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Scultore Poeta Scrittore | Iacuzio Gerardo
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Iacuzio Gerardo nasce a Montoro (Avellino) nel 1960 opera in Campania nella specifica di Arte letteraria .
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Le opere di Iacuzio Gerardo
Biografia |
Critiche |
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Informazioni
Gerardo Iacuzio nasce il 04 gennaio 1960 a Montoro (Avellino), mancato il 21 gennaio 2020. Scrittore e Poeta.
Le sue modeste "composizioni letterarie”, come egli stesso le definisce, divengono oggetto di dibattito e di confronto.
La poesia di Gerardo Iacuzio è intrisa di emozioni e fantasia, capovolge la prospettiva tradizionale della scrittura indirizzandola verso una singolare invenzione letteraria che mette in scena l’assurdo di un’umanità che appare crudele e nello stesso tempo amorevole. Una narrazione che porta lo scrittore a vagare per l'universo attraverso una fantasia curiosa che automaticamente precipita nel quotidiano contemporaneo.
I romanzi, gli scritti di Iacuzio rievocano in maniera commovente periodi di vita vissuti, in cui il protagonista, molto spesso lo stesso Iacuzio, riprende faticosamente a vivere dopo una battaglia continua con la sua solitudine e il suo rapporto con il mondo. Iacuzio parla della sua storia, della storia degli uomini, dei loro fraintendimenti con sé stessi, con Dio e con il mondo. Nei suoi scritti ritroviamo intatte la sensibilità e la drammaticità di eventi quotidiani, l’onestà nel dare speranza ad un mondo creato nella sua essenza vitale, a volte dimenticata e distorta, un’integrità che dona alla
disperazione il pari peso che ha nel mondo.
L'artista Iacuzio costruiva modellini in legno in quanto svolgeva l'attività di falegname.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana, marzo 2015.
PREMIAZIONE - CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARTE E POESIA
"AVELLINO IN VERSI"
Il Romanzo scritto da Gerardo Iacuzio dal titolo "Anche Dio gioca con noi" è stato premiato il 29 settembre 2018 al Concorso Internazionale di arte e poesia "Avellino in Versi"
con "Menzione d'onore - Sezione Racconti.
MOTIVAZIONE:
"Brevi racconti scritti con garbata ironia. La vita in essi appare ricca di sorprese che sono colte in ironiche e argute immagini poetiche con leggerezza e serietà allo stesso tempo. Nel paradosso dell'esistenza spesso si nascondono verità che di solito ci sfuggono e che, se riconosciute, ci permettono di comprendere meglio noi stessi e la realtà che ci circonda. Con ironia affronta un tema sociale emergente e di emergenza: il gioco d'azzardo. Un gioco pericoloso che attrae con l'illusione di una felicità effimera e deludente che ti distrugge psicologicamente e socialmente."
"Il quadro è banale, ma gli occhi che lo guardano disegnano una sensazione felice.
E' stato dipinto in fretta per essere venduto subito, ma la pennellata fissa egualmente sulla tela l'emozione di un momento di idillio.
E' Arte viva che parla."
Gerardo Iacuzio.

Opera realizzata in legno massello - noce amazzonica
Espressione futurista della Mole Antonelliana di Torino.

Scultura in legno massello - cm 40x40x35
Modellino

Modellino relativo al "Duomo di Milano" realizzato da Gerardo Iacuzio

stuzzicadenti assemblati - dimensioni: cm 30x40x15
Modellino relativo alla "Collegiata di Solofra" realizzato da Gerardo Iacuzio

stuzzicadenti assemblati - dimensioni: cm 30x40x15
Modellino in legno

Modellino - collezione privata - stuzzicadenti assemblati - cm 34x44x25

Modellino in legno massello
PER CONTINUARE A LEGGERE LE PUBBLICAZIONI DI GERARDO IACUZIO CONTATTARE L'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA info@arteitaliana.net
Dicembre 2019 - "Il cliente di vino" Romanzo di Gerardo Iacuzio:
"Il cliente di vino si misura in gradi. I quaranta fanno male alla temperatura della Terra e a quella della ragione. Una decina di gradi, soltanto a pranzo, di alcol di qualunque tipo, diciamo che non fanno male.
Ma un locale possiede una cassa da riempire, e non può mettere alla porta un alcolista.
Il barman è un lavoro durissimo. E scambiare due assennate chiacchiere con un cliente rinfranca la mente e lo spirito. Non quello dell’alcol.
Il cliente di vino era per tutti il vecchio Cristoforo, un pensionato solitario e autosufficiente, che fumava una sigaretta ogni due ore. Beveva un bicchiere di vino al giorno e si cucinava con le sue esperte mani di ex cuoco.
Cristoforo aveva ancora folti capelli, brizzolati e curati, e vestiva come un ventenne.
Guadagnava bene, produceva prodotti dolciari nel suo forno e riforniva le pasticcerie di molti bar di Montoro. Faceva le consegne in bicicletta, per motivi di allenamento. Soltanto qualche terribile acquazzone poteva costringerlo a togliere la ruggine al furgone.
Il cuoco Cristoforo era un supertifoso di calcio, giocatore misurato all’ultimo punto. Ogni settimana una puntatina di due euro gli procurava due ore di divertimento.
Era tifoso della Juventus, ma non gli dispiacevano i buoni risultati delle squadre campane.
Non vinceva mai un centesimo, ma una volta, girava e rigirava la lunga bolletta piena di combinazioni. Era emozionato. Chiese conferma al gestore della sala giochi. Aveva vinto 50 mila euro.
Che farsene, a 75 anni, di tutti quei soldi? Non avrebbe smesso di lavorare. Non lo faceva per bisogno, ma per passione. Naturalmente, pensò alla decina di nipotini. 5 mila euro a testa nelle mani dei genitori gli fecero sentire il suo stesso sorriso di soddisfazione.
Il laboratorio di pasticceria, allestito nel suo garage, non rimase chiuso un giorno solo.
La paghetta settimanale, diventata consistente, rese i dieci nipotino molto riconoscenti a zio Cristoforo; dopo la scuola e i compiti a casa, andavano tutti ad aiutarlo presso il suo laboratorio.
L’anziano godeva di una ciurma riunita e faceva del suo meglio per spiegare a tutti il mestiere di pasticciere.
La Montoro di quel periodo era piena di pericolose insidie, come la droga e altro, avere un lavoro cristiano era un’ottima roccaforte. Infatti, gli procurava gli incentivi, con sostanziose corresponsioni in denaro grazie alla realizzazione di brioche.
I marmocchi si applicavano e il loro obiettivo era quello di diventare maestri della pasticceria. Avevano da nove a dodici anni. E diventarono presto maggiorenni, con la scuola dell’obbligo assolta.
I genitori avevano investito bene i soldi dei ragazzi, e l’ultraottantenne Cristoforo aveva una somma da parte. Quindi, nacque da se il progetto della cooperativa ‘Cristopher’, un’industria dolciaria appartenente ai dieci allievi.
Cristoforo comprò un capannone in una zona isolata, e mise a scelta ognuno dei nipoti scelse la sua occupazione come lavorante o come rappresentante.
Il risultato fu metà e metà. Cinque furgoni sempre pieni partivano ogni mattina per tutte le direzioni.
Il vegliardo Cristoforo faceva ormai un lavoro di contabilità e di amministrazione. Ogni mattina, nell’ufficio isolato, una sola sigaretta sull’orecchio, da fumare dopo il caffè.
Lo Stato in divisa si presentò davanti alla sua scrivania. Il vecchio ragioniere si alzò rispettosamente e consegnò tutti i documenti che il finanziere gli chiese.
<< E’ tutto in regola, >> disse l’ufficiale.
<< Certo, Capitano. Mi chiamano il fesso degli industriali, per non aver mai cercato di rubare una monetina al governo. >>
Il finanziere sospirò. Disse:
<< Vi farò avere un attestato di benemerito, magari un titolo di Cavaliere della Repubblica. >>
A Cristoforo mancò il fiato per i ringraziamenti.
La seconda visita che non fosse un cliente scatenò una tempesta. Infatti, si trattava di un inviato della malavita che si sbilanciò al cospetto del vecchio oltremisura:
<< Non chiediamo nessun pizzo, soltanto di preparare i nostri prodotti per noi, e usare i vostri clienti per il fatturato. >>
Cristoforo così rispose:
<< Giovanotto, perdete del tempo. Non ho un lavoro da darvi. >>
Aveva sentito uno dei nipoti e la voce si diffuse rapidamente. Uno di loro parlò per tutti:
<< Devi accettare, zio. Il mondo va avanti in un certo modo. E chi si mette contro un sistema è destinato a soccombere miseramente. >>
Il vecchio si alzò. E, prima di parlare, aspettò che fossero tutti presenti:
<< Ho sempre servito chi lavora come me. Se devo sgobbare per i parassiti pigliatutto, aspetterò la chiamata del Signore senza più lavorare.>>
Nessuno dei presenti era d’accordo. Ma nessuno osò ribattere il nobile concetto. Ne conseguì una lunga pausa di riflessione che sfociò in una riunione per la sera stessa.
