTISTA LUCIANO MONTI
"Alcuni anni or sono mi addentrai nella fotografia di paesaggio rivisitando i luoghi di Ansel Adams e Edward Weston.
Quegli spazi infiniti, la grandiosità della natura e il continuo variare di luci e ombre suscitarono in me molteplici e forti emozioni.
Cercai di tradurre quell’esperienza in immagini essenziali, capaci di trasmettere le sensazioni che avevo vissuto. Con lo stesso spirito ho indagato il paesaggio italiano di cui presento alcuni frammenti."
L’artista Luciano Monti
Luciano Monti nasce ad Este (PD) nel 1960 dove tutt'ora vive.
Fotografa dal 1983. Nel 1984 si laurea in Lingua e Letteratura Inglese e affianca l'attività didattica alla fotografia. Nel 1997 abbandona l'insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla fotografia.
Si occupa di Ritratto e Matrimonio, e inizia ad interessarsi di Paesaggio.
Nel 1999 pubblica PAESAGGIO AMERICANO e inizia un nuovo progetto sul paesaggio Italiano.
Dal 1986 espone i suoi lavori in Italia e all'estero. Le sue foto fanno parte di numerose collezioni e musei in Europa e Usa.
E' autore di tre libri in B/N:
- "RITRATTI NOBILI" - 1992
- "PAESAGGIO AMERICANO" - 1999
- “PAESAGGIO ITALIANO” – 2003
“Le immagini di paesaggio italiano in bianco e nero di Luciano Monti costituiscono un’esperienza artistica ricca di significato. Esse non sono puramente documentative.
Ciò che le rende così speciali è che fondono interpretazione artistica e forza poetica in brillanti opere d’arte.”
Kerstin Fiedler, Project manager, Hasselblad Masters
“Musicalità, poesia, silenzio e solitudine.”
In questi quattro sostantivi la sintesi - nella forma e nei contenuti - del Paesaggio italiano di Luciano Monti. Un'opera che evidenzia la valenza della ricerca di un fotografo, che, oltre ad essere un profondo conoscitore della tecnica di stampa, è una persona estremamente sensibile; un creativo, che ha dato - con questo fotolibro - ancora una prova della sua capacità di essere artista, di leggere il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
Tutta l'opera è innervata del sentire intimo dell’'autore, come quel lirico grafismo, dinamico e plurale, che connota uno stile e delinea una cifra di studio, una modalità di riflettere e di esprimersi.
Tutto il volume è intriso di poesia, annotazioni di solitudine, momenti di musicalità e di silenzio, variabili tra loro ben coniugate in una tematizzazione analitica, con venature concettuali, di una parte del paesaggio italiano. Sì, perché Monti ha scelto un segmento da indagare tra i tanti di cui si compone il paesaggio del bel Paese e farne un Soggetto di riproduzione artistica.
Quello più vicino al suo intimo e con il quale, dandogli visibilità, riesce meglio ad esprimere le proprie visioni del mondo.
Un percorso di ricerca e di riflessione che si snoda - scatto dopo scatto - con una fluidità tematica lineare, uno stile definito e una narrazione articolata, nella quale assume particolare importanza la luce: tra gli alberi, lungo gli spazi dei campi arati, osservando laghi e vigneti, riflettendo dettagli sui quali l'autore s'attarda per descrivere ed interpretare il contesto, l’atmosfera, il momento, di frequente magico ed irripetibile. Decisamente un itinerario stimolante, soggettivato in modo equilibrato e collocato in una trama stilistica-espressiva di bianchi e di neri, elegante e raffinata, nel quadro di un tessuto tonale armonico e misurato in cui sono ben coordinati la ricerca estetica e la narratività che insieme danno luogo ad approdi narrativi unici, singolari, ove - immagine per immagine - si fondono sensibilità e intuizione dell'autore.
Il paesaggio italiano di Luciano Monti è un frammento del paesaggio italiano, realizzato lontano dai grandi centri, in luoghi poco frequentati. Dalle sublimi dune della Sardegna ai pali solitari e timidi della spiaggia di Sottomarina di Chioggia, in Veneto, dalle piante della tenuta di San Rossore, sul litorale tirrenico, alle viti siciliane, ai platani friulani, riservati e schivi, pronti a rendersi utili, tanto per far legna da ardere, quanto per diventare ornamento; la neve sui Colli Berici, le bellezze dei laghi mantovani.
