Gabriele Pala, illustratore di genere, unico nella sua interpretazione, le sue opere conquistano un pubblico mirato di amatori e collezionisti nell’occasione delle numerose mostre d’arte a cui partecipa.
TRIESTE Barcolana 55 – La regata più grande del mondo. 29 settembre/ 08 ottobre 2023
sarà presente l'artista triestino Fulvio Conte.
La Barcolana è una storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste.
UDINE FIERE 70° EDIZIONE DI CASA MODERNA
Dentro la natura selvaggia di GIANNI BORTA - mostra immersiva
inaugurazione: sabato 30 settembre ore 11:30 - padiglione 6.
L'artista Maddy (Maddalena Mozzo) presente all'esposizione collettiva internazionale "Noon - Chi" Palazzo Velli, Roma, a cura di Beatrice Cordaro. La mostra è aperta fino al 07 ottobre 2023.
Sgavetta Rino nasce a Castelvetro Piacentino (PC) nel 1927 scomparso nel 2021 ha operato in Emilia-Romagna nella specifica di Corrente figurativa Corrente astratta Art quilt .
Rino Sgavetta nasce il 23 novembre 1927 a Castelvetro (PC) da una famiglia di contadini, viveva ed operava a Fidenza (PR). Rino Sgavetta ci ha lasciati nel giugno dell'anno 2021.
Fin da ragazzo coltiva la passione per la pittura che sviluppa da autodidatta trasformando su grandi tele il ricordo di un paesaggio o di una scena a lui cara. Mescola colori e materiali con impasti sempre nuovi generando tonalità e sfumature diverse che gli consentono di raggiungere risultati soddisfacenti. Con il raggiungimento dell’età pensionabile si dedica interamente alle sue doti artistiche che abbracciano non solo la pittura ma anche la scultura.
Rino Sgavetta è grande artista poliedrico, amato ed apprezzato, con una carriera alle spalle notevole ed un bagaglio ricco di riconoscimenti internazionali e di esperienze, il suo entusiasmo e la sua vitalità si ritrovano nelle sue opere che sono apprezzate dalla critica, dall’amatore d’arte e dal mondo dell’arte contemporanea.
L'artista Rino Sgavetta
INTRODUZIONE ALL’ARTE PITTORICA E SCULTOREA DELL’ARTISTA RINO SGAVETTTA
Una tecnica magistrale ed eloquente conduce l’artista alla realizzazione di una non semplice illustrazione in quanto troviamo una particolare lettura emozionale di tutte le tematiche trattate nella sua carriera artistica: dai famosi ciclisti, ai paesaggi, alle nature morte; i soggetti riservano una spiccata autonomia ed un'autentica poetica; una grande ammirazione e pregio si coglie nella tecnica utilizzata. Il supporto scelto spesso è la tela di juta che attraverso l’assorbimento del colore, genera un effetto materico suggestivo. Materiale consunto che attesta la scelta dell’artista nel fondere il vecchio con il nuovo, così come le sue tematiche che testimoniano una grande combinazione tra passato e presente. Una pittura che nasce da un quotidiano variegato di stratificazioni, dove la figura, il paesaggio o la natura morta, sono contornate da un gioco cromatico di pure forme, dove la spatola rende la visione immediata carica di tensione emotiva.
Una pittura dal carattere romantico se pur contornato da diversificate influenze che spaziano dal figurativo all’astratto-informale. Con gestualità eccezionale, Rino Sgavetta ricerca una forma essenziale in una cornice luminosa realizzata da un raccordo cromatico qualitativo. Una forte capacità evocativa originale che offre una visione reale e rinnovata dei luoghi di cui l’artista ne riprende fedelmente l’intensità cromatica e la suggestione emotiva. L’arte scultorea di Sgavettaè molto diversa dalla pittura, in quanto l'artista segue un filone interpretativo sulla forma viva e sinuosa, dove il movimento è sempre presente con oscillazioni dolci, contorte ed armoniche che rimandano ad una visione del bello, pura e raffinata. Ogni materiale utilizzato da Rino Sgavetta è valorizzato grazie alla sua modellazione, le sculture, spesso in grande dimensioni, sono realizzate con svariati materiali: legno, sassi, metalli, radici, marmi, arenarie. Le forme si liberano e si innalzano verso l’alto, una volumetria compatta delimitata da una materia che ingloba significati, metafore e concetti. La scultura essenziale e talvolta minimale si concentra su traiettorie dinamiche e plastiche dove si evince il legame flessibile con una realtà esteriore. Diverse sono le sculture create con grani ferri, neri o colorati, piegati e modellati per rappresentare al meglio un'immagine reale, una figura, molto spesso la rappresentazione scultorea identifica la figura dei ciclisti.
