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Simili Ermes

Pittore Scultore Incisore

Simili Ermes nasce a Castelmassa (Rovigo) nel 1923 scomparso nel 2014 ha operato in Veneto nella specifica di Corrente figurativa .

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Simili  Ermes
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Ermes Simili nasce a Castelmassa (Rovigo) il 12 agosto 1923, pittore, incisore e scultore. E’ mancato nel 2014, anno in cui la figlia Federica si occupa della promozione artistica continuando a presentare e a divulgare le sue opere. 



Sito personale: http://www.ermessimili.it/index.php?lang=it






 

Ermes Simili è grande artista, conosciuto ed apprezzato nel panorama artistico contemporaneo in quanto le sue opere partecipano a numerose mostre di rilievo fino all’anno 2012 aggiudicandosi diversificati riconoscimenti, premi e medaglie. Nella sua lunga carriera l’artista si dedica inizialmente all’arte incisoria realizzando soprattutto xilografie dove ottiene consensi a livello nazionale nell’occasione di numerose mostre personali e collettive.

Tra gli anni ’40 e ’60 l’artista si dedica alla realizzazione di chine e carboncini che attestano la sua particolare predisposizione per il disegno dal vero.

Ermes Simili sperimenta così forme e particolari che si animano attraverso la colorazione del bianco e del nero arricchita con pastelli, cere, tempere acquerellate o tratteggiate: segno originale che identifica il suo linguaggio pittorico








Negli anni ’50 Ermes Simili si dedica alla pittura, ma sono gli anni ’60 che segnano il cambiamento nella sua maturità artistica dove si allargano le tematiche verso condizioni sociali e quotidiane interpretate attraverso un uso di una prospettiva sempre nuova e con una colorazione sfumata e contrastante. Composizioni familiari richiamano tempi lontani ed esprimono un immenso calore, ritratti di volti espressi nello sguardo profondo e dai tagli primitivi, composizioni di animali in movimento rappresentati nella loro bellezza, paesaggi spogli da suppellettili dove i colori caldi esaltano la luminosità di un ambiente effimero. Le caratteristiche pittoriche ed incisorie di Ermes Simili sono ricche di poetica, si concentrano su chiari particolari che ne esaltano la maestria tecnica e colorista di questo artista che con le sue opere dona all’osservatore ricordi e momenti sognanti.

Dopo gli anni ottanta l'artista ha via via abbandonato l'arte dell'incidere dedicandosi soprattutto alla pittura e alla scultura con cui realizza formelle in terracotta ed in bronzo.

Pittore di origine realista e artista passionale, un filo conduttore riconduce tutta la sua produzione artistica ai grandi maestri del passato, tutta la creatività di Ermes Simili diventa un processo di metabolizzazione dell’arte che si evolve verso nuovi orizzonti considerevoli di una dirompente originalità. La pittura dell’artista sorprende sezionando in continuazione modelli archetipi che rimangono comunque saldamente ancorati a mondi familiari, sociali e anche a componenti religiose che sono una costante ricorrente nella sua arte. La figura del cavallo diventa simbolo e metafora del movimento, un dinamismo interessante che illustra la corporatura dell’animale, la colorazione anima l’opera trasportandola nella corrente pittorica del futurismo che ancora oggi trova la sua contemporaneità. 




"Cantori" - 1986


olio su tela - cm 40x70






Le opere di Ermes Simili si trovano presso collezionisti internazionali, fanno parte di gallerie e spazi pubblici e privati, ricordiamo:

 

- “Ritratti dei 4 evangelisti” collocati nella Cappella di quel Dicastero, in Vaticano (l’artista riceve in ricordo la medaglia del XVII di pontificato di Papa Giovanni Paolo II) 

- “Due pale d’altare” presso la chiesa di Granzette (Rovigo).

- Due bassorilievi presso la Chiesa dei Cappuccini di Rovigo.

- Sue opere si trovano nel Santuario della Corba di Massafiscaglia (Ferrara).

- 24 bassorilievi nella Chiesa Orti di Legnago (Verona).

- 7 bassorilievi “Via Matris” nel Parco del Centro Mariano “B.V. Addolorata” di Rovigo. 

- Nell’ottobre del 2003, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, la Provincia di Rovigo ha donato una sua “Deposizione” in terracotta alla Sig.ra Franca.

- Due formelle che rappresentano il “Miracolo dell’asino che si inginocchia all’Eucaristia” e la “Predicazione di San Francesco ai pesci” realizzate negli anni ’70 per la Chiesa dei Cappuccini di Rovigo.






