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Grott C.

Pittore Scultore Poeta

Grott C. nasce a Folgaria (TN) nel 1937 scomparso nel 1990 ha operato in Trentino-Alto-Adige nella specifica di Corrente figurativa .

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Grott  C.
Biografia Critiche Mostre Informazioni

Cirillo Grott nasce a Folgaria (Trento) il 18 dicembre 1937, primogenito di Irma e Claudiano Grott. Scompare nel 1990. Scultore, Pittore, Poeta. Artista di fama nazionale ed internazionale, come testimoniano le numerose esposizioni tenutesi in Italia e all'estero. Le opere di Grott fanno parte di collezioni pubbliche e private.


Mostra permanente: ‘Casa Museo Cirillo Grott’ - 38064 - Guardia di Folgaria (TN) - tel. +39 0464 720190 - fax +39 0464 721638 - https://cirillogrott.com/




PENSIERO DELL'ARTISTA: “Nelle mie creazioni prevale il tema della vita, della maternità, dell’uomo in tutti i suoi aspetti esistenziali, insomma un messaggio di vita.”
"… Da questa musica instancabile cerco il mio mondo e dono il mio mondo, per coloro che ancora intravedono il vero senso della vita e dell’esistere.”
“L’opera d’arte non finisce mai nel tema. Il tema è relativo. L’uomo deve staccarsi dalla materia.
Io vorrei riuscire a tirar fuori dalla materia quel qual cosa tra l’uomo e ciò che va oltre l’uomo.
 




Guarda il video delle opere d Cirillo Grott su youtube.




Quella che oggi viene chiamata la Casa Museo, era l'atelier di Cirillo Grott e prima ancora la vecchia Chiesa di Guardia di Folgaria. Nell'edificio si trova la bellissima collezione-esposizione di quadri e sculture dell'artista, suddivisi in due parti: una privata si trova nella parte rialzata dell'atelier dell'artista ed una aperta al pubblico si trova invece al piano terra. Guardia, un paesino sospeso fra terra e cielo, a 875 metri di altitudine, affacciato sulla vallata del Rio Cavallo di fronte all'Altopiano di Folgaria (TN), circondato da boschi, prati e dirupi. Conosciuto da molti come "il paese dipinto", in questo piccolo villaggio che gli ha dato i natali e dove l'artista ha trascorso buona parte della sua vita, Cirillo Grott ha trovato l'ispirazione per creare le sue opere.

uarda il video delle opere di Cirillo Grott su youtube.





Cirillo Grott frequenta la Scuola d'Arte di Ortisei (BZ) e l'Accademia di Belle Arti a Roma, seguendo i corsi del maestro Pericle Fazzini.


All'inizio degli anni Sessanta si trasferisce in Svizzera dove lavora presso uno scultore. Realizza le sue prime opere esposte in una collettiva a Losanna (Svizzera).
Ritornato ad Ortisei (BZ) lavora assiduamente alle sue sculture, in futuro esposte prima in una mostra a Firenze e quindi a Monaco di Baviera.
Nel 1963, a Rovereto (TN), Grott apre un suo atelier che in seguito diviene anche Galleria.
Inizia da quel momento un'intensa attività espositiva personale e di organizzazione di mostre altrui. Si dedica anche alla pittura e alla scrittura di molte poesie. Viaggiando spesso Grott porta le sue opere alle più importanti rassegne in Italia e all'estero.
Nel 1969 esegue il monumento ai Caduti di Noriglio (Comune di Rovereto, TN);
Nel 1970 Grott esegue in bronzo la copertura del Fonte Battesimale della Chiesa di Cavedine (TN) e tutte le sculture in terracotta per la Cappella dell'asilo.
Muore prematuramente nel 1990.


L’ultima mostra a cui partecipa è nel 1990 in Germania, a Forchheimer.
Dopo la sua morte, la sua opera continua ad essere al centro di varie iniziative espositive ed editoriali ed è in continua rivalutazione da parte della critica. 


Due sue sculture sono collocate a Ravenna presso il Museo del Centro Dantesco e a Milano nel Museo della Cascina Ca' Grande di Zibido S. Giacomo.
Numerose sono le mostre realizzate su invito in diverse città Italiane ed estere. Le sue opere sono presenti alla IX Biennale del bronzetto dantesco a Ravenna. 
Nel 1994 il Museo Diocesano di Arte Sacra, centro d'Arte di Santa Apollonia di Venezia ha ospitato sculture in legno, bronzi e disegni di Cirillo Grott.






