PRESENTAZIONE CRITICA ALL'ARTISTA
TONYZ
A CURA DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA DI MILANO
Una realtà che caratterizza la grande tensione umana, una neo-figurazione dallo sfondo riflessivo dove vive la ricerca costante dell’artista TonyZ. Il progresso in continua evoluzione trascura l’animo dell’uomo, la sensibilità e i principi umani vengono ingoiati dal consumismo portando una visione quasi irreale che si trasforma in una concezione contraddittoria tra ciò che è e ciò che si vorrebbe essere.
Le opere di TonyZ racchiudono molteplici rappresentazioni proiettate in altre dimensioni di diverso carattere, a volte meravigliose a volte spaventose, una dimensione fluida, imprevedibile, che illustra la dimensione del tempo.
Un continuo avvicinamento alla natura, spesso riprodotta quasi per rappresentare una lezione di quello che oggi è ormai rovinato e abbattuto. Un surrealismo illustrativo alimentato da emozioni e continui sbalzi d’animo, dalla solitudine, alla riflessione, alla felicità. Le rappresentazioni di TonyZ sono uno sviluppo di un’arte ricca di procedimenti tecnici e di imprevedibili stabilità mentali.
La figura umana, quasi sempre femminile, mette in evidenza una dolce sensualità, l’immagine apparentemente immobile è in continuo movimento, evoca metamorfosi tramite sguardi profondi dettati dagli influssi di un’immaginazione che esplora l’inconscio. Le figure sono collocate in spazi vuoti dagli sfondi monocromatici che contrastano il soggetto principale.
Una sovrapposizione di idee, pensieri, che si trasformano in una ricerca visiva che evoca particolari lontani dalla razionalità.
La pittura di TonyZ è luminosa, le sue creazioni trovano eleganza in ogni vincolo prezioso e sono fortemente condizionate dai suoi stati d'animo. TonyZ ricerca l'effetto quasi fosse una condizione provocatoria, colori contrastanti che si rispecchiano nelle luci create con grande maestria. Una grande ricchezza di fantasia che mostra sempre qualità dinamiche, tecniche e una caratteristica fluida della composizione.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - Aprile 2009
"Le opere spaziano, da paesaggi surreali e metafisici a soggetti legati a sogni e ricordi che infondono spiritualità e pace interiore, con atmosfere che vanno al di là dell'immaginario collettivo. Giochi di luci ed ombre tonalità forti e accese, danno una plasticità schietta e limpida, sottolineando il tratto sicuro e ben curato nei dettagli."
Carlo Baggio
"Le ambientazioni magiche di questo colto pittore ci portano a suggestioni surreali, ricche di memorie. La luce limpida e il segno grafico privo di incertezze, confluiscono in una poetica ricca di sfumature interpretative e sottili riferimenti simbolici.
L'immagine bloccata nel tempo, i dettagli di riferimento sapientemente posti all'interno del "racconto" ci conducono in una dimensione visionaria. Lo spettatore percepisce un senso di estraniamento trasfigurato dalle tematiche, imperniate sul mistero della conoscenza che la pittura poeticamente svela.
Immagini iperrealiste, il tempo si è fermato, un maggiolino procede lento.
Tutto si placa, la mente contempla. I risvolti simbolici trattati con innegabile raffinatezza stilistica rappresentano i fili conduttori nella ricerca in questo giovane autore. I temi trattati, attinti da vedute reali, ci conducono verso atmosfere metafisiche immerse nella fisicità di un attimo.
Tutto diventa quindi una dilatazione lucida e al tempo stesso surreale del mondo immerso in una cristallina ritualità della forma. Con i suoi soggetti tratti dalla natura Antonio Zonta ci invita a entrare in una atmosfera fantasiosa e affascinante che rimane rappresa nel ricordo. Originalità e sapienza tecnica si uniscono mirabilmente. "
Dott. Gabriella Niero
"L'interesse e il fascino per i mondi surreali, i lunghi e spesso tormentati viaggi della fantasia, la ricerca di estraniamento dalla realtà, hanno sempre caratterizzato la persona di Antonio.
Fin da piccolo prediligeva i lavori pratici e manuali alle materie teoriche, amava lasciarsi andare ed arrivare oltre … si isolava in una sua dimensione onirica che lo coinvolgeva e gratificava più di qualsiasi e logica operazione matematica. Nel corso degli anni non è cambiato di molto.
Ha sentito il bisogno di esternare il suo mondo, dare vita al suo immaginario, trasformando quelle sensazioni in forme e colori, cercando di trasmettere la costante ricerca di umiltà e soprattutto, di pace interiore. Spesso lo ritrovo intento a fissare un oggetto per parecchi minuti, una foglia, un insetto, le venature nel legno, una goccia d'acqua e i riflessi che produce… ne scruta ogni minimo particolare quasi con avidità, come se provasse un misto di invidia ed ammirazione per quelle sagome e quelle sfumature così varie e perfette, da doverle necessariamente rappresentare, traslate nella sua realtà.
Nei suoi quadri si possono cogliere profondi significati che testimoniano una viva introspezione che sta alla base di un'indagine nella quale sensibilità e introversione sono sempre presenti.
A parte l'immaginazione, è la percezione la chiave di lettura per inoltrarsi nelle sue opere. "
Dott. Valeria Cazzolaro