"Cavalli" - 1986


olio su tela - cm 30x60









Ermes Simili si diploma Maestro d’Arte presso il Regio Istituto d’Arte di Venezia nella sezione arti grafiche; in seguito nello stesso Istituto è ammesso nell’a. s. 43-44 al corso di Magistero ottenendo, nella sessione autunnale dell'anno 1946, la promozione nella sezione Decorazione del libro. Suo stimatissimo maestro è Carlo Dalla Zorza, noto incisore e pittore veneziano, con il quale stabilisce un lungo sodalizio artistico, consolidato da periodici contatti epistolari nei quali il maestro esorta l’allievo con lusinghieri apprezzamenti. 



Successivamente Ermes Simili si diploma in Arti grafiche e decorazione pittorica murale a Firenze; tale percorso di studio lo indirizza verso la xilografia, tecnica di cui si è avvalso dal 1943 fino 1989 circa. 

Consegue l’abilitazione all’insegnamento del disegno in tutte le scuole ed Istituti di Istruzione Media. Dall’anno scolastico 1944 inizia la carriera di insegnante presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (Rovigo), ove detiene la Cattedra di Decorazione pittorica fino al 1984.




Ermes Simili aderisce nel 1945 al “Sindacato artisti del polesine” già attivo dal ‘33 a Rovigo, grazie al quale partecipa a mostre soprattutto collettive che il Sindacato allestisce per promuovere gli artisti del territorio. 

Successivamente partecipa a numerosi concorsi nazionali ed allestisce mostre personali.




L’anno 1956 segna una svolta importante nella sua carriera di incisore, si associa all’ I.D.I.T. (incisori d’Italia) fondato da Luigi Servolini (grande maestro dell'incisione italiana) e da Carlo Carrà, partecipando al I° Salone degli Incisori d’Italia a Milano e alle successive mostre di Firenze (‘56), Livorno (‘56), Monza (‘56), Cremona (’57), Reggio Emilia (‘57), Milano (‘59), Verona (‘59), Vicenza (‘59), Pesaro (‘59), Pontremoli (‘59), Borgo san Lorenzo (‘59), Verona (‘61). 




Nel 1979 Ermes Simili viene nominato Accademico Effettivo nell’Accademia delle arti e dell’Incisione con la registrazione notarile nell’Albo d’0ro dell’Accademia. 


 

 


Guarda il video delle opere di Ermes Simili su youtube.






 

PREMESSA DI FEDERICA SIMILI:




"La documentazione da cui ho attinto per ricomporre l’attività artistica di mio padre, Ermes Simili (1923-2014), quali corrispondenze, pieghevoli, recensioni e articoli pubblicati su quotidiani locali e nazionali, è stata da lui raccolta e conservata.

Per l’eccessiva modestia o forse per il carattere schivo e poco propenso all’autocelebrazione, la sua storia è rimasta per lungo tempo chiusa nel cassetto; pochi hanno avuto modo di conoscerne le esperienze, gli amici d’arte e i colleghi più cari e mai è stata narrata integralmente così come ho cercato di fare con l’intento primario di riordinare, seguendolo in un percorso a ritroso sin dai primi anni.

In questo viaggio a ritroso, sorprende scoprire quante siano state le occasioni di confronto, di conoscenza del variegato mondo artistico che negli anni indagati era presenti nel nostro Paese e nel quale Ermes Simili si è immerso con l'entusiasmo e l'energia che sempre lo hanno accompagnato. Sembra quasi che egli tenesse in poca considerazione il ruolo che a poco a poco assumeva in un simile contesto: l'ispirazione lo spingeva soltanto a creare, più che a valutare i giudizi, sempre molto lusinghieri sulle sue opere.

Altri riscontri, altri orizzonti si apriranno nel periodo seguente agli anni 70, quando una crescente forza creativa lo porterà a raggiungere diversi traguardi ed una maturità tecnica ed espressiva che mai però si è trasformata in monotonia." Federica Simili.







"Coro" - 1986


olio su tela - cm 40x50



 


L’INCISORE XILOGRAFO - a cura di Federica Simili




"Vacca in stalla" - 1946




xilografia - cm 20x22




"Una delle più rilevanti esperienze artistiche di Ermes Simili, forse  meno nota, è  quella dell’incisione, tecnica a cui si è dedicato sin dagli inizi del suo percorso.

Raccogliere tali opere per inserirle in un catalogo, si è rivelata un’impresa, e per la difficoltà del reperimento, e per la necessità di una rilettura critica che ne ha evidenziato sfumature connotative notevoli, sfuggite alle prime sommarie analisi.