RIFLESSIONI DELL'ARTISTA CIRILLO GROTT:
"La mia forse è un'espressione povera, umana, sa di lamento in ogni questione grande e piccola. Guardo gli altri e forse sono tutti travagliati per un mio particolare modo di vedere. Questo travaglio, queste braccia tese, tra la gente e nel silenzio. Poveri esseri siamo, messi a disposizione di tutte le forze della natura, più grandi di noi. E qui, in questo passaggio sappiamo odiarci e tradirci, anche amarci e sentirci due in uno in un baleno, in un mondo (quale mondo) solo per noi destinati a cadere forse prima del tramonto, o dopo il tramonto, comunque fra le cose che tramontano. E siamo morti ora, crudeli amici del silenzio, per un silenzio che non ci pensiamo come silenzio umano."


"Nella vita a portata di mano, non si crede che un artista debba essere giorno dopo giorno diverso. Non è facile credere nel suo volto, nella sua azione quale incognita manifestazione per gli altri ovvia o indispensabile. La lunga catena dei materialisti, vede un'artista nella sua azione ma non lo vede nel suo cuore! Cerco incessantemente l'entità di un nome che batte forte a queste porte di legno, sorde e levigate d'acquazzoni e vento. Nei volti scendo, cerco l'amore del loro domani. Poi, raccontando, passo e guardo le ruote dei miei carri stridenti di legno e di ferro con le loro catene spezzate. Attendo in fondo alla via di un paesaggio di fiori e di profumi di fuochi di legna, la fata dell'amore, a raccontarmi storie lontane e miti e misteri di stelle senza guerre. Attendo e muovo le mani nella mia materia per trame una vita. Forse un tema più lontano di me si chiude nel mare della mia angoscia.  E l'uomo meccanico vibra di solitudine nella plebe delle volute solitudini. Ora, dove ogni gesto è politica e ogni forma desta l'interesse di un uomo profano; nel tempo dei cementi armati ci troviamo a un discorso amichevole e concreto fra i discorsi di tutti, materializzati dalla fame del denaro, si pongono a fianco al giusto valore per esserne amici o critici. No, non ci vediamo così, ed ora io, come comune narratore, mi sento spinto a parlare delle mie sculture, essere vicino a coloro che leggono la mia mano. Vorrei che la mia scultura amica di quei ceppi e di quegli abeti tra cui sono nato, scovasse nell'anima della mia gente ciò che desta stupendo interesse della natura, la potenza grandiosa di una foresta inesplorata portata alla critica del pubblico dell'oggi solo tra mille e più problemi tra descrizioni esistenziali. Vere e false. E la carovana dell'oggi cammina ancora imbrattata di fango. Ma da questa musica instancabile, cerco il mio mondo e dono il mio mondo, per coloro che ancora intravedono il vero senso della vita e dell'esistere." 











"Il sacrificio del partigiano" - 1970 -  bronzo, base cm 62.


"Figure" - 1975 - tecnica mista su carta - cm 50x70.



"Il Giudice" - 1988/89

legno di melo - h. cm. 74
 


"La discussione" - 1978


china - cm. 50x70
  


"La Regina" - 1984

acero - cm. 93






'LA POESIA' DI GROTT' - Commento di Renzo Francescotti 
“Il rapporto poesia-immaginario dell'artista si fa ancora più stretto in una lirica come 'Paesaggio' in cui possiamo leggere versi come questi:


"... Il mio pensiero spazia lontano
ed il grosso tronco di noce
si trasforma in un Dio
dalle braccia alzate
ad afferrare il cielo bianco e lontano ".



 .. C'è un'anima celtica in Cirillo Grott che appare correlata al suo fisico gallico, di uomo dai capelli e dalla barba rossa. Si sa che, tra le componenti dell'anima celtica (la sacralità della natura, il coraggio oltre ogni calcolo, l'amore smisurato per la libertà. . .) l'immaginazione visionaria era una delle componenti fondamentali. … Forze misteriose, energie vitali ruotano attorno a noi, a cerchio (un cerchio che si chiude per riaprirsi in un'infinita spirale) salgono a tracciare il cerchio infinito del cosmo. Tutto questo può essere espresso solo con un linguaggio visionario che non può definire ma solo alludere. C'è una poesia di Cirilloemblematica, sin dal titolo, in questo senso, ‘Cerchi’:


"... Poi tracciavo cerchi
prima d'argento poi di fuoco. 
Ma io ero proiettato nel tempo,
e andavo lontano oltre la mia terra,
verso un suono,
verso una luce, oltre il vetro". 






Un gesto visionario di approccio alla realtà che innerva molte pitture e sculture e tante poesie grottiane:
"Uno strazio di grano
urla nel vento
nella marea dell'universo,
la terra sputò il suo male odioso". 
(L'origine della creazione).



"La mia figura di stendardo
svolazzava nella brezza
in un cumulo di amore,
di occhi e di labbra".


 Questa voce visionaria sa assumere accenti sorprendentemente profetici.
.. ‘L'ombra del silenzio’ è il titolo di un olio del 1987 con due figure, una femminile e una maschile avvolte da un'atmosfera oltre lo spazio e il tempo di un blu oscuro, cosmico, infiammato da una macchia rossa al centro della tela. E il titolo di una breve lirica, tra le più risolte del poeta, che riportiamo per intero:

"L'ombra del silenzio
ma eri solitario in quella sera, 
le foglie degli ippocastani/grondavano di luce. 
E l'esilio delle tue voci
era lontano’. 
Il silenzio può essere pauroso: Mi impaurisce il silenzio’. 
(Il volo dei miei occhi). "




Quest'uomo di una religiosità profonda quanto non formale, che nel suo laboratorio ricavato da un'antica chiesetta lavorava accanto a un fonte battesimale, che sul tema sacro ci ha lasciato alcune delle sue sculture più intense come i bronzi ‘Chi vuol seguirmi’. ... (1960), ‘La parola di Francesco’ (1979), ‘L'incontro tra Pietro e Paolo’ (1980) ha lasciato scritto un'ultima Preghiera:
 
"Lasciami dormire in un sonno
Profondo, al di là delle pietre 
Scavate dall'ultimo uragano. 
Già molte siepi 
Si sono divelte, 
nel vento della storia."

 

Il suo è un sonno oltre la storia, oltre lo spazio e il tempo, nel blu profondissimo di uno dei suoi quadri."
Renzo Francescotti - 1994



POESIE DI GROTT:
"Amici che udite il mio canto
aggrappato ad un ramo di pino
che la tempesta scuote e sferza,
ascoltatelo un attimo.
Guardate la neve, io sono lì con voi,
in quel freddo bianco
del nostro amore
tra fratelli ed uomini
con l'unica speranza del sole ... l'unica!"


MATERNITA' 
"Dalla sferza giustiziera del tempo
e dalla valenza fondamentale della natura
la madre ha dato vita di un'altra forma
alla luce, e la giusta espressione del miracolo
all'esistere corona il viso di dolore giusto,
per cui abbiamo un viso per sorridere.
Anche il sole il vento e la strada
tormentano questo valore
che ha maturato il piacere
di essere i più nati di tutti gli esseri."

"Maternità" - 1984

legno di carpino - h cm 111


NOTTE GITANA
"La pioggia errava.
Cedetti sui vortici
dell'audacia gitana
e le tende del coro si scuotano
come brividi al vento
di lampi e di tuoni.
Nell'aria sospesa
senti la voce dello zingaro
come una nota di violini
a bassa corda.
Ma lento si smorza
nel cuore infuocato
la nota della zingara
come un accordo lirico:
dormono i bimbi di
violini e di chitarre."
 

"Notte gitana" - 1984


olio - cm 150x100

FIDUCIA
"Quando nell'ombra tace l'urlo
E il vento disperde la nebbia
Vai, che tu solo
Sei l'artefice del giorno.
Non piegarti ai primi passi
Perché lungo la strada
Troverai l'accordo
Con le prime luci del sole,
e la natura amica
ti accompagnerà nel cammino."

GIOIA D'AMORE
"I giorni passano e i ricordi restano.
Ma nella sera di un qualsiasi giorno
Sento il grillo che canta come sempre;
C'è ancora un mulino che macina il grano,
un fabbro che batte il ferro rovente,
e l'acqua che scorre come il tempo
per darmi la gioia di vivere infinitamente,
questa storia d'amore di vita."

Guarda il cielo, è tuo 
e così il sole e il vento
e la tempesta e la neve
E sei lì, amore, in quel lembo esistenziale 
della nostra vita 
dei nostri occhi ridenti e tristi 
della nostra bocca che bacia 
ogni impressione della grande natura 
(…) Non svegliarti 
Sogna quest’aurora e dormi serena 
Penserà il sole a chiamarti 
e ti vorrà complice 
di tutti i suoi giorni di luce.


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