Un diario, piccolo ed intimo, sul quale nel corso degli anni Monti ha scritto iconicamente, appunti e riflessioni per capire se la sua sensazione di "essere incapace di visualizzare il paesaggio fosse legata all'ambiente" in cui vive, povero di luci e di contrasti, come la Pianura padana, o se, invece, più semplicemente, fosse "una insensibilità alle forme della natura". Né l'una né l'altra motivazione. Il suo è un timore condivisibile ma infondato.
E quest'opera ne è la dimostrazione. L'autore, osservando il segmento di paesaggio scelto, ha vissuto emozioni e stati d'animo che ha tradotto in immagini di alto profilo, lontano dalla società che corre, rumorosa, inquieta... tra musicalità, poesia, silenzi e solitudini.
Fausto Raschiatore
“Qualcosa accade”
“Una fatale luminosità aleggia su questo paesaggi noncurante dei luoghi geografici.
Solo occasionalmente si intravede l’orizzonte. Ecco invece il linguaggio del paesaggio; alberi spezzati all’insù come pugni serrati all’oltretomba, rami che dipartono come urla di aiuto.
Qualcosa accade, in altre parole. Altrimenti da dove vengono tutte queste note che rompono il silenzio e la quiete delle immagini? Qualcosa accade.
Radici che a fatica si trascinano sui prati e si contorcono non sono solo semplici radici contorte.
Si aggrappano tenaci alla terra ma esprimono altresì qualcosa di più profondo.
Attraverso il suo obiettivo Luciano Monti scopre e cattura per noi segni mitologici di un altro mondo.
Ha aperto l’otturatore e ha lasciato filtrare una luce che si è scolpita sulla pellicola e l’ha incisa in bianco e nero, segni calligrafici per coloro che forse ci seguiranno.
Così che possano comprendere che in effetti qualcosa è successo.
Soren Gunnarsson
Editor Hasselblad Forum Magazine
Un percorso di ricerca e di riflessione che si snoda - scatto dopo scatto - con fluidità tematica lineare, uno stile definito e una narrazione articolata, nella quale assume particolare importanza la luce: tra gli alberi, lungo gli spazi dei campi arati, osservando laghi e vigneti, riflettendo dettagli sui quali l'autore
Luciano Monti s'attarda per descrivere ed interpretare il contesto, l'atmosfera, il momento, di frequente magico ed irripetibile ... un frammento del paesaggio italiano, realizzato lontano dalla società che corre, rumorosa, inquieta ... tra musicalità, poesia, silenzi e solitudini.
Le foto dell’artista Luciano Monti fanno parte di collezioni e musei in Europa e Usa tra cui:
- VICTORIA AND ALBERT MUSEUM (LONDON)
- MUSEE DE L'ELYSEE (LOSANNA)
- MUSEE FOR FOTOKUNST (Odense -DANIMARCA)
- EUROPEAN POLAROID COLLECTION (Praga)
- GALERIE d'ESSAI dotation PHOTO SERVICE, PARIS.
- PHOTOGALERIE BILD (Aarau SVIZZERA)
- MUSEO ITALO AMERICANO (San Francisco - USA)
- ITALIAN POLAROID COLLECTION
- MUSEO KEN DAMY (Brescia)
- ACCADEMIA CARRARA DI BELLE ARTI (Brescia)
Principali riconoscimenti:
1992 - 1993 Kodak Italian Portrait Photographer of thè Year;
1998 - Agfa Italian Wedding Photographer of thè Year;
2003 - Hasselblad Master
Principali Clienti:
- Kodak 1993 European Adv. Campaign for Kodak PRO GOLD Film.
- Italian Agfa 1 998 Testimonial for Agfa Scala 200 b/w Film
- Hasselblad 2003 International Adv. Campaign for X-PAN II.
- Hasselblad 2004 Calendar.
Tutte le Opere dell'artista Luciano Monti catalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare, senza alcun impegno di carattere economico, le opere dell'artista.
Su richiesta siamo in grado anche di mettervi in contatto direttamente con l'artista.
N.B. : Tutte le opere sono pezzi unici e sono corredate da certificato di garanzia.
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OPERE CATALOGATE:
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA CATALOGATA N. 1 “PLATANI”

Friuli - marzo, 2002. In auto nei pressi di Pordenone notai questi piccoli platani per la loro stranezza, era come un piccolo bosco appena portato e per di più ad altezza bambini.
Li ho ripresi senza cavalletto e con il mio Distagon 50mm a f/8 e 1/60 sec.
Disteso per terra. Il cielo era limpido e di azzurro intenso tanto da venire ben evidenziato con il solo ausilio del filtro giallo. In fase di stampa il cielo è stato enfatizzato da una leggera bruciatura ai bordi. Le ombre furono esposte per Zona lll e le altre luci ricaddero in zona Vl.
Ho stampato con carta morbida per non perdere dettagli nelle ombre, e ho usato il mio ingranditore a luce diffusa senza filtro di contrasto (corrispondente a gradazione
1) su Agfa MC 111 FB in Agfa MC: 1:9. Un viraggio finale al selenio mi ha aiutato a intensificare il disegno della corteccia e a pulire leggermente le altre luci sul tronco.
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA CATALOGATA N. 2
“GROTTE DELL’ALCANTARA”

Sicilia - Aprile, 2001.
Le grotte non sono facili da fotografare: in inverno l’acqua è gelida ed è pericoloso entrarvi, d’estate ci sono turisti dappertutto.
Da più di un’ora attendevo che l’imboccatura della gola si liberasse dai bagnanti quando giunse una troupe straniera per un servizio di moda. Abbandonai quindi l’idea di riprendere la piccola grotta e cercai qualche altro soggetto; dopo un po’ mi accorsi di questo masso che rifletteva un chiarore tale da farlo emergere dalla parete e dell’acqua.
L’effetto non si sarebbe però notato con una pellicola tradizionale. Decisi quindi di usare un film all’infrarosso che non solo evidenziò le altre luci e la vegetazione ma rese anche notevole plasticità alle rocce di fondo. Se esposta correttamente questa pellicola conferisce alle pietre un aspetto molto plastico, quasi tridimensionale, anche se riprese in ombra.
Hasselblad 500 CM con Sonnar 250 mm, 1/8 sec f/22-32. Konica Infared 750nm sviluppata in Radinal 1:50 per 7 minuti. Stampa con carta Agfa MC 111 FB senza filtro su ingranditore a luce diffusa Durst AC 650; sviluppo Agfa MC 1:9 Viraggio finale al selenio e oro.
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA CATALOGATA N. 3 “CESPUGLI”
Sardegna – 2001 Le basse luci furono poste in Zona lll e altre luci caddero in zona Vll con N+1. Con il polarizzatore abbassai il tono del cielo per evidenziare le nuvole.
Hasselblad 500 CM con 50mm Distagon. Agfa Scala 200x esposta a 100 ISO sviluppata in Agfa Studional 1:32 per circa 12 minuti. Ingranditore a condensatori Durst 138 cm carta Oriental Seagull 1 e sviluppo Agfa MC 1:9. Viraggio finale al selenio.
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA
CATALOGATA N. 4 "COLLI EUGANEI"

Veneto - marzo 2002.
Questa serie è il risultato di una sintesi di progettualità, attesa e casualità. Avevo già fotografato questi alberelli l'anno precedente, dopo una nevicata o immersi nella nebbia. Erano più piccoli e la contadina che li aveva vestiti ne aveva creato dei soldati, delle ballerine, dei monaci.
L'inverno seguente gli ulivi più belli erano gelati ed erano stati rimpiazzati da nuove piante dalle forme goffe o sgraziate. Ero deluso. Era marzo e non aveva ancora nevicato, avrei voluto ripetere il lavoro ma tutto sommato mi stavo convincendo che non ne sarebbe valsa la pena … quando, erano circa le 15.00, iniziarono a cadere i primi fiocchi.
Raggiunsi il luogo in pochi minuti e subito compresi che ne avrei ricavato immagini magiche.
Tutto era ormai bianco, non una zolla di terra era visibile. Gli alberelli puntualmente vestiti erano anch'essi pronti per l'evento. All'improvviso si alzò un forte vento che scosse e animò i miei personaggi. La luce era così debole che ci vedevo solo per il riflesso del bianco che avvolgeva ogni cosa.
Usai la mia Hasselblad con il 50 e 80mm a 1/15 sec f/5.6. Agfa Scala 200x esposta a 100 ISO e sviluppata in Agfa Studional 1:32 per circa 12 minuti. Agfa MC 111 FB con filtro 5 sviluppata in Agfa MC 1:4 a 20°C. Viraggio al selenio. Ingranditore a luce diffusa Durst AC 650.
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA
CATALOGATA N. 5 “DUNE”

Sardegna – 2001. Le basse luci furono in Zona lll e le altre luci caddero in zona Vll con N+1. La sabbia alla base del secondo albero fu leggermente mascherata per mantenere il biancore.
Hasselblad 500 CM con 50mm Distagon. Agfa Scala 200x esposta a 100 ISO sviluppata in Agfa Studional 1:32 per circa 12 minuti. Ingranditore a condensatori Durst 138 con carta Oriental Seagull 1 e sviluppo Agfa MC 1:9. Viraggio finale al selenio.
SPIEGAZIONE DELL’ARTISTA LUCIANO MONTI PER L’OPERA
CATALOGATA N. 6 “PISCINAS”

Masso - Sardegna – 2001. Quasi sulla sommità della prima grande duna si incontra un masso solitario. Al mattino il sole vi riflette i suoi raggi evidenziandone screpolature e spessore.
Posizionai le ombre in Zona lll e le altre luci caddero in Zona Vll con N+1. Usai il polverizzatore per evidenziare le nuvole e attenuare i riflessi sui granelli di sabbia. Hasselblad 500 CM con 50mm.
Agfa Scala 200x esposta a 100 ISO e sviluppata in Agfa Studional 1:32 per 11’42’’. Stampa con ingranditore Durst 138 a condensatori e carta Oriental Seagull di gradazione 1 con sviluppo Agfa MC 1 :4. Viraggio finale al selenio.