I votanti del consiglio di fabbrica erano undici, numero dispari. Quindi, la decisione sarebbe venuta fuori. Ma Cristoforo prese la parola:
<< Io ho vissuto la mia vita, e voi tutti avete diritto a vivere la vostra. Anzi, do le dimissioni senza voler pretendere la mia parte. Vi ho insegnato quel poco che sapevo, ma adesso ho bisogno di coricarmi in pace con il mio Signore. Tornerò a fabbricare poche decine di cornetti ogni mattina, nel vecchio laboratorio. >>
Dopo di lui, il socio più anziano effettuò una specie di dichiarazione di voto:
<< io propongo di mettere alla porta qualunque parassita intenzionato ad arricchirsi del nostro sacrificio. Non siamo pistoleri, ma possiamo sempre denunciare ai carabinieri. >>
Silenzio generale. Una vera e propria pausa di un’ora. Tutti si guardavano, ma nessuno parlava. La decisione di zio Cristoforo e del secondo socio sembravano avere messo fine al convegno. Infatti, prese la parola il terzo socio:
<< Spero di parlare in vece di tutti. Io sono intenzionato a lavorare per la gente onesta. Saremo tutti anziani come zio Cristoforo, e passati gli ottant’anni, vorrò raccontare al Signore di aver contribuito a una Montoro senza racket, né mali sociali. >>
Montoro era un ambiente fascista, che vendeva al potere anche i suoi figli. L’uguaglianza della Costituzione era considerata pura fantasia dei poeti.
Cristoforo aveva sempre fatto arrabbiare quella mentalità spendendo i suoi soldi e il suo tempo con gli ultimi.
Adesso, nonostante la vittoria della sua linea, si sentiva un corpo agonizzante circondato di avvoltoi che volavano sempre più in basso.
Dai padroni dell’accozzaglia umana al racket, tutti avevano fatto i conti con lui. Ma non era eterno. Almeno, la sua carne peccatrice. Avrebbe voluto assistere al trionfo di Cristo, sulla prole del male, e aveva il giusto premio per avere pregato e sperato quotidianamente.
Che il Sole del Sacramento illuminasse le menti cieche, gente che comandava e gente che ubbidiva.
Da questo modo di pensare scaturiva un modo di vivere proibito dalle conquiste dell’uomo, come la Costituzione Italiana che puniva il fascismo anche con l’ergastolo. Ma i poveri gendarmi non avrebbero potuto incarcerare l’intera città.
Le donne montoresi partorivano servi del sistema. La mancanza di un solo granello di fede costringeva gli uomini di chiesa a partecipare alla bagarre della politica, per avere una loro parte.
Domenica 17 novembre 2019. Papa Francesco annunciò l’inaugurazione di un’iniziativa vaticana in favore dei poveri. Sarebbero stati 150 i clochard invitati a pranzo.
Si trattava soltanto dell’inaugurazione di un centro diurno e notturno, provvisto di assistenza sanitaria, per gli ultimi e gli esclusi.
L’apice del potere cristiano si muoveva con i fatti contro un mondo governato dal demonio. Ma Cristoforo conosceva bene l’uomo, compreso l’abitante della chiesa, per sperare lunga vita all’iniziativa, né tantomeno alla sua diffusione.
Per questo, Cristoforo pensava che gli avvoltoi volavano più bassi anche per Papa Francesco."
Gerardo Iacuzio - Fine
- Novembre 2019 - romanzo "Dal Vangelo secondo Lui" scritto da Gerardo Iacuzio
"Carla accettava la corte del professor Balestri soltanto per cercare di convertire lo scienziato ateo. Il grande medico aveva un potere enorme, per la sua professione. Però, stroncava sul nascere le sue advances, perché, secondo lei, chi non credeva in Dio non poteva avere rispetto per i suoi simili.
Sapeva di essere considerata una delle sue tante prede, come tutte le donne che incontrava. Nel suo studio non era mai entrata nessuna senza essere penetrata.
Il dottore della guerra aveva i suoi quarant’anni, lei anche due di più. Il suo datore di lavoro, il Signore, le aveva fornito una bella eredità che l’avrebbe mantenuta fino a cent’anni. Quindi, esercitava senz’abito la missione di suora.
Il suo aspetto ben curato e molto attraente le serviva per entrare in amicizia, per così dire, con i figli del diavoletto, che alla frazione Piano di Montoro si era moltiplicato in migliaia di ribelli. Bisognava disarmarli e davvero esorcizzarli.
Quella mattina di ottobre, alle dieci e mezza, il corso era così pieno di gente da far sembrare un giorno di festa anche un venerdì lavorativo. Erano tutti in età da lavoro. Invece, gironzolavano come tutti gli sfaccendati. Aveva saputo che vivevano sulle spalle degli anziani genitori, e, alla loro dipartita, della prostituzione delle mogli e delle figlie. Le prediche di Don Romualdo, il sacerdote, erano schernite, ma da bocche schiumose, per la rabbia di sentirsi accusare da un forestiero.
Il demonio furbo e maligno, aveva messo in testa al professore che Dio era un’assurdità. Il mondo era opera del diavolo che aveva fatto i suoi figli per vederli in guerra con la pace di chi sudava sorridendo, anche con un piccone fra le mani." Il romanzo continua ... .
- Novembre 2019 - romanzo "Una vita vagante" scritto da Gerardo Iacuzio.
"Pompeo era fatto vestito di jeans logori, una felpa stralavata e scarpe di pezza, che avanzavano quietamente per le strade di Montoro.
Poco più che trentenne percorreva quotidianamente le belle giornate sempre più corte dell’autunno appena tornato. Portava con se un borsello che non indossava sulla spalla ma lo trascinava per la cinghia come fosse un cagnolino. All’interno di quel bagaglio si trovava il portafoglio, le sigarette, le chiavi di casa, il taccuino e la biro.
Il comportamento da nomade fuori dal comune era notato da tutti, e tutti lo conoscevano.
Il diversivo si verificava il giovedì mattina, quando un’insegnante di lettere gli concedeva un po' della sua libertà a casa sua, per discutere dei libri in produzione dello strano vagabondo.
Montoro contava ventimila abitanti, e le copie vendute superavano sempre il mezzo migliaio.
La professoressa si occupava della battitura delle bozze e del peregrinare in tipografia. Con il suo lavoro gli faceva risparmiare parecchio.
Pompeo aveva lineamenti composti e modi umili. Lei così lo spronava: << Sei un personaggio, a Montoro. Tutti ti conoscono come grande artista. Se ti mettessi in politica, saresti eletto e faresti cose buone. >>
Lui così rispondeva:
<< Se vuoi vivere fuori da un sistema, non ne devi farne parte. La cittadinanza montorese vuole essere guidata dalle classi privilegiate che in realtà la sfruttano. I problemi di un ambiente provinciale come il nostro, non è la classe dirigente, ma la mentalità. Purtroppo non si cambia il sistema di vita mettendo una crocetta dietro l’urna elettorale. " Il romanzo continua ... .
- Ottobre 2019 - romanzo "La fabbrica di Pupazzumani" scritto da Gerardo Iacuzio.
"Devo festeggiare. Ho collezionato la terza menzione d’onore letteraria internazionale. Sono del tutto autodidatta: la prova quotidiana che una laurea non vale niente.
Sono un soggetto etichettato che non vale una cicca spenta. Ma dottori e professori valgono ancora di meno.Nella Valle dell’Irno, si diventa dottori all’università di Fisciano, dove docenti asini sfornano decine di migliaia di pupazzi umani.
La loro teoria che il mondo deve andare avanti, anche distruggendo lo Stato che comunque gli dà da mangiare, è quella di ricorrere alla droga e all’alcol. Insegnano scelleratamente che queste sostanze sono proibite da chi vuole tenere ferma la conoscenza della futura classe dirigente, per mantenere il proprio potere.
In realtà, sono sostanze invalidanti al punto da condurre alla morte prematura.
Ma il fenomeno è quasi nazionale, continentale e mondiale.
è una domenica autunnale poco nuvolosa. All’una e mezza del pomeriggio, sta giocando e vincendo il Napoli contro il povero Brescia.
Quanta gente mangia premute d’aria, quella del pallone, che riempie lo stomaco fino a farlo scoppiare. E lo spirito di ribellione dei ragazzi li porta almeno a snobbare questo sport, ormai inquinato dai brogli. Tendono proprio a fare il contrario di quello che gli si dice. Per cui, le campagne antidroga servono soltanto a incrementarne il mercato. Con il rischio di diventare antipatiche; affermo che sono un accreditato personaggio. Detesto giocare o manipolare. Mi piace esporre la mia opinione schiettamente. E parlo degli effetti letali della droga e dell’alcol. Quindi, i poveri ragazzi mi odiano e mi mostrano l’uso di queste sostanze sulle proprie povere persone.
Sono manipolati completamente dalle forze maligne che vogliono la loro morte prematura." Il romanzo continua ... .
- Ottobre 2019 romanzo "Toro capitale" scritto da Gerardo Iacuzio.
"Torino capitale d’Italia. Napoli la sua fogna.
Parlo delle imprese continentali della Juventus calcio Torino, che ha dato diritto alla partecipazione della bellezza di quattro squadre italiane in Champion League.