Guarda il video delle opere di Rino Sgavetta su youtube.
Numerosi critici d'arte si occupano di recensire le sue opere pittoriche e scultoree, diversi giornalisti attestano la bravura e l'originalità dell'artista nelle loro pubblicazioni scritte su quotidiani e pubblicate dalla stampa. Tra i principali scritti segnaliamo quello di: Manuela Bartolotti - Mirella Capretti - Marzio Dall'Acqua.
"Autoritratto" - 1978
olio su tavola a pennello - cm 23x40
PRESENTAZIONE CRITICA ALL’ARTISTA
RINO SGAVETTA
A CURA DELL’ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL’ARTE ITALIANA
Le opere pittoriche e scultoree di Sgavetta entusiasmano, il mondo dell’arte contemporanea, con tecniche originali, studiate ed elaborate, con colori accesi e contrastanti.
Rino Sgavetta sente l’esigenza di esprimere la sua creatività attraverso l’uso della spatola, strumento di intraprendenza che nella sua arte simbolicamente diventa il mezzo per iniziare una battaglia contro la banalità dei nostri tempi. Una disciplina artistica che Sgavetta abbraccia apprendendo non solo la tecnica ma anche lo spirito con cui la utilizza.
L’artista con la sua tecnica dona all’opera un carattere definito ed anche un’emozionalità sottile modellata attraverso il colore ottenendo effetti di ispessimento degli strati cromatici, diversi rilievi ed effetti di trasparenza che offrono sfumature perfette per rappresentare determinati particolari.
Il dinamismo di un ciclista è espresso nell’opera pittorica dell’artista Sgavetta, ricordiamo i futuristi che affrontavano il movimento di un corpo nello spazio. Lo stesso concetto lo ritroviamo nell’opera di Rino Sgavetta che magistralmente esprime la sensazione di movimento mediante i colori ed il flusso delle luci. La velocità dell’azione è evidente anche nella scelta grafica che l’artista affronta, dove la figura è ben proporzionata nella struttura se pur evidenziata in una sintesi espressiva che dona all’opera un valore eccezionale. Osservando i suoi ciclisti abbiamo la sensazione del succedersi di istanti che esaltano l’intreccio dinamico di tutta la composizione. Il dinamismo è presente anche nelle altre tematiche da lui trattate, se pur rappresentato in maniera molto diversa, nelle scene paesaggistiche o nelle nature morte, la dinamica del movimento si accende attraverso il colore, contrastante o leggero, materico o piatto, in una struttura compositiva suggestiva che dona leggerezza e bellezza a tutta la visione. Il colore segna il passare del tempo, il cambiamento imminente del clima, colori puri, vigorosi si presentano sulla tela con rigore stilistico che dona alla visione dell’opera effetti di una bellezza straordinaria.
Il percorso pittorico di Sgavetta si evolve verso una rappresentazione più astratta-informale dove notiamo essere presenti anche inserti di giornale, una forma di collage che si insedia in una pittura tortuosa, dalla colorazione scura, rimarcata, verso la tonalità pura che sembra essere la scelta per esprimere la sua forma di ribellione verso una società che sta perdendo i suoi punti focali. Sensazioni profonde intervengono nelle sue opere in quanto l’artista sembra provare una forma di nostalgia verso il suo passato, un ricordo amorevole ma anche sofferto si intravede oggi nella sua opera pittorica. Sgavetta è un fenomenale pittore, ma anche eccezionale scultore nella totalità di quanto ha realizzato fino ad ora. Le sue sculture richiamano il concetto di installazione, dove emerge sempre l’idea di un movimento, se pur morbido nell’impatto visivo, ma veloce nella struttura compositiva.
Il compito dell’artista nella scultura è riuscire a tirar fuori l’anima del materiale, un privilegiato momento della progettazione dove Sgavetta insegue le volute, i ripiegamenti collocati in uno spazio per evocare l’immagine di una forma autentica. Armonia, amore, fede sono le radici della sua arte, le sculture rivelano una grande forza evocativa nel voler intendere la natura ed il mondo sociale in cui viviamo, la forma equilibrata del materiale lavorato esalta un estro comunicativo che rafforza i contenuti filosofici e riflessivi di un’arte che aspira a messaggi intimi e spirituali.
Archivio Monografico dell’Arte Italiana – Ottobre 2020
ANTOLOGIA CRITICA
"Sgavetta è artista singolare, autonomo e che sente la neve come parte del paesaggio, come riscrittura dell'aria e non come una specie di rivestimento delle cose e della natura ... è una neve che non si distende, non langue sulle cose, ma le modella, dà loro una torma nuova, quasi manipolandole e restituendo un mondo diverso perché crea spazi e solidi inconsueti. Qui incomincia a trasparire l'anima di scultore che sta racchiusa anche nello Sgavetta pittore. ...
