"Antologica Paolo Fabbri (1919/2017)" inaugurazione sabato 18 maggio 2024 alle ore 16:30, presso la "Sala Nemesio Orsatti" di Pontelagoscuro (Ferrara). Artista elogiato dal mondo dell’arte contemporanea a 360°, la sua personalità vive nelle sue opere d’arte.
Gabriele Pala, illustratore di genere, unico nella sua interpretazione, le sue opere conquistano un pubblico mirato di amatori e collezionisti nell’occasione delle numerose mostre d’arte a cui partecipa.
UDINE FIERE 70° EDIZIONE DI CASA MODERNA
Dentro la natura selvaggia di GIANNI BORTA - mostra immersiva
inaugurazione: sabato 30 settembre ore 11:30 - padiglione 6.
Dina Pala, pittrice, scultrice e scrittrice originaria di Terralba (OR), annoverata tra i grandi artisti del contemporaneo, è stata riconosciuta come la caposcuola del "Fluttuismo". Nella sua Casa-Museo (Via Iosto, 31 - Terralba - Oristano) si possono visionare le sue opere: quadri, sculture e affreschi.
Michele Panicali nasce a Fano (PU), pittore figurativo surrealista, attualmente iscritto all'Associazione Culturale ProArt.
Diplomato all'Istituto d'Arte Adolfo Apolloni, nella sezione di Decorazione Pittorica sotto la guida dei Maestri Emilio Furlani e Giorgio Antinori.
La sua prima esposizione risale all’anno 1994 nell’occasione di una mostra collettiva a Fano (PU).
Predilige la pittura ad olio con cui elabora una tecnica di esecuzione raffinata nella realizzazione di dettagli e di una colorazione caratteristica ricca di tinte e sfumature.
Altre tecniche pittoriche che l’artista utilizza sono: acrilico - tempere - carboncino - chine - grafite - penne a sfera.
Temi iconografici dell’attività pittorica di Michele Panicali:
- Humanoidi.
- Nuclear.
- L’Oracolo.
- Teste di Fuoco.
“Credo che il compito di un’artista non sia solo produrre bellezza, ma di giungere e dare quel messaggio dove non arrivano le parole. I dipinti e le sculture sopravvivono all’artista che le ha create e sono come impronte fossili scolpite sulla pietra che trasmetteranno nel tempo quell’urlo interiore di chi le ha realizzate : è questa la potenza dell’arte!”. L'artista Michele Panicali - https://www.gigarte.com/michele-panicali/opere
INTRODUZIONE ALL’ARTE PITTORICA DI MICHELE PANICALI
Michele Panicali sofferma la sua attenzione sulla conflittualità e sulla tensione emotiva che si vive in una società, una continua lotta tra il bene ed il male che si instaura all’interno di un panorama industriale, urbano e naturale.
L'artista realizza immagini surreali ricche di fascino e di significato nascosto.
Il realismo dei suoi lavori deriva dal fatto che prende ispirazione dalla realtà, dalle immagini dell’arte del passato e dell’arte contemporanea; l’eseguire uno stravolgimento dell’immagine ed un aumento sulla carica espressiva con innumerevoli elementi e simboli, fanno di lui un surrealista provocatore, riflessivo e critico della società moderna.
Analizzando diverse tematiche (come la crisi dei valori economici e sociali, la cura per l'ambiente, l’avidità, la venerazione della bellezza, l'interiorità, il misticismo, le caratteristiche emozionali) Michele Panicali realizza la sua produzione pittorica di una serie di illustrazioni coinvolgenti e di notevole maestria tecnica.
Guarda il video delle opere dell'artista Michele Panicali pubblicato su youtube.