Il Napoli sciupa tutto uscendo subito.
Ma non volevo parlare soltanto di pallone. Diamo un’occhiata alla storia.
Ebbene, nel 1945 finì il fascismo. Nel 1948 si insediò la Repubblica. Ma chi ha governato l’Italia in quei tre anni? Chi ha pagato l’esercito? Chi ha pensato per gli italiani?
Gli americani, forse? No. I Savoia.
I signori Savoia permisero il referendum. Potevano anche impedirlo. Ma Vittorio Emanuele I era diventato Re della nazione per volontà popolare. E questa aveva diritto a scegliere.
Ebbene, sono venute fuori le prove di brogli elettorali della mafia-repubblica che le aveva, in realtà, buscate.
I cittadini più svegli fondarono il Partito Monarchico, soppresso con la forza dai cosiddetti democratici.
Oggi, 7 ottobre 2019, Vittorio Emanuele di Savoia risiede di nuovo a Roma. I suoi sogni non sono affatto la monarchia, ma il rispetto della Costituzione Italiana. ... "
Il romanzo continua ... .
Agosto 2019 - Gerardo Iacuzio "LA DISASTRIA" romanzo
"La Dinastia, del giorno e della notte, due giornate di duro lavoro, per respirare. Al Luna Rossa, bar di Piazza di Pandola, mio fratello e tutore Giovanni, ha saldato i debiti vecchi di tre mesi e oggi lunedì tre Giugno, alle tre di notte, ho di nuovo diritto allo scoperto.
Ieri, ho passato una giornata bellissima con Moira, la mia badante, essendo prossimo a morire fra almeno trent’anni.
Che vuol dire la differenza fra le sostanze naturali e quelle sofisticate? Tutto fa parte della natura. E chi disprezza la natura disprezza nostro Signore. Voglio dire che tutto è cibo. Guasta l’abuso. Ma torno al titolo.
La mia badante si è lamentata perché sono andato in giro tutta la notte, a fare il mio mestiere di pazzo pericoloso, per poi chiamarla alle nove. Maldicenze. Sono uscito di casa, perché fuori pioveva. Mi sono occupato dell’igiene di me stesso e della mia bella casa. E l’ho dimostrato con i fatti, girando un film dal vero, servendomi di un telefonino da rottamare costato quattro soldi. Consente di far questo, la seppure limitata tecnologia, fare vedere il tetro il più lontano possibile con soli otto euro al mese.
E della sera e del mattino si compì l’inizio: il mio giorno libero. Ha dovuto farmi respirare la Festa della Repubblica, senza partecipare alle costose pagliacciate, anche faticose e controproducenti. Il 2 giugno viene ogni anno.
Il giorno è fatto di due soli colori, il giallo del sole e il verde della natura. L’azzurro è soltanto un riflesso della Vita che, in realtà, dorme.
La notte è fatta di tra colori, il nero del nulla, il bianco degli astri e il giallo della luce dei lampioni, il lavoro dell’uomo.
Il limite ignoto.
Il milite ignoto si aggrappava alla locomotiva, la comitiva, senza pagare il biglietto, perché neppure in tarda vecchiaia gli riusciva di vivere senza fare altre storie.
Solofra, ore 4,07.
Dico alla gentile signora del bar che di sigarette e di caffè ne ho pieno lo stomaco. Mi serve un bicchiere d’acqua e una penna che la trasformo in questo racconto. Le mie sono finite. Mi dice che è rifornita, ma ne possiede solo di colore verde, quello della speranza. Le rispondo che va bene.
Siccome sto ridendo troppo di quello che scrivo, ho voglia di festeggiare con la santa messa di don Vito e le cure del dipartimento. Non credete che ne abbia bisogno? ... "
Il romanzo continua ... .
Agosto 2019 - Gerardo Iacuzio "IL CERCATORE DI SOGNI" Romanzo:
"A sessant’anni quasi compiuti, ormai mancava l’energia nelle gambe per le passeggiate notturne di Ovidio. Quell’estate torrida lo costrinse a ricorrere agli ansiolitici, ottimi sonniferi, per rimanere in casa tutta la notte. Il primo lo prendeva alle nove di sera, dopo una cenetta fredda. Si svegliava dopo mezzanotte, e ora ne prendeva un altro. Durante l’ora necessaria per il suo effetto, si preoccupava di lavarsi e di fare la lavatrice. Si lavava dappertutto con il sapone di Marsiglia, che conteneva detergenti e disinfettanti naturali. Le creme erano pur sempre prodotti chimici con i loro effetti collaterali.
Alle due si alzava per una sigaretta, prima di riaddormentarsi e dormire fino all’alba, che in quel periodo dell’anno cadeva già alle cinque. La sua colazione consisteva in cornetto e caffè.
A quell’ora, gli amanti dell’espresso e del cornetto artigianale tradivano lo sforzo per staccare lo sguardo dalla televisione, per andare verso la realtà. E, prima di dormire, si era lasciato prendere da qualche film irreale, che l’aveva fatto cullare nelle illusioni, prima di gettarsi in una notte fatta di sogni dimenticati al risveglio.
Ovidio era armato di penna e taccuino per abbozzare i suoi lavori letterari. ... "
Continua.
Aprile 2019 -
"L’ACCENSIONE" Romanzo d’appendice
"Oggi, 29 marzo, ricorre l’ascensione al cielo di Nostro Signore.
Sono le sei del mattino meno una sigaretta. Ma non ho tempo, il quale stringe.
Ho dovuto dimezzare i sedativi perché non mi posso permettere di starmene coricato. Ho molto da fare.
Sapete perché Toto Cutugno cantava ‘Buongiorno, Italia, buongiorno Maria’ ? Ve lo dico io e ve lo posso dimostrare con una scultura già letta da anni nella falegnameria del centro Larus, reparto speciale del dipartimento di salute mentale di Solofra, (Avellino).
Ebbene Cristo nacque nel Colosseo, sangue e carne di Giuseppe e Maria. Era protetto da leoni in gabbia, per difenderlo dal popolo maledetto, i discendenti di Abramo, i signori della guerra.
Capirete che i primi soldati di Dio sono stati i romani. Combattevano con la lingua, che ferisce e uccide più della spada.
Ma con loro faremo i conti domani.
Infatti, domani si celebra, a Montoro, “l’Incornata, l’Incoronata”.
L’incornata è un colpo di testa vincente in rete nel gioco del calcio.
Vi siete già stancati? Va bene. Fra poco direte: ‘Basta!’ ma ‘basta’ lo dico io, mai.
Grande calcio locale.
Sapete chi è sempre stato Sergio Portanova? Ebbene, il mio amico Bandito, messo al bando, ma non è mai stato in vendita.
Come vedete, il mio computer è mezzo scemo. Si lascia uscire di bocca tutta la verità. Adesso sentiremo le urla di dolore.
Il venerdì Santo, Gesù si nascose dietro la croce. Gli ebrei non si accorsero, perché Dio oscurò Cielo e Terra. I chioda carpentiere andarono a vuoto.
Vado un po' in chiesa a sfottere il Padreterno. Proprio non riesce a farsi i cavoli suoi. Mi manda sempre lavoro.
Devo fumare poco o niente. La droga nicotina farebbe delirare la mia penna fine. Succhio la sigaretta spenta dal filtro. Poi lo mastico, lo stacco, e mastico e ingoio il tabacco rosso sbucciato della carta.
Avrete capito che il tabacco, nient’affatto il frutto proibito, può essere mangiato. E fumato nella misura di una dose ogni due ore. In questo caso, è medicina. E, come tutte queste robe non stupefacenti, è soltanto l’abuso che guasta.
Il poco basta, il troppo gusta.
La penna bianca scrive per cancellare. Penna bianca era il nomignolo della grande ala sinistra della Juve, Roberto Bettega, che con un’incornata vincente in tuffo, mise al sicuro, nel ’77, la prima coppa europea bianconera.
Perché la Pasqua viene sempre di domenica?
Forse Cristo viene una volta l’anno?
E date della storia vera sono quelle. Oggi, 29 marzo, l’ascensione. Ieri è risorto perché non era morto. Lo diedero per tale, in buona fede, perché quando il pomeriggio si riaccese, la croce era vuota. E lui, finto morto, si abbandonò fra le braccia della Madre.
Maria recitò la parte e ottenne il permesso di portarlo al sepolcro, in cui non entrò mai.
Ecco perché il Signore incoronò la grande Maria.
Sono le otto ore esatte, al dipartimento di salute mentale. Qui c’è stato uno scambio di cartelle cliniche, le mie. Si cospira contro il dottore Manzi e il sottoscritto. Voglio chiamare la scientifica per il rilievo delle impronte digitali, dal momento che si tratta di tentato omicidio colposo.
Parlo della laringite su una e sull’altra la colonia di polipi alla gola, di cui ho parlato nel precedente romanzo ‘la legittima truffa.’
Per cui, nessun miracolo, nessun errore in buona fede. Bastardi.
Adesso, veniamo ai conti con i romani.
