L’artista Maddy indaga ed affronta temi differenti, passa con disinvoltura dal paesaggio alla figura analizzando principalmente la quotidianità contornata da una bellezza sognante che dona all’opera un tocco di mistero.
“Amor mi mosse, che mi fa parlare” sculture e illustrazioni nel VII centenario dantesco di ALBERTO BOLZONELLA, inaugurazione giovedì 25 marzo 2021 ore 16:00 Villa Contarini, Padova, Fondazione G.E. Ghirardi;
all'inaugurazione sarà presente il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione.
INTRODUZIONE ALL'ARTE DI LEANDRA SENESI
L'anno 2020/2021 è per l'artista Senesi un momento importante che conduce la sua arte creativa verso una forma ancor più suggestiva ed originale.
Mostra "Le opere di TULLIO PETTENI alla luce dei Maestri dell'Impressionismo francese e dell'avanguardia parigina" inaugurazione sabato 13 febbraio 2021 alle ore 10:30 presentazione di Giovanni Dal Covolo.
Un lungo percorso di sperimentazione conduce l’artista Eros Mariani ad abbracciare la difficile scelta dell’arte scultorea dove trova nella tridimensionalità la sua massima realizzazione. Avendo interesse per l’archeologia e gli avvenimenti dell’uomo preistorico Eros Mariani concentra la sua creatività nella saldatura del ferro, un materiale resistente che l’artista con maestria ed ingegno creativo lavora accuratamente plasmando la materia con eleganza ed amore.
http://www.erosmariani.it/prima.htm
Maurizio Setti nasce a Castelfranco Emilia (MO), vive a Carpi (MO) dal 1980.
Dal 1997 al 2005 fonda con altri artisti di Carpi il gruppo “Edonè” con il quale si promuovono iniziative e mostre sul territorio.
Le sue opere sono esposte in mostre di rilievo in tutta Italia dal 1979. Artista conosciuto ed affermato nel panorama artistico nazionale ed internazionale.
La sua tecnica per moltissimi anni è il collage, che elabora in tante versioni, dal figurativo all’astratto, dal rilievo alla scultura vera e propria.
Inizialmente Maurizio Setti elabora tematiche diverse che abbracciano problematiche sociali, ambientali fino a giungere ad una visione di una realtà sognante che ha lo scopo di elevare una natura incontaminata. La scoperta dell’assemblare materiali diversi conduce l’artista a concentrare la sua attenzione su un linguaggio artistico equilibrato tra immagini, colori e concatenazione di elementi.
L’approccio con la scultura diventa una forma di scoperta per mettere in atto quello che prima incollava sulla tela; una scultura intesa come raggruppamento di oggetti esistenti e ricoperti con carte colorate e nuovi materiali.
Dal 2001 Maurizio Setti vive una svolta pittorica di notevole rilievo, si dedica alla pittura figurativa utilizzando principalmente la matita e i pennelli. Ed ecco che per l’artista si apre un nuovo mondo che conquista il mondo dell’arte contemporanea.
L’Archivio Monografico dell’Arte Italiana vuole oggi portare all’attenzione del suo pubblico il ciclo pittorico intitolato “NEL SEGNO DELLA MUSICA”.
Una nuova ricerca, nata negli anni 2000, conduce l’artista ad affrontare una nuova tematica che vede come soggetto principale la raffigurazione in sintesi, delle “chiese”, soprattutto romaniche, tematica che ha conquistato la critica d’arte, l’amatore e il collezionista principalmente per la ricerca prospettica autentica e per l’utilizzo della luce che l’artista percepisce per poi raffigurarla nelle sue opere facendo emergere tutta la luminosità del luogo di culto.
LE CHIESE ROMANICHE RAPPRESENTATE DA MAURIZIO SETTI:
"C'è vera luce" - 2014
tecnica mista - cm 60x40
"Nella luce" - 2014
tecnica mista - cm 150x150
"Luogo di luce" - 2011
tecnica mista - cm 60x40
Con il passare degli anni Maurizio Setti giunge ad una nuova indagine pittorica che ha come obiettivo la rappresentazione ‘sonora’ della musica e del movimento del suono.
“Nel segno della musica” è una tematica inusuale che permette all’artista di entrare nel magico mondo musicale, il suo intento è percepire il rapporto che si crea tra lo strumento musicale e la persona che lo adopera generando così una sorta di atmosfera melodiosa ricca di coinvolgimento emotivo. Automaticamente l’ascolto di una melodia genera nell’essere umano emozioni, malinconia, solitudine, ricordi, gioia e turbamenti, un’insieme di infinite emozioni che Maurizio Setti percepisce e trasporta sulla tela, un racconto basato su un'un’interiorità profonda che vive sulla superficie pittorica grazie ai colori e alla luce.
“NEL SEGNO DELLA MUSICA” video delle opere di Maurizio Settipubblicatosu youtube.
L'arte di Maurizio Setti è recensita da: Mario Bizzoccoli - Renato Bolondi - Jacopo Chiostri -Gianfranco Ferlisi - Michele Fuoco - Brunetto Salvarani - A.C. Simonini - Aldo Zagni - ed altri.
Della sua attività si sono interessati: osservatori d’arte, la stampa specializzata, i quotidiani, la radio e la TV.
PRESENTAZONE CRITICA ALL’ARTISTA
MAURIZIO SETTI
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Maurizio Setti ricerca forme espressive che uniscono suono ed immagine in un'unica forma di rappresentazione. La musica entra in un’autentica struttura pittorica che attraverso una luce sfumata ed una colorazione soffusa, quasi opaca, acquista la dimensione di un’articolazione spazio-temporale che dona all’opera un’atmosfera suggestiva.
Una pittura essenziale che si sofferma principalmente sullo strumento rappresentato, tutta la composizione si colloca all’interno di diversi metodi comunicativi tra l’arte, la musica e la vita quotidiana. L'artista possiede un gusto raffinato nella scelta compositiva dello sfondo che rimane attinente al soggetto rappresentato. La collocazione dei suoi personaggi è dettata esclusivamente dal tipo di musica scelta.
Osservando le tele di Maurizio Setti troviamo il racconto dell’arte tra colori e note musicali, si avverte il suono dello strumento provocato dalla delicatezza delle dita del soggetto raffigurato; lo strumento è rappresentato con accuratezza, il movimento delle dita sembra farci identificare le note.
Maurizio Setti raffigura gli strumenti musicali come un mezzo effettivo per fare musica infatti le sue composizioni sono realizzate in chiave realistica ma notiamo che la figura circondata da una luce vaporosa piena di fumo quasi a voler ricordare i locali musicali di un tempo, diventa segno indistinguibile di un significato simbolico-allegorico che si allontana dalla scena rappresentata per far affiorare il suono musicale.
Difficilmente l’artista ritrae lo strumento musicale da solo, il suonatore è sempre presente nelle vesti riconoscibili di grandi artisti o semplicemente è rappresentato attraverso l’uso delle mani.
E’ quindi riconoscibile l’intento dell’artista nel voler valorizzare il rapporto sociale che la musica offre, i soggetti rappresentati, che siano musicisti professionisti, dilettanti o personaggi comuni, diventano una complessa esibizione di capacità potenziali, intellettuali e culturali. La scelta cromatica non è mai casuale ma ben dosata dall’artista Setti che con ingegno creativo riesce a trovare tinte particolari che rammentano le scene dei locali notturni di musica jazz. Lo strumento scelto e la postura delle dita sullo strumento a volte ci permettono di individuare l‘appartenenza del personaggio ad un genere musicale.
Con maestria tecnica Maurizio Setti raffigura il contesto musicale di un tempo preciso, passato o presente, la visione dell’opera permette al fruitore di percepire emozioni coinvolgenti che vibrano attraverso le note musicali. L'artista coglie il suo soggetto in un momento particolare, se visibile lo sguardo è concentrato ed intenso, le mani sono posizionate sullo strumento con determinazione e nello stesso tempo con delicatezza, lo strumento musicale è ricco di una colorazione intensa e carica nella lampante sfumatura. Per suonare uno strumento il musicista parte da un tono, nella pittura si parte da più toni, il lavoro minuzioso dell'artista è scegliere ed accostare più colorazioni generando, non un nuovo colore ma note vibranti che alimentano ed arricchiscono l’armonia naturale della visione pittorica.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana - Febbraio 2021
ANTOLOGIA CRITICA - IL COLLAGE DI MAURIZIO SETTI
"... Con un paziente lavoro di intaglio e minuzioso accostamento di infiniti tasselli di carta: millimetri e centimetri di centinaia e di migliaia di «note» colorate che si accostano, si spingono, si sovrappongono nella definizione delle foreste, dei tramonti, dei sogni e degli incantesimi che compaiono sui quadri di Maurizio Setti".
F. Casarin
"Prima" - 1997
tecnica mista, collage - cm 50x70
"In pochi casi, forse, come in quello di Maurizio Setti, si può parlare di artista veramente singolare, sia per la versatile personalità, sia per i risultati della sua opera che, probabilmente, sono unici nell'ambito delle arti figurative contemporanee.
Setti, infatti, da sempre lavora con la carta, una scelta, questa, che affonda le sue radici in una sorta di subconscio che ha trovato, anche a livello professionale, il modo di inserirsi in una attività che, nella carta, ha la propria ragione d'essere. Alludiamo al lavoro tipografico che, per il Nostro, costituisce l'attività alternativa a quella artistica.
La singolarità di Setti, tuttavia, quello che potrebbe essere definito l'unicum del suo operare, dal momento che non esiste quasi pittore che non abbia lavorato, almeno per qualche tempo, con la carta (mostre di lavori su carta sono continuamente all'ordine del giorno in tutte le gallerie d'arte), sta nel fatto che il giovane Artista di Carpi ha fatto della carta il mezzo e, insieme, il fine del suo lavoro, portando il collage a esiti esclusivi che sono contemporaneamente il frutto di una eccezionale capacità di sentire il colore e di una raffinata, quanto intelligente sensibilità operativa, supportata da un gusto estetico squisito che gli ha consentito di conseguire meritati riconoscimenti.
Partito da quella che è la prassi consueta del collage ossia dall'utilizzo di foto abbondantemente offerte dai numerosi rotocalchi che oggi invadono ogni casa, Maurizio Setti ha compiuto ben presto un salto di qualità, pervenendo a quella sua tecnica da certosini (è proprio il caso di dirlo) che ha contraddistinto, per alcuni anni, la sua produzione artistica e che potrebbe definirsi "architettura del colore".
... Una delle caratteristiche più significative del nostro artista: ottenere con le piccole tessere di carta colorata gli stessi risultati che solitamente si conseguono con il colore. Le "architettare" di Setti, in altre parole, più che collage, si apparentano alla tecnica musiva, divergendone, peraltro, per le maggiori possibilità di resa figurativa che consentono.
In un tempo come il nostro, in cui la tecnologia sembra letteralmente divorare l'arte, come osservava recentemente anche G. Dorfles, il ritorno alla “manualità nell'arte e dell'arte, soprattutto dell'arte visiva”, assume un significato e un valore che vanno ben oltre il puro risultato estetico, in quanto riconcilia la creazione artistica col fare umano, recuperando quel qualcosa di insostituibile e insuperabile che è sempre stata la cifra precipua del più alto operare artistico. Abbiamo, in parole povere, la riscoperta della persona nel suo valore ontologico e, insieme, la riconsiderazione della sua attività globale, soprattutto a livello dell'arte, non più come casuale e secondario intervento del soggetto, ma come vero e proprio prolungamento del suo "io" più profondo che può, in tal modo, lasciare impresso nella materia il sigillo inconfondibile della sua unicità.
I quadri di Setti ottenuti con questa tecnica hanno raggiunto risaltati artistici notevoli, resi apprezzabili soprattutto grazie al fatto che, per lui, la ricerca dei tasselli colorati da utilizzare nelle sue opere non hanno mai rappresentato qualcosa di accessorio alla forma e al soggetto che intendeva rappresentare, quanto, piuttosto, la loro stessa sostanza ossia, usando l'espressione di un grande artista contemporaneo, un elemento totale "partecipe al quadro". In questi ultimi tempi, Maurizio Setti è pervenuto sempre lavorando con la carta, a una forma di espressione che potremmo definire astratto-concreta in, dal momento che, nella sua maturazione ed evoluzione, l'interesse per i problemi del nostro tempo come per quelli eminentemente esistenziali lo hanno portato a riflettere sui grandi temi del macrocosmo, oggi come non mai insidiato dalla stupidità devastatrice dell'uomo. Metafora di tutto ciò, per Setti, l'albero, perseguitato e distrutto inconsciamente e la cui scomparsa rappresenta non solo un danno incalcolabile per le sorti dell'umanità, ma anche una perdita di memoria collettiva, di cui esso è depositario, essendo inscritta nella serie infinita dei cerchi concentrici che scandiscono la vita del tronco. In questo contesto, l'attività artistica del Nostro andata via via assumendo una caratterizzazione assolutamente nuova, sia dal punto di vista tecnico, sia sul piano stilistico. Mentre, infatti, la sua nuova attività può essere definita, con un bisticcio di parole una sorta di collage "decollazzato" ossia rielaborato con strappi, sovrapposizioni e inserimenti qua e là squarci figurativi che richiamano allusivamente un mondo insidiato delle ultime foreste, qui emergono dalla circostante realtà magmatica onnipresente, sua volta, simbolo e metafora del caos alienante che ci minaccia sempre più da vicino, sul piano estetico questa nuova fase può meritamente indicarsi, come si diceva, astratto-concreta, grazie alla fedeltà dato figurativo che fa da referente alla realtà circostante, anche se la sua resa espressiva è ora affidaita sempre più esclusivamente al colore e sempre meno alla composizione dell'insieme che va gradualmente scomparendo nell'essenzialità dell'immagine che trova nel colore delle carte impiegate il supporto per farsi puro canto."
Ad oggi, l’artista Maurizio Setti si aggiudica una posizione di rilievo nel mondo dell’arte contemporanea per la continua presenza in mostre d’arte, tra cui 51 mostre personali, 170 concorsi e numerose collettive.
Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Le opere di Maurizio Setti sono pubblicate su annuari e riviste d’arte, ricordiamo:
Annuario Nonantolarte di Nonantola (MO) - Catalogo Generale Sartori, Edizione 2020, Galleria Sartori, Mantova.
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione,
nello studio dell'artista MAURIZIO SETTI
Tra i vari libri pubblicati:
- Le Dimore della Luce. Il romanico prezioso nelle terre a sud di Modena (esaurito).
- Le Dimore della Luce. Il romanico sulle strade della Valpolicella.
- Nelle terre di Matilde: tra pievi, acque e sentieri.
Attività espositiva:
2020 - Alleanze Logaritmiche, Centro Ambientale Archeologico di Legnago (VR), Collettive “Sport” “DiDante 2021” Convegno Matildico, 04/18 ottobre 2020.
- Toscana Matildica. Convegno di studi. Esposizione di pittura a contorno. Pieve Fosciana (LU), 29 agosto 2020. Bagni di Lucca (LU), 06 settembre 2020.
“Fiore… Amore, volubile incostanza” Collettiva di pittura, Sala Crispoldi, Spello (PG), 01 agosto/05 settembre 2020.
- “Nel segno della musica” Personale, Carpi (MO) Villa Richeldi, 24 gennaio/28 febbraio 2020.
2019 - “Il colore, la musica, la cultura nell’arte” Personale con Giuseppe D’Italia e Romano Pelloni 16/24 Novembre 2019, Galleria “La Saletta” Fondazione Cassa di Risparmio, Carpi (MO).
- “GOLEM IV” Collettiva, 20/27 ottobre 2019, Museo Fioroni, Legnago (VR).
- “Nel segno della musica” Personale, 07/29 settembre 2019, Museo “Il Correggio” Salone degli Arazzi, Palazzo dei Principi, Correggio (RE). https://www.comune.correggio.re.it/21975-2/
- “Premio Leonardo” Collettiva, Mostra dei Finalisti, 05/12 maggio 2019, Palazzo Locatelli, Cormons (Gorizia), Da Giugno a Dicembre 2019 diventa itinerante: Romans d’Isonzo, Udine… .
- “ARTeSPORT” Collettiva, 17 marzo 2019/14 aprile 2019 CASA MUSEO SARTORI, Castel d’Ario (MN).
2018 - “Nel segno, nel movimento” Personale, 10/ 25 novembre 2018, Sala delle Arti, Castelfranco E. (MO).
2015/2016 - “Nelle terre di Matilde, tra pievi, acque e sentieri” Personale itinerante. Per il 9° centenario della morte di Matilde di Canossa, marzo 2015/ gennaio 2016. 13 date: S. Benedetto Po – Villimpenta – Roncoferraro – Governolo – Gonzaga – Giacomo delle Segnate – Felonica – Schivenoglia – Pieve di Coriano – Villa Poma – Quingentole – Poggio Rusco – Revere.
2014 - “Le Dimore della Luce.” “Il romanico lungo le strade che portano a Roma” Personale, 31 Agosto/12 Settembre 2014, Caffè delle Giubbe Rosse, Firenze. Video pubblicato su youtube.
2013/2014 - “Le Dimore della Luce. “Il romanico sulle strade della Valpolicella” Personale itinerante. gennaio 2013/giugno 2014. 6 date: Ospedaletto – Verona – S. Vito di Negrar – Negrar – Corrubio – Negrar.
2011 - “Le Dimore della Luce. “Lucca e il suo romanico” Personale, 01/09 ottobre 2011, Oratorio di San Giuseppe, Lucca,.
2010 - “Le Dimore della Luce” “Il romanico prezioso nelle terre a sud di Modena” Personale itinerante. Da luglio a agosto 2010, 2 date: Sestola (MO), Rubbiano di Montefiorino (MO).
2009 - “Le Dimore della Luce” Personale, 02/31 maggio 2009, Canalgrande Hotel, Modena.
2008 - “Le Dimore della Luce” Personale, 25 ottobre/09 novembre 2008, Vicolo degli Ariani, Ravenna.
Tutte le opere dell'artista Maurizio Setti catalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare, senza alcun impegno, le opere dell'artista.
Su richiesta siamo in grado anche di mettervi in contatto direttamente con l'artista.
N.B. : Tutte le opere sono pezzi unici e sono corredate da certificato di garanzia. Le quotazioni dell'artista partono da un minimo di euro 1.000,00/1.500,00 a salire.