La materia di Sgavetta è instabile, ma soprattuto in modo particolare sembra concentrare il trascorrere del tempo che si condensa e raggruma nell'attimo stesso nel quale stiamo guardando l'immagine che ha appena impressionato la nostra retina. ... Sgavetta viene maturando un modo di vedere proprio di coloro che cercano nelle cose la struttura segreta, il suo muoversi nello spazio, una solidità compositiva che non sfuma, ma al contrario si evidenzia e rafforza. Sgavetta rifugge dalla tavola monocromatica per cercare sempre superfici che mostrano un corpo vivo, graffiato o inciso magari, ma che ha un suo interno spessore, che egli rafforza con l'uso di materiali diversi dal colore ad olio, con collage di stoffe, legni e metalli ed impasti che rendano ancor più evidente questa fisicità da scultore, questo uscire dalla pittura ed entrare in un territorio altro, con una libertà nella quale è degno seguace del suo maestro, poiché Sgavefta si muove spontaneamente tra momenti diversi della sua storia artistica, riprendendo o proseguendo, senza un ordine temporale preciso che non sia dettato dalla sua personale ricerca estetica, dal suo desiderio di sperimentare ed approfondire. La sua sperimentazione nasce dal rapporto ottico ed emotivo dell'opera con l'osservatore in una fedeltà progettuale che è insieme ricerca innovativa, all'interno di un percorso che ha cancellato l'opposizione artificiale tra astrazione e figura - in questo Sgavetta è veramente postmoderno - che si ripropone di fronte ad ogni nuova tela bianca, e la sintesi di una immagine che deve e vuole essere pregnante, essenziale e la cui esistenza deve essere giustificata non da motivi esteriori, letterari, poetici e sentimentali, ma dalla necessità stessa stringente del suo concreto materializzarsi ed esistere. E' l'opera che deve parlare, senza intermediazioni. Un discorso a parte meriterebbe la serie dedicata alle corse in bicicletta, che in molte opere raggiunge essenzialità da cifra degna dei grandi designer ed in altre echi epici di lotte di gruppo o individuali che attingono l'immaginario ed il racconto eroico, sempre usando linguaggi pittorici - ma anche altri materiali - con estrema libertà espressiva e innovando sempre l'invenzione iconografica."
Marzio Dall'Acqua
Presidente dell'Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma
RINO SGAVETTA ARTISTA SELEZIONATO PER LA BIENNALE DI ROMA 2020 “…Esperto, maestro, Rino Sgavetta che in pittura come in scultura concentra attimi inestinguibili in tocchi di colore. Nulla è di troppo nella sua pittura, tutto ha un senso, un valore, un significato oltre la bellezza seducente di un paesaggio, oltre le sfumature di una visione. Ha senso la tela grezza risparmiata sul fondo ed ha lo stesso valore ineludibile del silenzio in una composizione musicale. Sgavetta dipinge cose semplici, quotidiane, cogliendone la meraviglia distratta, ne afferra l’eternità, carpendo l’attimo e il risuonare nascosto nel passare dei giorni. Diventano così sinfonie di colori, le forme non sono più così chiare, nette, precise, ma palpitano verità ed emozionano.
Lui fa parlare tutto, persino le pietre: le cose nei suoi quadri raccontano e comunicano. Per riuscire in questo non basta tecnica, sapere, pratica, ma c’è bisogno di amare, toccando e lasciandosi toccare dalla vita fino in fondo, rapirne l’essenza per rivelarla a se stessi e agli altri. E in tutto sempre mettersi interamente, esserci totalmente. Come scrisse S. Francesco d’Assisi: “Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista”.
Manuela Bartolotti - Ottobre 2019 – Premio ricevuto
"Quello che possiamo ammirare attraverso le tele e le sculture in mostra è un artista nuovo e brillante, nei colori e negli accostamenti inusuali di luce, di pieni e vuoti che meravigliano i nostri occhi. Manuela sa scovare, al di la delle sue vedute, dei suoi ciclisti, delle sue nature, il nuovo che avanza nella sperimentazione con i materiali e i colori che Rino non ha mai cessato di osare. Tratti incalzanti, colori freschi come una ventata primaverile rischiarano questa giornata novembrina emergendo dal bianco immacolato delle pareti.