Ebbene, quelli vestiti da soldati e uccisori con la spada metallica erano falsi profeti. Costoro misero a ferro e fuoco la valle dei soldati della morte, l’odierna valle dell’Irno.
Vi chiedo quante volte avete sentito la mia voce invocare, per decenni, la valle dell’Irno, nazione a parte, con il suo Imperatore. Non faccio nomi, adesso. Sarà la partita a decidere.
Il sito della partita.
Parlo dell’esito della partita.
Al centro Larus, c’è Daiana, la delegata a seguirmi in questo momento particolare.
Il perdono di Sodoma e Gomorra.
Per merito di questa sola persona giusta, salvo l’intero dipartimento dalla chiusura.
Soli fra i monti, è la radice del nome della città di Solofra. Daiana è solofrana. Soli fra i monti erano coloro che scappavano di vili massacri da parte di porci carnefici venuti da ogni dove.
A nord della valle, stiamo costruendo la sede dell’Impero della valle dell’Irno, nazione a parte.
Il nome del primo Imperatore non importa. è importante che l’opera sia compiuta.
Cristo! Il falegname.
Cristo il falegname, Dio fatto carne, lo ha scolpito nella pietra.
Io ripeto che tutto avviene secondo un disegno di Dio. Siamo tutti personaggi inconsapevoli in una commedia scritta e diretta da Lui. Ognuno di noi deve vivere la sua parte. Non si scappa dalla propria parte. E non si scappa alla parte opposta. Sarebbe la morte. Per cui, lasciatevi andare. E cercate di capire perché Dio ha voluto questo." FINE.
Gerardo Iacuzio
Febbraio 2019 -
Gerardo Iacuzio "SULLA TESTA DEL COBRA" romanzo
"Gerardo Iacuzio "SULLA TESTA DEL COBRA" Romanzo
"L’alba del dodici gennaio ghiacciava anche l’asfalto coperto dal cavalcavia in prossimità della periferia di Salerno. Il sacco a pelo in cui aveva dormito Adolfo era inzuppato di umidità. Il cinquantenne aprì il portamonete e fece il preventivo per la colazione presso la stazione di servizio.
Della generosità natalizia verso i senza tetto erano rimasti pochi spiccioli, troppo pochi per potersi permettere anche un pacchetto di quattro sigarette, che gli erano sempre servite per scaldarsi almeno la gola e i polmoni.
Si concesse soltanto un caffè, prima di portarsi davanti alla scuola elementare, dove avrebbe visto di sfuggita la prima delle due figlie, che i servizi sociali gli impedivano anche di avvicinarsi.
Anche quella mattina aveva fatto tappa verso la doccia pubblica e cambiato anche i vestiti. Voleva apparire alla sua Nadia che non lo riconosceva come un uomo qualunque, uno normale, non pericoloso. L’aveva tenuta in braccio l’ultima volta quando la bambina non aveva ancora compiuto il secondo anno di vita. Oggi ne aveva nove.
Adolfo la salutò da due metri di distanza, senza poterle offrire nemmeno una caramella, per non essere trattato come gli estranei criminali che ricorrevano a piccoli trucchi per divulgare la droga tra i ragazzi. Era però contento dell’educazione di cui beneficiavano tutte e due le sue figlie.
Dopo il rito rinvigorente percorse tutto il marciapiede che portava a Torre Angellare. Qui l’Istituto professionale che aveva frequentato da adolescente era chiuso e le mura abbandonate a se stesse.
Durante i due anni che l’aveva frequentato, aveva conquistato la qualifica di elettromeccanico, titolo non riconosciuto dallo Stato. Era riconosciuto però dall’azienda del nord Italia che offriva lavoro a tutti i metalmeccanici che l’ente sfornava ogni anno.
La scuola non aveva nessun rapporto con le fabbriche locali, perché queste erano legate al sistema burocratico che governava tutta la città e il centro sud in maniera decisa. E dal nord, dove si cercava di cambiare tutta la nazione con i fatti e non con i voti, si allungavano le mani per riuscire a costruire almeno una postazione dove vigeva lo statuto dei lavoratori.
Adolfo aveva scelto una materia che gli avrebbe consentito di lavorare nella sua Salerno.
Ed era diventato subito imprenditore, privilegiando, nelle sue poche assunzioni che si poteva permettere, i possessori della qualifica rilasciata dall’istituto.
Era stato discriminato e combattuto dal sistema locale, ma si era fatto strada fino a quando la crisi generale l’aveva costretto alla resa della chiusura.
Le difficoltà delle aziende e i nemici politici che si era fatto gli avevano chiuso ermeticamente le porte per un lavoro che potesse mantenere la sua famiglia appena nata. Una moglie e due figlie che perse quando la consorte si unì con un vecchio.
Adolfo non percepiva nessuna pensione, né sussidio. Viveva di carità. Si recava in chiesa, sedeva all’ultimo banco, e accettava le offerte in denaro che gli procuravano i soliti pochi conoscenti sensibili al suo problema per la sopravvivenza. ..."
Continua.
Agosto 2018 - "LATTANTE" romanzo di Gerardo Iacuzio.
"La vita del lattante è alquanto monotona. L’unico diversivo è la pappa. Egli, dal concepimento, si sa, è sangue e carne di sua madre. I suoi occhi ben percettivi vedono il padre e innumerevoli altre persone. In alcuni, giorni, è al centro di una festa, con movimento di gente e di suoni con la bocca che ancora non comprende.
Gli viene continuamente fame, e di continuo mangia il latte materno. Sente che verrà il suo turno di mangiare come lei dal piatto, ma non considera la sua preparazione alla vera vita, bensì alla sua fine. Infatti, sa che abbandonerà il seno di sua madre per avventurarsi in camminate a zonzo, come i bambini più grandi.
Dopo il gradevole ruttino, si sente cadere nella pace del sonno. Poi, di nuovo la sensazione della realtà, la fame.
Piange per le brutture che lo circondano. Le urla della nevrastenia, provocata dalla lotta per il potere. ..." Continua.
Agosto 2018 - "IL PARASSITA INDUSTRIALE" pensiero di Gerardo Iacuzio.
"Il verme solitario del giardino del mondo è proprio l’industria. Infatti, essa ha distrutto vilmente l’artigianato, con macchinari privi di arte, cultura e cervello che non possono produrre lavori decenti.
Queste Lobbyes, forti di marketing, sono impastate con il sistema clientelare, che privilegia il ricco, e i suoi dipendenti non versano i contributi all’Inps, trovandoseli in busta paga, e vanno in ottima pensione molto presto.
La vitalità del dipendente di questo fenomeno è limitata alla ribellione dell’assenteismo. Lo spirito di avventura nella vita ridotto in brandelli da decisioni prese per lui da un illegittimo forte padrone. ..." Continua.
Agosto 2018 - "POTERE E' VOLARE" pensiero di Gerardo Iacuzio.
"Si dice, da sempre, che volere è potere. Per cui, se lo volessimo veramente, potremmo anche volare. Ma abbiamo paura e siamo scesi al punto intermedio delle macchine volanti.
Volare vuol dire anche risolvere un problema che ci affligge fino alla disperazione, la paura della morte.
Se per questo malessere vi rivolgete a uno psichiatra, non fate altro che pagare l’aiuto di una persona con lo stesso problema.
Non l’ha risolto per lui, non può risolverlo a voi. ..." Continua.
Agosto 2018 - "L’INTRAPRENDENTE" poema di Gerardo Iacuzio.
"Una persona
intraprendente
è un giocatore
d’azzardo.
Si affida
alla fortuna.
Ho sempre
detestato
i discorsi
allusivi.
Vengo sempre
al dunque.
Pronuncio
un linguaggio
chiaro
e semplice,
come la Bibbia.
Se indovino,
perché anche
questa sarebbe fortuna,
la verità
di un’allusione,
il mio interlocutore
si libererebbe
della maschera
dell’attore
fuori dal teatro. ..." Continua.
Luglio 2018 - "ABBASSO IL DUOMO DI MILANO" romanzo breve scritto da Gerardo Iacuzio.
Ho seguito il consiglio, dall’apparenza irrilevante, di una brava figliola, che conosco da prima che nascesse. è stata lei a trasformare la mia modesta capacità in falegnameria in artigianato artistico.
Ebbene, presso la mia bottega, ho ritrovato infine me stesso, uomo, cittadino, lavoratore, credente in Dio. Ed è l’unica persona ad accettarmi come amico. Gli altri, il mondo intero, dovrei dire, non si limitano a non farlo, ma, come vedete, a costringermi a fare lo scrittore. Ma non dopo almeno tre ore giornaliere di saracco e traforo. ... ."
Continua.
Luglio 2018 - "Un cane nero come un buon caffè" pensiero scritto da Gerardo Iacuzio.
"Ieri sera ho assistito a un lungo e qualitativo convegno sul trapianto degli organi.
Io sono vecchio e usurato, in tutti i miei pezzi, quasi da rottamare. Ma il mio cervello può fare la fortuna di un bambino. Infatti, godrà a vita la pensione e l’indennità di accompagnamento per infermità mentale.
I medici avellinesi hanno ucciso barbaramente, con le chemio, mia sorella e mio fratello. La colpa è della manipolazione nei loro confronti degli aggiornamenti e delle case farmaceutiche criminali.