Le numerose incisioni, soprattutto xilografiche, ma anche litografiche, documentano la iniziale predilezione espressiva dell’autore per una tecnica grafica tanto avvincente, quanto severa. Ogni soggetto affrontato erompe in una scelta cromatica e di scavo assoggettata all’emotività insita nel proprio contenuto espressivo: i monocromatismi ottenuti dal bianco e dal nero mettono in evidenza figure e paesaggi d’impatto, mentre il grigio erompe dalle rifiniture lignee delle forme ottenute dai bulini più sottili, creando sfumature dolci ed evocative. Luci, ombre ed anche penombre sporgono dagli scavi aspri dei bulini tracciando e descrivendo storie e personaggi sempre amati:  la dignitosa e povera quotidianità di un tempo, la fatica del lavoro nei campi della gente polesana del secondo dopoguerra 

I temi prediletti affrontati dall’artista sin da allora e spesso rivisitati nel corso della sua vita lo identificheranno e lo distingueranno come artista capace di filtrare la realtà  che lo circonda con occhi da poeta, pronto a cogliere gli aspetti più nascosti e veri della vita e far emergere quei valori che ne sono il fondamento. E quindi rappresenta il lavoro, la fatica, il dolore, la speranza, la devozione religiosa, la tenerezza, sentimenti  che è capace di esprimere con tale forza comunicativa da farli  affiorare dai tratti, dai colori, dalla plasticità delle forme.

Procedendo per analisi cronologica, ci piace soffermarci sulle prime opere da incisore dell’artista: si rileva qui una certa tensione stilistica, quasi che l’autore cercasse una sicura via di accesso all’arte del bulino; notiamo, invece, che verso la fine degli anni ottanta la sua mano conduce gli strumenti a scavare il legno e a volte il linoleum con maggiore sicurezza e profondità creando contrasti decisamente più forti. Si può anche supporre che non tanto e non solo la tecnica, quanto le esperienze di vita possano aver trasformato la forza d’incisione, maturata da ciò che la vita ad ogni uomo affida e molto di più ad un artista. 

La xilografia, l’arte di incidere su legno, nella grande famiglia del bianco e nero assume comunque nel tempo un posto di rilievo nella sua attività: come non ricordare quando di sera, dopo cena, Ermes posava sul tavolo della cucina la tavoletta lignea da incidere avvolta in un panno: aveva in principio abbozzato il soggetto pensandolo al contrario poiché in fase di stampa sarebbe apparso l’ opposto e poi, con i diversi bulini e sgorbie, ricavava le immagini a lui più care: mucche nella stalla, paesaggi, nature morte, elementi di vita agreste ed infine ritratti, volti scavati dal duro lavoro nei campi e bruciati dal sole oppure quelli delle persone più amate. In seguito, con il talco controllava lo svolgimento dell’opera aggiungendo preziosi particolari che la perfezionavano ed infine egli stampava a mano alcune copie che numerava. 

La fase della stampa suscitava in lui grande trepidazione. Un odore acre si diffondeva nello studio quando preparava gli strumenti necessari: la mano veloce e sicura passava e ripassava il rullo già intriso di inchiostro sul legno dove, poi, delicatamente appoggiava il foglio. A quel punto lo premeva in ogni direzione utilizzando un grande e duttile cucchiaio di ottone spingendo il pollice nel suo incavo. Sorpresa e soddisfazione si leggevano nei suoi vivaci occhi azzurri quando osservava l'esito dell'opera finita.

Il legno, di pero o di ciliegio, a quel tempo costosi, veniva successivamente piallato ed utilizzato per incidere altri soggetti.

Degli anni della giovinezza si conservano ancora numerosi schizzi su carta, adesso un po’ ingiallita, tracciati a china, di slancio, disegni dal vero soprattutto, che sono sicuramente preparatori alle incisioni. Bisognerebbe dilungarsi un po’ di più su questi bozzetti preziosi che testimoniano le indubbie capacità artistiche di Ermes. Essi rappresentano una sorta di diario delle situazioni quotidiane che annota in rapide , ma splendide composizioni.

Le vie, le case del suo paese, i luoghi e i paesaggi che intravedeva dalla finestra, le donne della sua famiglia e il nonno mentre lavorava nei campi oppure quando riposava, diventano motivi di studio. Il pennino imbevuto nella china, o la matita o il carboncino fissano infinite volte gli stessi modelli. I segni risultano sicuri e chiari, d’altronde, nel disegno dal vero così immediato, l’artista non può concedersi  tentennamenti o incertezze anche perché  l’esercizio continuo gli conferisce sempre più abilità e competenza nel ritrarre.

Dal ‘47 al ’49 la sua partecipazione alle mostre d’arte è documentata in stralci di articoli dell’epoca che l’artista ha raccolto e conservato e nei quali gli storici dell’arte sottolineano le sue forti doti espressive, l’impeto poetico e suggestivo delle figure e degli animali." Federica Simili.





"Suonatori girovaghi" - 1958


xilografia - cm 28x31








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