Energia e movimento tradotti in puro colore e impasto che rivela al nostro occhio la presenza di figure, di eventi, di oggetti trasfigurati nella memoria dell'artista e restituiti a noi cariche delle sue emozioni. La sua "operazione creativa" è emotivamente associata da Manuela Bartolotti, alla formula della relatività di Einstein: E = mcQ dove la similitidine si concretizza in: Energia della massa = LA MATERIA PITTORICA E/O SCULTOREA moltiplicata per la velocità della luce al quadrato = LA VITA NEL SUO SVOLGERSI
Così i tacchini e il gatto di casa prendono vita, grondano di affetto e partecipazione alle piccole cose, alla quotidianità. Ci commuove Manuela con la sua "partecipazione" di cuore e di "pancia" che trasuda dalle sue parole, dagli sguardi al "maestro" come, dai tanti allievi che ha cresciuto in Fidenza e dintorni, viene definito Rino!
Un artista ormai nella storia parmigiana, con il suo ripercorrere creativo di tutto il novecento, moderno come non mai nelle sue ultime produzioni: libere, audaci e potenti. Ma questa potenza che noi respiriamo al cospetto delle sue tele, grezze e impastate, è la forza, è lo slancio vitale di Rino.
Nonostante le sue traversie personali anzi, forse grazie a queste, nella piena maturità ci regala squarci di gioia con i suoi azzurri intensi, i gialli fluo, i verdi mozzafiato.
Il SUO rosso, il SUO nero ... tonalità che rendono riconoscibilissime, fra tante, le sue opere.
Colori potenti, ancestrali, che scatenano in noi sensazioni primordiali: così nella sua presentazione Manuela Bartolotti connota di parole le nostre percezioni e conclude con questo assioma, che ben identifica tutta la produzione di Rino:
"ENERGIA E' ARTE PER LA VITA ALLA POTENZA. LA POTENZA E' L'AMORE!"
Manuela Bartolotti, giornalista e storico dell’arte - 2018
"Muro e Muri”. 30 opere di Rino Sgavetta in mostra. Manuela Bartolotti: “Ci sono muri e muri, quelli della separazione e quelli che raccolgono ricordi, tracce di vite passate. Possono essere trincee oppure lavagne della storia, luoghi di riappropriazione del silenzio e dell’invisibile. Ai muri si passa oltre, tentando varchi, aggiramenti, ma Rino Sgavetta, con le sue opere, obbliga a soffermarci sulle increspature dell’intonaco scrostato, sulle ruvide strade della materia, su brecce ammalorate da muffe e decadimento, o sui colori superstiti, su tracce di carta e di un passato lacero ma che sbatte le ciglia nel vuoto. E così c’induce a pensare, a sentire…”.
Mirella Capretti: "La parola “muro”, in un primo momento fa pensare a un elemento di divisione, a un ostacolo, ma i muri sulle tele di Sgavetta ci svelano un aspetto diverso, perché riprendono nelle grandi dimensioni e soprattutto nei particolari un qualcosa che solitamente passa inosservato (arrivando all’informale, oltre il figurativo): la bellezza della storia e della memoria dell’uomo, architetto di muri. Con grande carica emotiva."
Ruderi a Sinopoli Basso. Dettagli di pareti a colpi di spatola, crepe secche e profonde o come ferite che non si rimarginano, intonaci consunti e rovinati che lasciano vedere le tinteggiature sovrapposte, graffi, pietre che si sgretolano, mattoni a vista che emergono. Un rottame di bicicletta (la grande passione di Sgavetta) abbandonato contro, lacerti di manifesti staccati, scritte. Scheletri di architetture dove le ante di porte e finestre sono solo un ricordo dato da un buco nero o da uno squarcio verso il cielo, immaginazione di visi affacciati che non sono più. Ruderi che hanno racchiuso spazi dove si nasceva alla vita e si moriva, che hanno contenuto l’aria calda dell’amore o la prigione dell’incomprensione, della sopraffazione. Muri precari e cadenti che sembrano persistere solo per restituire con dignità ricordi di bambini, memorie di vite passate, di voci sentite: risate e pianti, grida allegre e urla di disperazione (“Se i muri potessero parlare!” come scriveva Giò Ponti), meritando tutto il nostro rispetto. Muri presi d’assedio dalla natura, da rampicanti, immersi nel silenzio e nella solitudine, muri del Meridione, coloratissimi sotto il sole, dove non compaiono persone, come in tutte le sue vedute, del resto (unica eccezione “Lenzuolata a Napoli”), ma, se abbiamo un cuore disponibile, ci fanno compagnia, perché osservandoli ritroviamo qualcosa del nostro precorso di vita.