Vi dico che la scuola italiana produce ignoranti, con lo scopo di avere una classe dirigente facilmente manipolabile.
E pensate, che un tempo, si propose alle amministrative della mia Montoro un’intera lista di medici.
Per fortuna, furono sconfitti dal sarto Mario Bianchino, già vero artista e mio maestro.
Sono quindi arrabbiato e desidero vendetta.
Stamane mi ha regalato l’occasione per sfogarmi un muso nero parassita e ubriaco.
Sono un nottambulo. Ma nei giorni prefestivi evito i locali notturni, perché sono pieni di poveri alcolisti.
Alle cinque, gli ho urlato di andare a rompere i genitali altrove.
Mi sono calmato con un caffè polacco. E spero di essermi guadagnato la giornata di nostro Signore."
Luglio 2018 - "Venerdì ventidue" romanzo scritto da Gerardo Iacuzio.
"A mezzanotte e qualche secondo, ho aperto la bottega. Ho lavorato fino all’una e quaranta. Alle due ero a letto. Dopo mezz’ora, è cominciato il mio tragitto a piedi verso il mio lavoro di spazzino presso il Luna Rossa bar. Dopo un’ora esatta, avevo preso il caffè e fumato la sigaretta.
Alle quattro ho consegnato il cantiere a Carmine che ha approvato.
è cominciata questa giornata di Giugno.
I miei piedi sono diventati troppo vecchi per avventurarmi verso Solofra per altri dieci chilometri. Come vedete, sto spendendo con la penna l’ora quarta di questa storia priva di trama. ..." Continua.
Luglio 2018 - "Vocaboli giocondi" pensiero di Gerardo Iacuzio.
"Siete sempre in forma’, disse il calzolaio alle scarpe che non si decidevano ad allargarsi.
è uno spiritoso doppio senso, prova della povertà della lingua italiana, considerata pure la più completa del mondo.
Questo succede in tutte le lingue esistenti, in quanto la lingua madre, scritta da Dio, è stata tradotta dall’uomo limitato.
è luogo comune il fatto che gli umani non spuntarono come funghi, in diversi posti della Terra. Ci fu il primo uomo e la prima donna. Quindi, la prima coppia, la prima famiglia e la prima tribù, che parlavano l’unica lingua esistente." Continua.
Luglio 2018 - "Vù Vuardà" poema di Gerardo Iacuzio
"Che differenza
può esistere
fra comprare
un’opera
d’arte
e soltanto
guardarla esposta?
Se è vostra,
la guardereste
soltanto,
non potete
mangiarla. ..." Continua.
Maggio 2018 - "Fardelli d'Italia" romanzo di Gerardo Iacuzio
"Mi sono procurato una penna automatica. Si preme il pulsante in testa e scrive da sola la verità.
Ebbene, leggo come voi che l’Italia non si è mai desta, per niente. Infatti, ha sempre tifato per l’invasore. Dico, dal tempo dei romani ai camorristi e parassiti vari. Gli italiani danno il ‘don’ ai pistoleri, e il ‘don’ ai poveri sacerdoti, agnellini sacrificali. Mussolini capo dei cretini, mandò gli alpini sul Don.
Scriviamo.
Siamo subito dopo il segno della croce. Davanti alla chiesa, un bravo ragazzo di colore mi porge un bicchiere di plastica. è vuoto. Ho in tasca due monetine.
Tieni, fratello negro. Spero che ti portino fortuna.
Macchè! è tutto l’incasso della giornata. Poveri immigrati. Devono lavorare per noi e per i nostri camorristi, che si pappano tutti i loro diritti. Devono rubarci soltanto il mestiere di mendicanti. Ma hanno sbagliato nazione. Persino il cestino per le offerte alla parrocchia ritorna vuoto al sacerdote. ..."
Maggio 2018 - "Emigro al mio paese" romanzo di Gerardo Iacuzio
"Ho respirato la prima ora del venti maggio. E mi trovo al fiorente locale “La tavernaccia”, dell’amico Vincenzo, del mio paese d’origine, Piazza di Pandola. Ovvero, mercato degli schiavi.
E qui sono emigrato per vivere onestamente di elemosina.
Vincenzo mi invita ad entrare, mi porta carta e penna e, senza che glielo chieda, un ottimo caffè.
Vengo a piedi, con una distorsione al piede sinistro, dalla frazione Piano, dove sono vittima di provocazioni, che mirano… alcolicamente a distruggere la mia folle storia. Gli stolti non hanno il coraggio di affrontarmi, perché in questo letame di agglomerato i pochissimi uomini veri sono miei amici e protettori.
Ho investito soldi che non avevo e 17 ore di lavoro complessivo per realizzare, completamente a mano, il plastico in legno del duomo di Avellino, in occasione dell’agognata salvezza dalla serie C della squadra di calcio cittadina.
Chissà se lo venderò? Forse, a Piazza di Pandola. ..." Continua.
Maggio 2018 - "Il papisso Popeye" romanzo di Gerardo Iacuzio
"La moglie assunse il cognome del marito, il quale, in questa storia, assunse il soprannome della moglie. La Papessa era il Papa al femminile, per il suo modo di sdraiarsi, ovunque si trovasse. Il Papisso era il maschile della Papessa. Sto parlando di due sole generazioni passate.
Erano i nonni del mio amico Papisso Pope, tutt’oggi un vero braccio di ferro per la sua immensa fede. Credo che se il Papa fosse il Pontefice fra l’uomo e Dio, nessuno più di lui potrebbe meritare l’incoronazione.
Laureato in legge, aveva da tempo intenzione di diventare uomo consacrato. Il Vescovo gli promise tre soli anni di Teologia. Ma le cose cambiarono e il cammino verso il sacerdozio fu lungo, cinque anni di seminario.
Poco male. Lui accettò.
Era in agguato una terribile malattia, la sclerosi multipla, l’afferrò lo zampino del diavolo, che lo gettò dal secondo piano sul cemento."
Maggio 2018 - "Paura di tacere" poesie scritte da Gerardo Iacuzio
Premessa
"Le trappole del peccato inondano la nostra vita. La parola vuole costruire un argine, magari rimandarle all’indietro.
A volte, non ne vediamo. Ma esse sono così furbe da essere invisibili, prima di manifestarsi con il loro agire, quando per noi è troppo tardi.
Nelle ore morte della giornata, durante la notte rubata al sonno indifeso, l’uomo urla, sussurra e parla, per ostruire un riparo sicuro dalle trame demoniache.
Ha paura di tacere, per non farsi sorprendere.
Questo libro parla di tanto, magari, di tutto, con lo scopo di produrre sprazzi d’azzurro irraggiungibili dagli artigli dell’animale." Continua.
Maggio 2018 - "La Qul – tura con la Q maiuscola" poesie scritte da Gerardo Iacuzio
Premessa
"Non siamo nati per morire, ma essere venuti al mondo ci ha concesso il diritto acquisito alla vita eterna.
Il sole non si è mai spento, perché abbiamo sempre pagato la bolletta al Signore. Le nostre sofferenze si uniscono a quelle di Cristo sulla croce, per la salvezza di tutti.
Questo libro di poesie cerca di ironizzare bonariamente su chi considera i giorni terreni tutto quello che possiede, e cerca l’impossibile felicità sulla Terra. Non sa del Qul che ha avuto." Continua.
Maggio 2018 - "Circolo asociale" poesie scritte da Gerardo Iacuzio - Premessa:
"Ho conosciuto un locale frequentato soltanto da anziani benestanti. Dicevano di avere provato tutto quello che offre la vita, per giungere alla conclusione che sulla Terra non esiste niente di soddisfacente.
Uno di loro scrisse le sue memorie. Vedeva con gli occhi della saggezza la sua vita trascorsa. Tutti lo lessero e vi si riconobbero. Compresero che non avevano conosciuto niente di sublime per non avere mai apprezzato l’arte. Avevano acquistato soltanto per investimento, senza curarsi di conoscere quanto volesse dire l’artista.
Questo libro è scritto con occhiali da miope, da chi riconosce le cose che l’hanno sempre circondato, per cercare di comprenderle un poco." Continua.
Maggio 2018 - "I rovi calpestati" romanzo di Gerardo Iacuzio:
"Mamma Apollonia si sentiva, a trent’anni, una cellula matura e riprodotta in tre figli della città italiana chiamata Vallata. Ventimila abitanti che, a suo parere, non sapevano ancora di essere nati.
Vallata le sembrava un Frankestein, un cadavere tenuto in vita, per così dire, dall’energia elettrica.
Di origine britannica, era di religione anglicana, ma aveva sposato suo marito secondo le leggi della Chiesa Cattolica romana, e lo rispettava secondo le stesse direttive.
Apollonia proteggeva il suo privato dalle invadenze comuni, anche dalla sua migliore amica, Lucia. Le sue confidenze erano tutte per sua madre, la sorella ed il fratello superstite ad un altro, trapassato per un male incurabile, come suo padre, a cui era successo a soli 52 anni.
Viveva per i figli. Dopo un decennio di matrimonio, sentiva l’allontanamento del compagno, che cominciava addirittura a tradire l‘intenzione del suo abbandono.
E non fu una sorpresa, per lei, la lettera che trovò in cucina in cui era scritto in poche righe che il marito se n’era andato con Lucia.
Nessuno dei tre figli arrivava a dieci anni. Non voleva perderli e non poteva lavorare, per accudirli come abbisognavano. Soprattutto il più piccolo, due anni, a cui era stata diagnosticata una malattia polmonare e chiari sintomi di problemi psicologici.
Fu soltanto per loro che si rivolse all’avvocato del Patronato per ottenere l’assegno di mantenimento. Ma il marito fu incarcerato prima di ricevere l’invito a presentarsi. ... " Continua.
PER CONTINUARE A LEGGERE LE PUBBLICAZIONI DI GERARDO IACUZIO CONTATTARE L'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA info@arteitaliana.net
Premessa:
"La vita quotidiana è regolata dalla squallida materialità che costringe ognuno al percorso obbligato del classismo e dell’arrivismo.
Ci si muove sulla Terra, ma tutti in un treno, anche se sempre più veloce, nelle stesse rotaie fisse che lasciano soltanto guardare e sognare il verde e il celeste.
Chi fugge in avanti si ritrova ultimo ed escluso. Il protagonista che fa deragliare il convoglio provoca danni e morte.
Soltanto i versi animano i sentimenti dei viaggiatori, come il sole rinvigorente che trapassa le lamiere.
Questo libro vuole divertirsi a cercare di dare vita ai sentimenti che dormono in rigidi schemi e che pretendono il diritto alla loro parte."
"A mezzanotte di un venerdì di gennaio, la luna si schiantava con tutta la sua luce sullo spiazzale antistante la bottega di Rossello. Il suo letto, l’angolo cottura e il laboratorio di restauro del legno erano le uniche cose viventi di una voluminosa e vecchia costruzi
PRESENTAZIONE DELL'ARCHIVIO MONOGRAFICO DELL'ARTE ITALIANA
SUL ROMANZO DI GERARDO IACUZIO
DAL TITOLO: "MARA"
Oggi si è convinti che per aver successo occorra assolutamente accettare una serie di compromessi. Non è sempre così però, può accadere che agendo liberamente, per una serie di coincidenze o di fatalità il successo possa arrivare lo stesso.
E' quello che capita a "MARA", protagonista di questo romanzo che va letto tutto d'un fiato.
Il linguaggio semplice col quale l'autore si esprime vuole raggiungere tutti, per far prendere più consapevolezza del ruolo che oggi sia uomini che donne potrebbero giocare liberamente in questo mondo così globalizzato.
Archivio Monografico dell'Arte Italiana - 2006
"RAGGI DI SOLE SULLA MIA SOLITUDINE - POESIE D’AMORE "
GERARDO IACUZIO.
Relatrice Claudia Lo Blundo Giarletta - 08 Giugno 2006
La nuova opera di Gerardo Iacuzio si snoda su due linee, su due binari che sono emblematici dei versi del nostro Poeta.
Questi due binari sono: il titolo ‘Raggi di sole sulla mia solitudine’ ed il sottotitolo, che mi piace immaginarlo come un ulteriore titolo ‘POESIE D’Amore’.
Due titoli che guardati nella loro unicità non dicono nulla ma nel momento in cui si passa alla lettura delle singole poesie ci si rende conto non solo che i titoli sono pertinenti ma, addirittura tra loro sono interscambiabili, Questa raccolta si sarebbe potuta benissimo intitolare POESIE D’AMORE e, sottotitolo, RAGGI DORATI SULLA MIA SOLITUDINE.
Le belle poesie di Gerardo hanno in comune la solitudine e l’amore.
Sembrerebbe un paradosso: chi è solo, chi è solitario, chi vive in solitudine cosa ha in comune con l’Amore?
Nel modo corrente di parlare e di pensare siamo indotti ad immaginare colui che vive in solitudine come una persona asociale, chiuso agli altri e chiuso, raggomitolato in se stesso, avvoltolato in se stesso come un bozzolo dal quale non sa uscire perché al contrario del bruco che bucherà il bozzolo per diventare farfalla, l’individuo raggomitolato in se stesso non ha alcuna intenzione di provare a bucare il proprio bozzolo, non tenta di trovare una via d’uscita. Comunemente si pensa al solitario come a colui che non vuole trovare punti in comune con gli altri, lo si immagina non in grado di ridere e, nemmeno, di piangere. Oddio che quadro!
Ma cosa c’è tra questo che ho detto e la SOLITUDINE del nostro Autore? C’è qualcosa in comune?
Se ascoltiamo questa poesia (poesia a pag, 9 il mondo corre...) Possiamo dire che non c’é Nulla, proprio nulla, perché il poeta sente il peso negativo della propria solitudine e cerca una compagnia ma poiché vuole bene all’altra e non vuole coinvolgerla nel suo male, questa è la solitudine per Gerardo, ed allora il poeta fa un salto di qualità vuole diventare una creatura vivente .
Noi tutti siamo qui perché conosciamo Gerardo Iacuzio e sappiamo che lui non è nulla di quello che ho detto.
Ed allora, mi si potrà obiettare cosa è questa Solitudine?
è una SOLITUDINE COSTRUTTIVA in cui si trova la possibilità di approfondire la conoscenza di se stessi per poter trovare se stessi e questo può avvenire solo attraverso la riflessione e il 'dubitare', ed il porsi continuamente domande; la solitudine di cui parlavo prima è invece quella che diventa, occasione di tormento e di autocommiserazione quindi la solitudine, in sé, non ha un valore positivo o negativo, ma dipende dall'uso che se ne fa... se per solitudine intendiamo semplicemente isolarsi e piangersi addosso... allora certo, la solitudine può recare solo danni... ma se intendiamo la solitudine come momento di autoanalisi, di introspezione, di costruzione e ricostruzione di ciò che siamo davvero, allora credo che possa condurre molto lontano...
Ho letto questa frase detta da non ricordo chi:. La mia "solitudine" è la valvola di sfogo dal mondo, è la mia boccata di ossigeno in un universo dove si deve vivere in apnea...
Allora siamo dinanzi ad una solitudine che riempie la mente, il cuore, le giornate, che fa vivere bene con gli altri, che avvicina ai problemi degli altri ma poi è in grado di astrarsi da questo per trovare la serenità nell’intimità con se stessi.
Diceva S. Agostino: O beata Solitudo, o solitudo beata, O beata solitudine o solitudine beata!
E di sicuro S. Agostino non è stato un misantropo, anzi, prima di essere illuminato dalla Grazia di Dio ha vissuto appieno la sua vita tanto da fare disperare sua madre S.Monica, e dopo la conversione ha continuato a vivere in mezzo agli uomini e per gli uomini tanto da essere annoverato tra i Padri della Chiesa, ma ha vissuto con un rimpianto: Sero te dilexi solitudo antiqua et sempre nova. Tardi ti ho conosciuto solitudine antica e sempre nuova,
Qualche citazione celebre?
Il grande Leonardo da Vinci ha lasciato scritto. “E se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo.
In opposizione al poeta latino Tibullo che scrisse: Nei luoghi solitari sii una folla per te stesso e ancora Nureiev: Chi vola alto è sempre solo e termino queste citazioni con uno scrittore moderno, Franz Kafka: Non occorre che tu esca di casa. Resta al tuo tavolo e ascolta.
Allora la solitudine diventa un atteggiamento positivo, diventa la capacità di astrarsi non al mondo ma dai rumori del mondo, perché solo quando tutto attorno a noi è quiete, solo allora riusciamo a sentire le intime emozioni del nostro cuore, solo allora riusciamo a percepire il tric trac delle rotelline del nostro cervello che ha un solo desiderio: riuscire a manifestare idee.
Io non so se con queste poche parole sono riuscita ad esprimere il mio pensiero su Gerardo, sul senso della sua solitudine, costruttiva, che si tramuta in bellissime sensazioni d’amore.
Ed allora un’altra domanda. Cosa è l’AMORE per Gerardo. E’ chiaro dalla lettura delle sue poesie traspare un volto, le mani, i capelli, c’é una donna che lui aspetta, che deve arrivare, che per un qualche motivo non arriva, che arriva lievemente, che lo guarda. Una donna che non parla mai, non dice nulla eppure potremmo quasi udire le parole che lei dice, le poesie traboccano di risposte che ora sono parole d’ amore, ma talvolta sono leggeri rimproveri rivolti al poeta come in questa poesia pag. 5 Il mattino è freddo.
Si potrebbe azzardare a dare un volto a questa donna o, sarebbe più ,opportuno dire: a queste donne, perché sappiamo che Gerardo sovente ha dedicato le proprie poesie ad alcune delle donne che gli sono amiche, amiche perché condividono, spontaneamente e generosamente con lui un pezzo di cammino nella vita e questo basta a Gerardo per trovare completezza in sé.
Ed allora l’amore diventa attesa, diventa omaggio, disperazione, speranza, allora l’Amore diventa … POESIA.
Una poesia delicata, come quella a pag. 15 'IL CIELO VELATO'.
Oserei dire che l’amore per una donna in Gerardo è solo un felice pretesto per poter esprimere con libertà la carica di amorevolezza che c’è nel suo animo. Forse è azzardato dire questo perché se non vi fosse l’AMATA non ci sarebbe la poesia di Gerardo, allora bisogna dire che l’amore in Gerardo diventa idillio, che, si badi bene non è l’amore platonico ma è la liricità dell’amore è la sensazione dell’Amore che non diventa amore palpabile che soddisfa i sensi, ma rimane li sospeso in questo idillio, in questo stato spirituale in un pensiero ma già così è sufficiente a far vivere un ‘anima, poesia a pag. 14 'DALLE ULTIME NUVOLE BIANCHE'
Nella poesia di Gerardo la natura entra prepotente, l’occhio del poeta non si chiude quindi in se stesso, ma spazia attorno a sé, nelle ore mattutine, serali, in primavera, quando piove. La natura è una cornice che fa da sfondo ai pensieri sull’Amata è come ascoltare una musica che fa da sfondo ad un’immagine. Ed ecco perché può scrivere “… uno spruzzo di raggi di sole soccorre la mia solitudine”
Tutto è sfumato, lieve nella lirica di Gerardo, anche il suo buttare le sigarette per non disturbare l’amata tutto è etereo e questo in un mondo fatto di materia diventa un contrasto piacevole, poesia a pag15 'Ti guardo negli occhi.'
Ed un ultimo accenno, prima di terminare, desidero farlo sul fatto che nessuna delle poesie di Iacuzio ha un titolo, chiederemo poi a lui il perché ma a me piace immaginare che vi sia una motivazione che si inserisce in quello che ho detto e che come in un cerchio riporta a ciò di cui ho parlato all’inizio. Perché Gerardo non mette un titolo! Perché se lo facesse delimiterebbe un proprio significato a quel che ha scritto, diventerebbe il solitario che è padrone delle proprie cose, dei propri pensieri, invece nel momento in cui lui non da un titolo lo fa per lasciare libero il lettore di farlo, ciascuno in base a ciò che la poesia gli trasfonde, questo sta ad indicare ancora una volta che la solitudine di cui parla Gerardo è una solitudine di pensiero, non è lui il solitario musone, noi tutto lo incontriamo per la strada, lui vive con gli altri, partecipa, la sua solitudine, così, finisce con l’unire lui ai suoi lettori ed i lettori a lui.
E con quale poesia posso terminare queste mie poche parole se non con questa che la gentile attrice mi permetta di far leggere a me: pag. 15 ONDE Arrabbiate.
Claudia Lo Blundo Giarletta - 2006
Gerardo Iacuzio, scrittore e poeta, pubblica romanzi e numerose raccolte di poesia. Gli scritti di Iacuzio si presentano come una forma d'arte raffinata, un'arte che ha la capacità di comunicare perfettamente il suo pensiero interiore.
Il suo linguaggio coinvolge il lettore che viene trasportato magicamente in un mondo profondo: l'interiorità dell'anima, l'esistenza del mondo.
inaugurazione venerdì 9 luglio 2021 ore 19.30, Chiostro dell'Annunziata del Palazzo Comunale, Piano di Montoro (AV).
- Gerardo Iacuzio partecipa con una sua poesia al Premio Letterario, sabato 16 maggio 2017 ore 18.30, presso S. Chiara di Solofra (Avellino).
- Lotteria Artistica di Primavera, corso di restauro-legno autore Gerardo Iacuzio - 16 aprile 2016 collaborazione Villa Comunale di Piano di Montoro (Avellino). (L'opera in copertina è stata realizzata da Francesco D'Amato, china, cm 30x40, anno 2004) Opuscolo edito dall'autore Iacuzio, 90 copie numerate.
Poesia :
Il cemento comprime la gente.
Le macchine, veloci ed incuranti,
dividono la vita in due.
Non ho spazio.
Entro in un locale
e lascio che il televisore
si appropri del mio sguardo.
Non voglio vedere
la sera imminente
che addormenta il creato.
Gerardo Iacuzio.

Nel 1982, Iacuzio pubblica il suo primo lavoro dal titolo: "Prima Pedana", riscuotendo successo di pubblico e di critica.
L'amore per la Scrittura è continuo, Gerardo Iacuzio scrive pubblicando romanzi e numeose raccolte di poesia, si è occupato per anni di giornalismo locale scrivendo articoli culturali.
Nel 2009 il poeta-scrittore Gerardo Iacuzio è stato invitato alla trasmissione televisiva 'Uno Mattina' Venerdì 20 novembre 2009
Raiuno ore 9.30 http://www.irpinianews.it/CulturaEventi/news/?news=57450
Il poeta montorese Gerardo Iacuzio, anfitrione del centro psichiatrico di Solfara, e la bibliotecaria Adelina Caliano: ospiti della trasmissione Uno Mattina. Venerdì 20 novembre 2009 ore 7.00-9.00 nel corso del programma di Rai Uno, Iacuzio ha avuto l’occasione per far conoscere la sua condizione di scrittore legato al centro medico psichiatrico dell’ospedale Landolfi di Solofra.
http://www.youtube.com/watch?v=zBQVR6UmKXA
Presentazione sul portale: http://bellaedannata.splinder.com/post/22175612/si-puo-fare-o-no
Principali libri e scritti di Gerardo Iacuzio pubblicati:
2016 - "Il falso messia di Lucifero" romnzo di Gerardo Iacuzio
- "Eva, l'unica Madonna del mondo" romanzo di Gerardo Iacuzio
- "Vado incontro alla Luna" romanzo di Gerardo Iacuzio.
- "Il filo alla sofia" scritto di Gerardo Iacuzio.
- "L'evoluzione della specie umana" DI Gerardo Iacuzio.
2015 - Racconto "Il saio estivo".
- Racconto di Gerardo Iacuzio: "La presa di forte Knoux".
- Racconto “Il nero muore e perde in poche mosse” libero pensiero su una partita a scacchi viventi virtuale nella Valle dell’Irno.
- Romanzo di Gerardo iacuzio: "Da soli insieme".
- Scritto: "Allarmi a scopo di lucro" di Gerardo Iacuzio.
- Pubblicazione del ibro di Gerardo Iacuzio dal titolo: "Il saio estivo".
- Scritto: "Anche i vermi hanno diritto alla vita".
- Scritto: "Il verde petrolio della speranza".
- Scritto: "Il governo dei Renzi e delle Lucie".
- DISASTRO AEREO TEDESCO. QUAL'E' LA VERITA'? scritto di Gerardo Iacuzio.
(Sono le 10,31 del 24 marzo 2015 quando l'Airbus 320 della Germanwings comincia a perdere quota).
- Romanzo di Gerardo Iacuzio "Notte con la solitudine".
- Romanzo di Gerardo Iacuzio "Scacco di Pedone" - seconda parte.
2014 - Racconto di Gerardo Iacuzio: "Seme di rugiada".
- Nuovo libro dal titolo: "Il mondo attraverso i suoi occhi".
- Nuovo libro di Gerardo Iacuzio dal titolo "I primi saranno gli ultimi"
- Nuova tematica per i suoi scritti: "Corso di restauro, legno."
- Testo scritto da Gerardo Iacuzio "Il respiro della pietra".
- Romanzo di Gerardo Iacuzio "Scacco di Pedone" prima parte.
2013 - Scritto di Gerardo Iacuzio: "MEDICINA ALTERNATIVA A 5 STELLE".
- Pubblicazione del nuovo libro : "Le vie del cielo" di Gerardo Iacuzio
- Testo di Gerardo Iacuzio: 'Alla Regina di tutte le Montoro'.
2012 - Libro 'Il nudo della vita'.
2010 - Pubblicazione "Letture Sbagliate".
2009 - “Pause della storia–Pensieri e Aneddoti".
2008 - Libro "50 volte Narrasia".
2007 - "Pensieri di Provincia" Poesie.
2006 - Romanzo di Iacuzio Gerardo "MARA".
2004 e 2006 - pubblicazione di raccolte di Poesie.
2001 - "Una ruga di giovinezza".
1996 - "Il Protagonista".
SEGNALIAMO IN MANIERA DETTAGLIATA LE PUBBLICAZIONI DI GERARDO IACUZIO:
"La Luna è l’elisir
della spiritualità notturna.
La luce è quella necessaria
per il cammino dello spirito
bisognoso di un lume.
L’assenza del Sole
mette in fuga la realtà.
E, quando i sogni
sono vissuti da svegli,
prende vita
la poesia dell’amore.
Ma questa notte
Dicembre 2016 - Poesie per una donna "Smettere di morire" - Edito dal ristorante pub ‘Thor Alì’
In copertina opera di Eliana Petrizzi: "A maggio" - 2005 - olio su tavola - cm 55x45

"Un sentimento non dichiarato
non è tale.
Per la coscienza che vive in ogni persona,
si ferma la parola bugiarda
che tradirebbe il volgare desiderio di possesso.
Una speranza,
anche una vaga promessa
magari rubata,
rinvigorisce tutto il mio essere.
Il processo del ritorno a diventare polvere
e lo spirito nel nulla,
ridiventa la vita che si costruisce.
Pulsa l’anima e la carne.
Passeggio a passo di soldato
verso i tuoi occhi.
Provo disgusto per i vizi:
il mercato del demonio.
Sono attempato e stanco.
Ma mi basta soltanto respirare
per parlarti d’amore,
senza neppure sfiorati
con una sola sillaba
maleducata o pretendente.
Novembre 2016 - Romanzo di Gerardo Iacuzio "L'isola dei sentimenti" - Edito dal Black Out Cafè, di Montoro (Avellino).
"Il passo di Tonino giocava sull’erba della cima del monte San Michele, per evitare di calpestare i numerosi fiori selvatici che vivevano soltanto in altitudine. Il giorno della festa del Santo, il ragazzo era stato il primo, appena all’alba, ad aver raggiunto il Santuario solitario.
Le stelle si spegnevano lentamente per il chiarore del 29 settembre, privo di foschia, che colorava la chiesetta e poi il suo interno, dopo che un Sacerdote aveva aperto il portone. ..." Continua a leggere.
- Romanzo edito da SATI sas di Montoro (Avellino).
"Non ho mai pensato che la vita fosse uno scherzo del destino. E non penso che la storia che ho deciso di scrivere sia nata per caso.
Vivevo a Bristol, cittadina ben organizzata a quattro passi da Londra, ambientata e soddisfatta, perchè la società inglese vive di libertà e di rispetto. Qui era possibile vivere, il sabato sera, storie dell’infanzia felice. E il rispetto per la natura offre a chi ha lavorato tutta la settimana il sogno di trovarsi nei migliori posti turistici del mondo. Per questo, la proposta di un amico di trasferirmi a Manama, negli Emirati Arabi, non fu degna di risposta. Lui, in questa città, in Baharain, aveva trovato lavoro come pizzaiolo. Sono sempre stata un dipendente dai viaggi di avventura, ma questi paesi non sono mai comparsi nei miei progetti. Ho un senso di repulsione verso i problemi di sopravvivenza e la guerra. Conosciamo tutti la loro immagine di popoli oppressi. ..." Continua a leggere.
"Andreana, amica mia, nessuno sapeva dei miei cinque anni di voti francescani. E’ troppo comodo portarsi in giro con un saio. Torneresti in convento con il paniere pieno di pensioni. Io sono stato un laico. In questo periodo non ho mai avuto un solo peccato da confessare. Però, sono stato lo stesso un poco porcellino. Devo dirlo. Infatti, la religione cattolica anglosassone, che ho scelto, è molto accondiscendente sul voto di castità. Essa considera il bisogno fisiologico incontenibile e, in mancanza di penetrazione, non esiste neppure l’adulterio. ... " Continua a leggere.
"Lo spazio antistante il bar riparato dal Sole di agosto dall’ombra della chiesa, consisteva in un pezzo di marciapiede capace di ospitare tre sole sedie. E una sola era occupata, ad opera del giovane Serafino che sfidava il silenzio delle tre del pomeriggio con le note di un flauto dolce. La loro qualità era molto povera, procurata dalla minima esperienza delle rare ore di educazione musicale, ricordo dell’orfanotrofio.
Il concerto privo di pubblico si interrompeva spesso a causa della pausa sigaretta. Il ragazzo, vestito in casual usurato, aveva così lasciato passare il tempo fino all’ora dell’appuntamento con Katia per un gelato. ..." Continua a leggere.
Settembre 2016 - "A passo di Leopardi" romanzo di Gerardo Iacuzio. L'opera (acrilico su tela) pubblicata in copertina è stata realizzata dall'artista Noemi Ricciardelli.
"La protagonista di questa storia, di nome Silvia, amava guardare le opere esposte in una galleria senza mai entrarvi. Il proprietario era un ultracinquantenne senza reputazione cattiva, ma dall’aria feroce. Gianni Massa passava le sue giornate nell’enorme monolocale a godersi l’usufrutto senza l’ansia della vendita obbligata. Aveva ereditato dalla moglie una modesta rendita e quell’immobile, in cui aveva costruito la sua passione giovanile, l’arte. Non comprava da mercanti, perché si riforniva delle opere offertagli da artisti che esponevano in mostre anche personali che non li obbligava a oneri in denaro. Se riusciva a vendere, bene. Se non vendeva, svendeva o regalava. Aggiornava così quella che era di fatto la sua collezione esposta al pubblico.
Il sua interesse era sviato dalla vista di quella splendida ragazza, che gli ricordava la sua giovinezza di studente imbranato. Decise di avvicinarla. Uscì e le disse:
<< Signorina, si spende di più in strada che a guardare i miei modesti quadri. Volete entrare? Magari siete un’artista. >> ..." Continua a leggere
L'opera (acrilico su tela) pubblicata in copertina è stata realizzata dall'artista Noemi Ricciardelli

"L’alba di fine maggio isolava la luce dei lampioni, sulla strada provinciale che saliva con dolcezza da Montoro a Solofra. Le foglie dei Castagni gonfie di vita invadevano il cammino del giovane pedone fino a sfiorargli ripetutamente la persona.
Max percorreva quei tredici chilometri per quattro giorni alla settimana. Il tragitto era comodamente servito da pullman, ma camminare per più di due ore era per lui una vera attività sportiva.
La partenza avveniva alle quattro del mattino, dal bilocale popolare che abitava da solo, sulla collinetta della frazione capoluogo. Poco prima delle cinque, ben oltre il terzo chilometro, al bar notturno di Piazza di Pandola, prendeva il primo caffè della giornata e fumava la seconda sigaretta. La prima l’accendeva appena sveglio, per aiutare il trapasso dai sogni alla realtà. ..." Continua a leggere.
Montoro 13 giugno 2016 "LETTERA ALLA CAPITALE DEI PEZZENTI"
"Sono originario della frazione Piazza di Pandola e chiedo la solidarietà dei miei ex concittadini per ritornarvi.
Vivere alla frazione Piano mi crea irrisolvibili problemi di ambiente a causa della sottocultura e i gravi problemi sociali.
Comincio con un esempio.
A Piano mi hanno sparato alle spalle davanti alla folla della Domenica. Ebbene, nessuno ne sa niente… !
A Piazza è successo due volte davanti a un solo testimone. Ebbene, tutti lo sanno.
Nella nostra frazione, Piazza, il problema della camorra è stato risolto da decenni. Nella capitale dei mendicanti persiste una gara per offrire il caffè a questa gente.
Inoltre, i ragazzi piazzesi hanno isolato civilmente e legalmente la droga.
Propongo anche, per questo, di fare della frazione Piazza di Pandola, comune a parte, in quanto i mali sociali di tutta la Valle dell’Irno hanno creato grossi problemi di inquinamento anche a noi.
Speranzoso, aspetto.
Gerardo Iacuzio, detto Baldassarre.
Grazie." Gerardo Iacuzio.
Giugno 2016 - "Botti da record" Romanzo di Gerardo Iacuzio.
"Non si tratta affatto di fuochi d’artificio. Ma di contenitori giganteschi di birra.
Il 25 aprile la vittoria della Roma calcio sul Napoli ha consegnato alla Juventus il quinto scudetto consecutivo con tre giornate d’anticipo.
Eguaglia il grande Torino di Meroni. Ma fa la differenza, oltre all’anticipo, il record di imbattibilità di Buffon e il conto totale dei titoli. Inoltre, nell’epoca Juve, sono state inventate anche le coppe internazionali, di cui il Torino dei cinque scudetti consecutivi è per forza privo. ..." Continua a leggere
Maggio 2016 - "Aplile, dolce dolmile" Romanzo di Gerardo Iacuzio, scritto a mano con inchiostro di china.
"Tre colombi. Sta per smettere di piovere.
Quante rondini e una colomba! All’improvviso. Questo romanzo promette di essere una bomba.
Vola nell’aria piovigginante anche una cicogna. E pensare che volevano metterla alla gogna. ..." Continua a leggere
"Ridendo e scherzando, sono giunto all’età di Dante e di Napoleone. 56 anni, completamente brizzolati.
Indosso il cilindro del poeta, il cappello da contadino. Mi trovo nella biblioteca, alle spalle di Adelina. Per cui, dico alla mia penna di fare la persona educata. E alla mia persona di comportarsi bene. Dico al muro! Ho già bisogno di un caffè.
Purtroppo, mezzogiorno è passato dalla bellezza di 5 minuti. E la responsabile della biblioteca deve andare in missione. Rimango solo fra quintali di narrativa. Cosa volete che influisca il peso di questo quadernetto? Mi pesano soltanto gli occhiali da quasi miope.
Non per scrivere questo quaderno, ma devo annotare qualche evento, per cominciare finalmente questo racconto.
Il palazzo dell’Annunziata è la sede della casa del popolo delle due Montoro riunite. Ebbene, il monarca, il signor sindaco Mario Bianchino, è sempre stato nostro amico. Parlo di noi artisti, un vero scrittore. Parlo di noi ultimi, quelli desiderosi di giustizia. ..." Continua a leggere.
<< Io non credo ai filosofi, >> diceva il vecchio il settantenne in cui abitavo. <<Perché quegli stolti guardavano in alto. