Pozzar Laura Pittrice Performance-e-installazioni

Biografia Critiche Mostre Informazioni

Laura Pozzar vive e lavora a Terzo di Aquileia (UD), consegue il diploma di laurea specialistica in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Dal 2003 partecipa a diverse mostre, numerosi sono i progetti installativi che ha realizzato per diverse manifestazioni artistiche in varie città italiane e straniere, la sua ricerca si muove su territori della contemporaneità, adottando soluzioni formali e di contenuto dal carattere sperimentale ed installativo.

L'artista Laura Pozzar

INTRODUZIONE ALL’ARTE DI LAURA POZZAR
Un’arte egocentrica, provocatoria, riflessiva e talvolta fantasiosa, reale e astratta, colta dal grande pubblico. Pittura, installazione, videoarte, fotografia, e molto altro sono le tecniche con cui l’artista sperimenta ed elabora il suo estro creativo di ricerca che ha come comune denominatore la riflessione sulla condizione umana e ambientale. L’essere umano, così come l’animale fanno parte dell’ambiente che va salvaguardato e rispettato, possiedono gli stessi istinti e simili morfologie fisiche, entrambi ci permettono di comprendere i segnali vitali che affiorano nella semplicità di una natura meravigliosa. Laura Pozzar fonda il suo concetto artistico su due componenti principali: la vita e la morte, che possiamo anche leggere come la felicità e la sofferenza, una lunga ricerca affrontata utilizzando svariate forme artistiche per far comprendere il lato, sottile e profondo, di un inconscio collettivo.
Nelle opere pittoriche prevale l'idea di pura bellezza della natura, le forme ottimali, gli elementi, i colori evidenziano l'ingegno dell'artista nel ricercare in tali forme, armoniche e dinamiche, il modello naturale arricchito da un magico splendore.

PROGETTO DELL’ARTISTA OPERA: "Tutto al presente" | progetto di interazione sociale/Infinito Eestunno di Osvaldo, Ex Ospedale Psichiatrico, Udine, 2014.

L’intento del laboratorio e della residenza “L’infinito Estunno di Osvaldo” all’interno della Comunità Nove è quello di stabilire una relazione di ascolto con il singolo, con la propria percezione e la propria visione soggettiva, rendendo visibile il proprio piccolo mondo interiore.
Ad ogni partecipante si chiede di scegliere un'opera d’arte riconoscibile al fine di poterla reinterpretare; in un secondo momento l’opera è ridisegnata o ridipinta su tavolette di forex con lo strumento a ciascuno più adatto - matita, pennello, pennarello indelebile, smalto acrilico, ecc - semplificando gli elementi del modello originario per arrivare alla sua essenza e ad una personale percezione visiva.
Il concetto di bello, come direbbe Heidegger, lascia dunque lo spazio a favore della percezione soggettiva e ad una dimensione personale dell’opera, al punto che il processo creativo, dinnanzi alla scelta di reinterpretare lo stesso soggetto, dà vita a risultati completamente diversi. Per quanto riguarda l’allestimento si sceglie di esternare ciò che di solito è chiuso all’interno della dimensione soggettiva. Si cerca quindi di ricostruire la dimensione della vita domestica: un androne pubblico diviene stanza a cielo aperto; tendaggi lineari di materiale plastico diventano filtro giocoso per un passaggio urbano; vasetti di marmellata - che mantengono ancora il profumo della colazione - diventano lucciole, lanterne suggestive dove il fuoco continua a mantenere la propria intima dimensione. Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità, il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce un racconto e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi -attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni; e non ultimo il nostro discorso. L’uomo ha bisogno di questo racconto interiore continuo, per conservare la sua dignità e il suo sé. Oliver Sacks, L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello.”
L'artista Laura Pozzar

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