Qual è il significato delle tue opere?“Ogni lavoro vuol dare un messaggio: ad esempio i dipinti dal titolo Le isole è un inno alla bellezza ed alla pace della natura che troviamo nei nostri borghi dell’entroterra dove l’opera dell’uomo si sposa con l’armonia della terra. Altri lavori sono nati attraverso i miei pensieri, come gli Alberi, piante secolari o millenarie, che definisco oracoli, i quali sono stati testimoni di storie ed accadimenti avvenuti nel passato, che noi non abbiamo vissuto, ma conosciuto solo attraverso racconti degli anziani o lette sui libri: chi meglio di loro possono dare risposte ai nostri interrogativi? Poi una serie di altri lavori dal titolo Porte e Finestre sono dedicati agli edifici antichi e architetture storiche dove con la giusta sensibilità si potrebbe percepire la presenza di personalità immaginarie, che nel tempo li hanno vissuti”.
Come sono composti i tuoi dipinti?“Amo dipingere su tavole di legno preferendole alla tela. I miei lavori sono descrittivi, particolareggiati e ben definiti dove traspare la mia formazione di decoratore pittorico. Le tecniche che uso sono varie e tutte da me personalizzate. Ho iniziato con colori e materiali che spesso derivavano da scarti di lavoro, oppure vernici usate per altri scopi come smalti per ferro. Ho dipinto di tutto, dalle tavole alla tela ed ai tanti oggetti come caschi, motorini, auto, scocche per vespe eccetera. Ora uso prevalentemente colori ad olio che richiedono tempi lunghi di realizzo, ma le mie opere non sono frutto dell’improvvisazione. Qualsiasi lavoro viene prima elaborato nella mia mente, studiato per non risultare banale ed invogliare il fruitore a fermarsi per osservarlo ed interrogarsi. Eseguo anche disegni a penna a sfera su carta paglia ed una volta fissati, incornicio da me con supporti di legno di abete dipinti con colori neutri oppure trasparenti per mostrare le venature del legno”.
Allora i tuoi dipinti devono parlare alla gente?“Chiaramente tutte le mie opere devono lanciare un messaggio, come ad esempio con Humanoidi, descrivo l’uomo che sta perdendo la sua umanità per diventare macchina insensibile alle bellezze da cui è circondato. Egli entra in un meccanismo perverso, di iperproduzione e di competizione per un folle consumo regolato dalle leggi economiche e di mercato. Così egli inquina e devasta la terra depredandola delle sue materie prime impoverendo sempre più il territorio. L’uomo è diventato parte integrante dell’inquinamento, causa di malattie e morte prematura di ogni essere che abita il pianeta”.
Come ti sei avvicinato alla pittura?“Fin da bambino ho avuto sempre una fervida immaginazione e spesso un album da disegno con matite e colori mi tenevano compagnia. Ritraevo tutto, dagli animali, alle persone o ai paesaggi, ma le rappresentazioni che ne uscivano erano sempre più vicino al mio mondo interiore, che privilegiava l’immaginazione alla realtà. Terminate le scuole dell’obbligo, fu il mio professore di disegno ad indirizzarmi all’Istituto d’Arte Apolloni di Fano dove mi diplomai nella sezione di decorazione pittorica. In quella scuola ebbi come professori grandi artisti che completarono la mia formazione, per poi ritrovarne alcuni di loro, quando approdai all’associazione ProArt di Piagge di Terre Roveresche”.
Come giudichi il tuo essere pittore?“Oltre alla formazione ricevuta all’Istituto d’Arte ed al mio desiderio d’espressione, hanno certamente influito anche le esperienze lavorative praticate dopo aver conseguito il diploma di maturità. Ho conosciuto entrambi i mondi, quello che definisco dell’alienazione industriale e quello della Natura di Madre Terra. Infatti questi temi ricorrono sempre nei miei dipinti, che unito al desiderio di provare di cambiare il mondo con tutte le sue derive, che così strutturato spesso non condivido, hanno fatto di me un pittore. Il disegno e la fantasia abbinati ad un’idea originale determinano secondo me un buon risultato e di conseguenza la possibilità in pittura di farsi sempre ascoltare”.
Le opere dell’artista Michele Panicali sono recensite da artisti, giornalisti, critici, curatori d’arte e saggisti, segnaliamo: Lorenzo Fattori - Guido Ugolini - Gabriela Saenz - Hynek Snajdar.
"I molti consigli ovvero l'essenza della confusione" - 2002
olio, tempera su tavola - cm 98x88
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
MICHELE PANICALI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
I soggetti di Michele Panicali abitano in mondi fantastici, pur non escludendo riferimenti con la realtà, l’artista manifesta il suo estro creativo verso un’originalità disarmante dove i protagonisti, oltre alla colorazione coinvolgente e alla struttura compositiva interessante ed equilibrata, possiedono una continua stimolazione visiva ed emozionale.
L’artista diventa grafico ed illustratore mentre esplora ripugnanze della società moderna, le sue illustrazioni controverse si abbelliscono di colore, luminosità e tagli prospettici diversi. Una pittura provocatoria che mantiene un legame evidente con l’ironia, ogni opera è un’invenzione sulle modalità alchemiche e bizzarre del pensiero dell’uomo. Recuperando lo stile dei grandi maestri del passato, Michele Panicali raggiunge uno stile personale ricco di stupore ed inquietudine, due emozioni che caratterizzano il mondo odierno.
L'arte di Michele Panicali racconta ed elabora un concetto fondamentale: "il passato si ripete sempre nel bene e nel male" questa è la natura del mondo, un messaggio che vive assiduamente nel suo operato artistico.
L’uomo vive i suoi sogni o è la società-tecnologica che crea i nostri pensieri? Ecco la domanda su cui soffermarci per comprendere la tecnica di questo grande artista surrealista. Soccombendo la bellezza esteriore modifichiamo le nostre credenze interiori per così recepire al meglio il messaggio di una società che affonda le sue radici sulla falsità e sull’interesse economico.
Michele Panicali esalta l’idealità dei meccanismi dell’universo che si intravedono dietro la superfice del mondo, incontra le apparenze di una natura che nonostante riveli il suo condizionamento verso un disarmonico panorama universale, garantisce uno spiraglio di luce per salvare l’essere umano indirizzandolo verso una via superiore.
Una pittura complessa nella realizzazione di innumerevoli scenari scenografici, immagini e volti nati da una continua ricerca sul fantastico, elementi e simboli ricercati continuamente attraverso uno studio accurato sulle diversificate discipline artistiche, letterarie, religiose e politiche.
Un’arte più istintiva nel momento in cui si ricerca il lato più evidente di tutta la sua opera: il mondo giocoso che suscita irrequietezza ma anche meraviglia inducendo l’osservatore a scoprire il sapiente che si cela dietro ad ogni elemento rappresentato.
Seguendo i differenti segni alchemici l'artista ci conduce verso un inganno ottico di dimensione giocosa ed accattivante grazie alla scelta cromatica e alle sfumature, alla costruzione di scenografie architettoniche imponenti, alla scelta inusuale di personaggi storici e al continuo riferimento ad una tecnologia avanzata.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - Maggio 2022
ANTOLOGIA CRITICA
“Un artista dalla produzione … minuziosa, attenta ai particolari. Le sue opere sono una attenta riflessione della società contemporanea. Esse affrontando temi spinosi quali l’Euro ed il sistema politico che lo governa, oppure il fanatismo religioso che macchia di sangue la pacifica società. Le sue opere hanno nel medesimo tempo qualcosa di crudele, incantato e fantastico. Ad esempio il blu-azzurro, che richiama il colore della bandiera europea, si scontra con il rosa della piovra-Euro che miete vittime nel mondo.”
Lorenzo Fattori, critico d'arte, 2016
“E’ veramente un pittore straordinario, con il senso della sintesi. Le sue opere hanno una forza sbalorditiva e grande plasticità”.
Guido Ugolini, storico italiano dell’arte
GLI UMANOIDI DELL’ARTISTA ITALIANO MICHELE PANICALI
“… Nei disegni di Panicali … sono presenti i dettagli del mondo tecnico come per esempio vari motori, le ruote dentellate, gli alberi, le viti, i pistoni, gli scappamenti e simili in relazione al fattore umano. … le opere finali sono fatte di materiale differente e posseggono un diverso albero genealogico … . Mentre nelle sue opere pittoriche che avevo la possibilità di rivedere nei video, nelle corone d’alberi crescono in modo surreale le facce femminili, i personaggi maschili e femminili formano parte integrante dei cespugli di fiori, e le gambe diventano le loro radici, nei disegni che abbiamo possibilità di vedere in questa esposizione, sono le teste soprattutto delle donne ad essere alimentate da un’energia interna. L’esposizione delle creature nei disegni di Panicali è stata denominata Umanoidi.
E’ un concetto preciso e felice perché l’espressione “umanoide” indica la creatura, il corpo della quale assomiglia all’uomo. In questo senso l’idea include non solamente diverse creature mitiche ma anche gli organismi artificiali come per esempio i robot.
Il robot umanoide si chiama androide, l’uomo artificiale.
Come descritto nelle diverse enciclopedie la specie umanoide fittizia possiede i fondamentali tratti corporei quasi sempre uguali all’uomo, si differenzia però nei dettagli come il numero delle dita, il colore, la forma delle orecchie, la grandezza del naso, l’aspetto della pelle, la struttura degli arti, come può però contenere anche elementi particolari come le corna, gli artigli, la coda ecc.
Panicali si concentra però nei suoi umanoidi soprattutto sulla testa dell’ “uomo artificiale”, la quale ha per lo più gli occhi chiusi come se fosse immersa nel suo proprio sogno virtuale. E però anche in movimento perché quasi sempre provvista di grandi artigli degli uccelli da preda, gli arti artificiali, le ruote dell’aereo oppure della motocicletta. E’ anche evidente che è solamente il primo piano che ci si offre esaminando i disegni di Panicali. Il secondo mi sembra un’indicazione di una de-umanizzazione della civilizzazione contemporanea ,di puntare sull’artificiale, per la ripresa dell’assenza umana. E’ possibile che la futura generazione degli uomini si incontrerà un giorno con le creature particolari, programmate da un altro Prometeo moderno, come veniva nominato lo scienziato Vittorio Frankenstein, il creatore dell’essere artificiale. Altrettanto può essere anche un avvertimento per le conseguenze degli esperimenti scientifici. Nel caso di Panicali può essere tutto un po’ diverso, i suoi umanoidi sono solamente un gioco che è nato dall’immaginazione scatenata, dalle emozioni imprevedibili delle avventure quotidiane e dal desiderio di creare un essere alternativo, quando quelli vecchi spariranno da questo mondo e sarà necessario rimpiazzarli con i nuovi.”
Hynek Snajdar, 2011
“La pittura di Panicali è particolare ed intimistica, in quanto l’artista cerca di approfondire i temi della conflittualità e del disagio che ogni persona cela www.candelara.com portato dalla civiltà industriale che ha trasformato lo stesso uomo in macchina-automa incapace di ragionare.
La sua attività pittorica può dividersi in questi temi iconografici:
Humanoidi - Nuclear
L’Oracolo - Teste di Fuoco
Nel primo ciclo cosiddetto degli “Humanoidi” l’uomo dipinto o disegnato da Panicali è un essere dalle forme umane il cui corpo sta per mutarsi in una macchina; al suo interno non esiste più né l’“Anima” né l’intelletto a governarlo ma degli ingranaggi meccanici, precisi, forgiati al tornio che gli fanno perdere la sua identità umana e lo mutano in macchina. Una denuncia, un grido che l’artista - animo sensibile, attento ai mutamenti - non può fare in un comando, ma può espletarlo solo attraverso la sua arte; ecco che allora così l’artista recupera il ruolo insostituibile all’interno della società. Agli “Humanoidi” seguono le “Teste di fuoco” dove l’uomo è rimasto solo un fatto di forme; esso è ormai un robot che riecheggia alle nostre menti gli stabilimenti di riciclo, dove magicamente da montagne di rifiuti - ricoperte di fresca erba inglese - fuoriescono dei camini fumeggianti. Cronologicamente precedenti sono gli “Oracoli”,un ciclo dedicato agli alberi che divengono delle divinità animate (caratterizzate da grandi visi benigni che guardano lo spettatore) verso le quali l’uomo in difficoltà rivolge lo sguardo per chiedere aiuto. In alcuni casi all’interno del suo tronco si aprono varchi come delle grotte misteriose, dove l’uomo nudo cerca rifugio.
L’albero è da sempre un simbolo emblematico della bontà della natura che ha accompagnato e caratterizzato la vita dell’uomo; in maniera particolare esso ha segnato anche la vita di Panicali. L’albero diventa animato, il tronco si trasforma in corpo d’uomo, al contrario gli arti superiori rimangono una chioma, vigorosa e potremmo dire quasi pesante, tanto da piegare sotto il suo peso il tronco-corpo, diventando una metafora del nostro mondo dove spesso il nostro ingegno ed il nostro interesse consumistico non hanno saputo capire i propri limiti, così il mondo in cui viviamo si sta distruggendo per non averlo saputo preservare. Così la conoscenza umana privata del limite del mistero, della religione e del sacro ha portato alla crisi dell’essere umano. Nel corso della sua carriera artistica Panicali si è cimentato raramente anche con il tema del sacro con risultati interessanti. Pur essendosi impossessato di iconografie non sue, è riuscito in queste a trasmettere le problematiche che lo affliggono. Queste non sono immagini devozionali, ma come le grandi pale d’altare devono invitare l’uomo a riflettere. Così il corpo del Cristo si carica di una forza incontenibile, potremmo dire ribelle, che lo porta a schiodarsi dalla croce, che non è quella del Golgota; è una croce conficcata in una città, costruita in laterizio rosso, questo rosso si impossessa e diventa quasi una pittura monocromatica. La riproduzione della testata “Il Messaggero” ci conferma che questa crocifissione avviene oggi, un mistero che si ripete quotidianamente da duemila anni a questa parte, tra l’indifferenza dell’uomo, rappresentato qui da due personaggi a sedere al tavolino di un bar.”
Lorenzo Fattori, critico d'arte, 2013
“El trabajo de Michele Panicali sorprende con su colorido y fuerza vital, por la temática recurrente y onírica. Pintor figurativo con un acertado aire clásico -como muchos de sus compatriotas- Panicalli hace un uso notable de la emoción que da origen, es decir , de la emoción "vital" (valga la redundancia) primitiva y austera. Les dejo de frente a la obra de este pintor sorprendente y fresco. …”
Gabriela Saenz, artista, 2009
“Nella lussuria plastico-spaziale di oculi e portali, finestroni scorciati, penombre di navate e volute, abita la bellezza, l'alata forma ch'è musa e genio, e tempo. Davvero sorprendente la pittura del giovane Panicali: per la capacità di sintesi che egli talvolta riesce a toccare; per la sconcertante forza plastica e per l'evidenza, finanche violenta delle sue forme; per l'emblematica scelta, dicevo di riaggancio agli apporti di un secolo, in apparenza il più ridondante e lontano dall'essenzialità del nostro tempo, in realtà il più tormentato e sconvolgente per irrequietezza, fervore d'invenzione e ambizione di risultati, e quindi come nessun altro tanto vicino a noi e tanto vicino, soprattutto, alle inquietudini e alla sofferta individualità dell'artista. Sofferta individualità che emerge accentuatissima anche nelle ultime opere del Panicali, nate, si direbbe, a inseguire onirici rifugi, isole possibili da dominare.”
Guido Ugolini, 1995
Numerose sono le mostre a cui partecipa l'artista Michele Panicali in diverse città, le sue opere fanno parte di collezioni private, ricevono recensioni da noti critici d'arte, sono pubblicate su cataloghi ed annuari artistici.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione, nello studio dell'artista MICHELE PANICALI
Lavori realizzati dall'artista Michele Panicali
ProArt Piagge di Terre Roveresche (PU) - museo a cielo aperto.
Principali esposizioni:
2021 - “Polifanie, Cuccurano (PU).
2020 - Artesia, Piagge Terre Roveresche (PU).
2019 - Lo Stato dell’Arte ai tempi della 58° Biennale di Venezia”, collettiva internazionale, presentazione Giorgio Grasso, Palazzo Zenobio, Venezia.
- ProArt, Museo Musa S. Giorgio.
- 1° Concorso “Uno sguardo artistico La Rocca di Mondavio” città di Mondavio (PU), sezione pittura, l’artista Michele Panicali si aggiudica il 2° premio.
- “Alle radici” Sala Del Capitano, Candelara (PU):
- Convento Santa Vittoria, Torre San Marco, Fratte Rosa (PU).
2018 - Mostra d’Arte SaipemArt, Chiesa Sant’Arcangelo, Fano (PU).
- Contemporanea “Dal passato…il presente”, Sala del Rivellino, Rocca di Mondavio (PU).
- Nuovo Spazio per l’Arte, Rocca di Montefiore Conca, Rimini.
- Artesia, Terre Roveresche, Piagge (PU).
- ProArt, Sala Ipogeo, Terre Roveresche, Piagge (PU).
2016 - Artesia, Piagge (PU).
- ProArt, Museo Musa, Sala Polivalente, S. Giorgio (PU).
- Artesia, Piagge (PU).
- Prospettive inverse”, Sala del Capitano, Candelara (PU).
2015 - Artesia, Piagge (PU).
2014 - Sala Expo-Ex Senigallia (AN).
- Rassegna nazionale d’arte VCA, Rocca Malatestiana, Fano (PU).
2013 - Rassegna nazionale d’Arte VCA, Rocca Malatestiana, Fano (PU).
- “ANIMA” Sala del Capitano Candelara (PU).
- “RITRATTO E AUTORITRATTO” Sala Del Capitano Candelara (PU).
2012 - “Artisti all'Opera” Ostra (AN).
- Galleria Comunale, Pesaro.
- Montemaggiore (PU).
- Rassegna nazionale d’Arte VCA, Mondolfo, Chiostro S. Agostino.
2011 - “Nachod” Museo Regionale REPUBBLICA CECA.
- Rassegna nazionale d’Arte VCA, Mondolfo, Chiostro S. Agostino.
2010 - Mostra Concorso D'Arte Sacra Palazzo De Cuppis, Fano (PU).
- Villa La Bollina, Serravalle Scrivia (AL).
- “MANGIALEPRUGNE” Villa Erba, Como.
- Sala arcobaleno, Marotta (PU).
- Rassegna nazionale d’Arte VCA, Mondolfo (PU), Chiostro S. Agostino.
2009 - BART Fano (PU), Banca Arte territorio.
2002 - Maestrale, Senigallia (AN).
1998 - Sala Chiostro, Fano (PU).
- Sala San Michele, Fano (PU).
1997 - Brombolona, Urbino.
- Rocca Malatestiana, Fano (PU).
- Sala Sant’Arcangelo, Fano (PU).
1996 - Sala Il Chiostro, Fano (PU).
1995 - “Peter Pan” Riccione.
1994 - “Sapori e aromi d’Autunno” Fano (PU).
Tutte le opere dell'artista Michele Panicalicatalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare, senza alcun impegno, le opere dell'artista.