... Sgavetta ricostruisce un mondo che ha dentro, più va avanti negli anni e più sintetizza, trova il senso, l’anima e lo spirito delle cose. Non conta quello che rappresenta ma quello che risveglia in noi: è moderno e fotografico nei dettagli con particolari minimi risolti con grande abilità e freschezza (non dimentichiamo che dipinge sempre dal vero!) e soprattutto più va avanti in età, più ringiovanisce, con continue sperimentazioni, come nell’ultima scultura dall’andamento infinito, guizzante, di un sorprendente lucido colore arancione! La dinamicità delle sue sculture si avverte come vibrazione nei muri silenti, nei rilievi del colore pastoso, che è come scultura, che varia d’intensità alle diverse distanze e cambia secondo le fonti luminose, nello sfaldarsi della materia. Così un piccolo particolare insignificante, trascurato, può diventare protagonista di un quadro e raccontare come poesia tutta la sua storia.
Vecchi muri e rottame.
“Mont Martre”, “Rustico in Calabria”, “Muro a Fidenza”, “Negli scavi di Pompei”, “Sagrada Familia”, “Impressioni romane”, “Il tempo che passa”, “Vecchi muri e rottami”, “Vecchia bacheca”…
Come i “Ruderi a Sinopoli Basso”, dove le vecchie case, addossate le une alle altre, sembrano sorreggersi a vicenda quasi ad interpretare i bisogni degli uomini che le hanno costruite e abitate, ora che il tempo ha inciso in modo inesorabile sulle loro architetture. Le tonalità intense delle pareti sgretolate e in precario equilibrio conservano ancora, intimamente, memoria di chi vi ha vissuto. Le pietre dei muri paiono sfaldarsi diventando ancora terra e uscire dal quadro, quasi per tornare alle origini… perché di terra sono fatti i mattoni, materia prima amata dal pittore di origine contadina, che fuoriesce come un magma da tutte le sue tele. … A corredo dei pannelli che sostenevano i quadri, significative frasi in tema stampate su fogli con fondo di mattoni a vista.
Vecchia bacheca. Stefano Baschieri dirigente della Caritas fidentina, che ha collaborato all’evento, ha parlato invece di altri muri. Anche dei muri veri che sono in costruzione come quello tra Stati Uniti e Messico, o di quelli abbattuti come quello di Berlino, affermando che ce ne sono più di sessanta esistenti nel mondo. Muri che dividono e che tolgono la libertà impedendo alle persone di realizzarsi. Muri invisibili che frapponiamo tra noi e chi è in difficoltà. Per questo ha sentito il bisogno di fare qualcosa (un libretto) per educare i bimbi a oltrepassare i muri, fin dalle scuole materne ed elementari, per incuriosirli ad aprirsi a mondi diversi, a non temere e andare incontro a chi chiede aiuto."
Mirella Capretti - Manuela Bartolotti - aprile 2017
"... I ciclisti disegnati o appena abbzzati sulla carta (tanti e tanti, visti di fronte, di profilo, di dietro, in salita, in curva, soli, in coppia, in gruppo), o acquerellati, i più immediati, spontanei, i più prorompenti, dove sembra di sentire il fruscio delle ruote... e sono già passati! I ciclisti dipinti, dove i colori pastosi della sua tipica tavolozza prevalgono, frenando forse la corsa, ma rendendo più umano e più faticoso il correre. I più recenti, brillanti e velocissimi, risolti sapientemente con collage di vivaci stoffe decorate, su fondo colorato di tela sottile o lino che affiora, dove poche e straordinarie spatolate di colore fondono l'atleta con l'aria che attraversa. I ciclisti realizzati con i ferri, grandi, neri, rossi, arrugginiti, dove l'effetto delle ruote che si rincorrono e si sovrappongono, riesce magicamente a dare il senso di un movimento velocissimo, che quasi l'occhio non percepisce... bloccandolo (anche in un grosso sasso visibile nel suo giardino). E qui l'artista supera se stesso fondendo in un difficile equilibrio il movimento e la stasi. Sgavetta uomo eclettico, da una quindicina d'anni in particolare, trasforma e valorizza, con passione e rispetto, ogni materiale che gli capita tra le mani: sassi, arenarie locali, marmi, legni, radici, metalli, realizzando sculture anche di grandi dimensioni. Nelle sue "forme in movimento" prevalentemente in legno, si sente un'intesa di confidenza con l'elemento naturale e si intuisce il dialogo intimo che c'è stato fin dal primo incontro dell'autore con la materia stessa. Non si riconosce più il volume originario, trasformato in fluide e armoniche torsioni. Da un tronco insignificante abbandonato, da un ceppo riemerso in una secca del Po, tira fuori l'essenza, ne scopre l'anima in tutta la sua bellezza e la propone a nuova vita. E pensare che le sue sculture sono state realizzate tutte nella ripida discesa del suo garage, con tanta precarietà, o sotto il pioppo canadese di là dalla strada ... Tra le ultime opere, "Destino": un groviglio serpentiforme incatenato e "La Pietà": una sinuosa linea chiusa che sembra inchinarsi al dolore. L'artista, sensibile ed attento agli avvenimenti della sua città, ha anche disegnato una cartolina con un "pecten su roccia", nel 1993, per ricordare il ventennale dell'importante Museo dei Fossili locale.
Mirella Capretti - 2012
Rino Sgavetta è artista di grande successo nel panorama artistico nazionale, la sua carriera artistica mostra i suoi traguardi e i suoi raggiungimenti che condizionano anche le quotazioni delle sue opere. Il riconoscimento da parte di mercanti e collezionisti conduce l’artista Sgavetta ad un lancio sul mercato notevole ed apprezzabile.Rino Sgavetta ha un lunghissimo percorso artistico ricco di mostre, eventi nazionali ed internazionali dove si aggiudica, per la sua arte, premi e riconoscimenti importanti. Numerosi sono i trofei, gli attestati e le medaglie che riceve.
Sue opere valorizzano il patrimonio artistico dell'arte contemporanea grazie anche alle diverse donazioni che l'artista ha fatto per ricordare i luoghi dove ha vissuto e dove ha coltivato il suo talento artistico, segnaliamo:
• Nel gennaio 1993, ha donato tre dipinti a olio al Comune di Fidenza: "Quercia a Pellegrino", "Nevicata a Pietranera", "Gruppo di case a Bacedasco Alto".
• Nel dicembre 2007, ha donato sei dipinti a olio all'Ospedale di Vaio: "Tornando dal mercato", "Il vecchio boscaiolo", "Il paziente", "Piazza San Marco", "Paesaggio" (dintorni di Fidenza), "Paesaggio con papaveri" (Cabriolo di Fidenza).
• Nel maggio 2008, una grande tela al Comune di Fidenza (ora a Casa Cremonini): "Il pellegrino sulla Via Francigena".
• Nell'agosto 2009, una scultura in legno alla Chiesa di Bastelli: "Invocazione". • Nel gennaio 2010, una scultura in legno ora nel Museo del Risorgimento di Fidenza: "Auschwitz" (per onorare "Il giorno della memoria"). Sull'opera ha lasciato la medaglia d'oro ricevuta dal Comune di San Secondo, come premio, nel 2003, per l'esposizione nella Mostra sull'Ultima Guerra.
Donazione di un grande quadro eseguito insieme ai pittori Renica e Fontana per la Cappella del Cimitero di Fornio, in ricordo e in omaggio di Oreste Emanuelli (dovrebbe essere in cattive condizioni insieme alla Cappella ora chiusa...).
Il presidente dell'Archivio Monografico dell'Arte Italiana, Michele Maione, nello studio dell'artista RINO SGAVETTA
Tra le diverse monografie pubblicate ricordiamo:
Bibliografia essenziale:
Tra le principali mostre ricordiamo;
2020 - RINO SGAVETTA ARTISTA SELEZIONATO PER LA BIENNALE DI ROMA 2020. La Biennale di Roma XIII Edizione 2020 in collaborazione con Chaos Art Gallery promuove una mostra di selezione artisti per la partecipazione alla Biennale di Roma XIII Edizione e alla mostra collettiva in occasione di Parma Capitale della Cultura 2020.
Rino Sgavetta davanti alla Sua opera selezionata:
2012 - Giugno - Collettiva alla "Maison Olivier", via Bodoni 1, Parma.
- Settembre - Collettiva "Arteinartiernestieriduemilal2", Suzzara, Mantova.
2011 Aprile - Collettiva, "IX Biennale d'Arte Sacra: L'uomo e la creazione", Centro Culturale S. Andrea, Parma.
- Maggio - Personale insieme a mostra documentaria sul Giro d'Italia a Parma, Galleria S Andrea, Parma.
- Settembre, ottobre - Esposizione: "L'arte di Rino Sgavetta nelle vetrine di Via Berenini", Fidenza.
- Ottobre - Collettiva "Omaggio a Giuseppe Verdi", Centro Culturale S. Michele, Fidenza.
2010 - Maggio - Personale in occasione del Giro d'Italia 2010 (6° tappa Fidenza - Carrara), Barlumeria, Fidenza Viilage, Fidenza.
Ottobre - Collettiva al Centro Culturale S. Michele, Fidenza.
2009 - Agosto - Collettiva "Al-Qimià", Rocca Sanvitale di Fontanellato, Parma.
- Ottobre - Collettiva "Scorci e personaggi di Fidenza", Centro Culturale S. Michele, Fidenza.
- Ottobre, Novembre - Personale "Forme in movimento", Auditorium OF Orsoline, Fidenza.
2008 - Agosto - Collettiva di Pittura e Scultura, Sala Civica "Amoretti" di Felino: conferimento di pergamena per lunga attività nel campo della pittura.
- Ottobre - Collettiva "Arte in San Michele", Centro Culturale San Michele, Fidenza.
- Ottobre, Novembre - Personale "Forme in movimento", Arte a Palazzo Giordani, Parma.
2007 Febbraio - Collettiva "L'Arte in Vetrina", Pro Loco, Fornovo Taro, Parma.
Maggio - Collettiva di Pittura e Scultura "Arte come sogno", Auditorium OF Orsoline, Fidenza.
- Ottobre - Collettiva "Arte in San Michele", Centro Culturale San Michele, Fidenza.
- Dicembre - Personale all'Ospedale di Vaio, Fidenza.
2006 - Giugno - 1° Concorso Nazionale di Pittura, Scultura e Grafica "Giacomo Malfanti", Monticelli d'angina, Piacenza: 1° premio assoluto: trofeo.
- Settembre, ottobre - Personale nel castello di Monticelli d'Ongina, Piacenza.
- Ottobre - Collettiva "Arte in S. Michele", Centro Culturale S. Michele, Fidenza.
2005 - Ottobre - Collettiva di tre artisti "Dall'Espressionismo all'informale", Centro Culturale S. Michele, Fidenza.
2003 - Dicembre - "Collettiva di Natale", Refettorio della S.S. Annunziata, Parma.
2002 - Aprile - Collettiva di quattro artisti, Refettorio della S.S. Annunziata, Parma.
Mostra mercato "Ginevra 2002", Ginevra, SVIZZERA.
- Agosto - Concorso di pittura "Fiera d'agosto", Felino, Parma: 1° premio (Castello di Felino, olio su juta).
- Novembre - Rassegna a due 'Tra astrattismo ed espressionismo", Refettorio della S.S. Annunziata, Parma.
2001 - Novembre - Esposizione a "Museum Parmainarte", 6° Mostra mercato d'arte moderna e contemporanea 2001, Fiere di Parma.
2000 - Mostra mercato "Automne 2000", 77 e Foire de Luxembourg, LUSSEMBURGO.
1995 - Mostra contemporanea "Trofeo Gramsci", S. Polo di Torrile, Parma: trofeo.
1993 Marzo - Personale 'Rino Sgavetta", Centro Culturale S. Andrea, Parma.
1992 - Personale 'Rino Sgavetta. Paesaggi emotivi" nel Colorificio di Via Imbriani, Parma.
- Settembre - 40° Concorso - esposizione di pittura estemporanea «Marina di Ravenna", Ravenna: diploma d'onore e premio Nadep Ravenna.
1991 - Concorso dl pittura 'Gli angoli più incantevoli del Comune di Collecchio", Gaiano di Collecchio, Parma: 1° premio, attestato.
- Settembre - 39° Concorso-esposizione di pittura estemporanea "Marina di Ravenna", Ravenna: diploma d'onore e premio Cassa di Risparmio.
1990 Aprile - Personale, Auditorium del Centro Culturale I. Calvino", Palazzo Orsoline, Fidenza.
- Concorso nazionale di pittura a Fontanelle, Parma: 2° premio, attestato.
- Concorso di pittura a Varano Melegari, Parma: 1° premio, attestato.
1989 - Concorso di pittura a Gaiano di Fornovo Taro, Parma: 1° premio, attestato.
Concorso di pittura "Circolo Maria Luigia", Fontevivo, Parma: 1° premio, attestato.
- Luglio - Concorso nazionale di pittura estemporanea 1° premio commercianti Città di Casalmaggiore", Casalmaggiore, Cremona: 4° premio, diploma.
1987 - Concorso di pittura a Salsomaggiore Terme, Parma: 3° premio, attestato.
1986 - Concorso nazionale di pittura estemporanea a Salsomaggiore Terme, Parma: premio.
1985 - Concorso di pittura a Castelnuovo Sotto, Reggio Emilia: 2° premio, trofeo.
- Giugno - 6° Concorso nazionale di pittura estemporanea, A. A. di Cura, Salsomaggiore Terme, Parma: medaglia d'argento e targa di bronzo.
- Concorso di pittura "Premio d'autunno" a Bacedasco, Piacenza: trofeo.
- Concorso nazionale di pittura estemporanea a Salsomaggiore Terme, Parma: medaglia di bronzo.
- Concorso di pittura "Cavallo bardigiano', Bardi, Parma: 1° premio, attestato.
1984 - Concorso nazionale di pittura "Fiera dei cavalli" a Castelnuovo Sotto, Reggio Emilia: 1° premio sezione paesaggio, trofeo. .-.
- 5° Concorso nazionale di pittura estemporanea, Azienda Autonoma di Cura, Salsomaggiore Terme: medaglione argento e bronzo.
1983 - Concorso di pittura 7° Trofeo Leone Rampante", Galleria Casarico, Milano: premio, trofeo.
- Giugno - 4° Concorso nazionale di pittura estemporanea "La soffitta" di Salsomaggiore Terme, Parma: diploma di merito, medaglia d'argento.
- Concorso di "Pittura Floreale" a Viadana, Mantova: 1° premio, attestato.
1980 - Concorso di pittura a Viadana, Mantova: 1° premio, trofeo.-
- Giugno - Concorso di pittura estemporanea "Verdi e la sua terra", Circolo artistico culturale A. Pasini, Busseto, Parma: medaglione di bronzo.
- Luglio - 1° Concorso nazionale di pittura estemporanea "La soffitta", Salsomaggiore Terme, Parma: medaglia e attestato.
- Concorso "Creatività ed espressione", Circolo culturale L. Musini, Fidenza: medaglia d'oro.
- Novembre - 4° Biennale d'Arte, Comune di Gussola, Cremona: medaglia.
1979 - Concorso nazionale di pittura "Cavalletto d'oro", Milano: 1° premio, medaglia d'oro.
- Premio internazionale di pittura - grafica - scultura - poesia "Oscar 1979", LONDRA: 1° premio assoluto, trofeo e attestato.
- Concorso pittura estemporanea "Avis" a Fidenza: medaglia d'argento e attestato.
1978 - Concorso nazionale di pittura "C. Marzaroli", Salsomaggiore, Parma: premio, medaglia d'argento.
- 3° Concorso nazionale di pittura e grafica, Millepini, Pellegrino Parmense, Parma: I" premio, medaglia d'argento.
- Collettiva di pittori locali, Unione Italiana Ciechi, Fidenza: medaglia.
1977 Marzo - Concorso "6° Premio cittadino al miglior pittore", Unione Italiana Ciechi, Piazza Verdi, Fidenza: 1° premio, trofeo.
- 2° Concorso nazionale di pittura, Millepini, Pellegrino Parmense, Parma: medaglia. - 2° Concorso nazionale di pittura "Cavallino d'oro", Polesine Parmense, Parma: medaglia d'argento, premio organizzazione.
- Maggio - Collettiva alla Galleria "Il Sipario", Via Gramsci, Fidenza.
1972 - 1° Concorso nazionale di pittura estemporanea "La Vai-travaglia nei suoi aspetti paesaggistici", Porto Valtravaglia, Varese: premio, trofeo coppa CAI Luino.
- 1° Concorso di pittura estemporanea sul tema "Carnevale a Busseto", Bussato, Parma: 50 premio.
Maggio - 2° Concorso nazionale di pittura "Città di Parma", Parma: medaglia d'argento.
Concorso di pittura "Alte Valli del Taro e del Ceno", Bedonia, Parma: medaglia d'oro e attestato.
Dicembre - 4° Rassegna Nazionale di Pittura. Premio "Sant'Ambroeus" 1972. Milano: premio e attestato.
1971 Giugno - Concorso di pittura estemporanea a Montechiarugolo, Parma: medaglia d'oro e attestato.
- Luglio - Gara dl pittura estemporanea A.I.C.S., Varsi, Parma: 40 classificato, medaglia.
Ottobre - Esposizione personale al Ridotto del Teatro Magnani, Fidenza.
- Dicembre - 31 Rassegna Nazionale di Pittura. Premio "Sant'Ambroeus 1971", Milano: premio e attestato.
- Dicembre - Collettiva di pittori fidentini "Mostra del piccolo formato", Galleria Vetrinetta d'Arte, Via Berenini, Fidenza.
1970 Maggio - Mostra di pittura "Emanuelli e i suoi allievi", Ridotto del Teatro Magnani, Fidenza: medaglia d'argento e attestato.
1968 Settembre - Mostra personale a due, Chalet delle Terme, Salsomaggiore T., Parma.
1966 Dicembre - Esposizione personale alla "Vetrinetta d'Arte" di Via Berenini, Fidenza.
1965 Aprile - Esposizione personale alla "Vetrinatta d'Arte" di Via Berenini, Fidenza.
Tutte le opere dell'artista Rino Sgavetta catalogate nel nostro Archivio sono disponibili.
L'Archivio Monografico dell'Arte Italiana è a Vostra disposizione per farvi visionare, senza alcun impegno, le opere dell'artista.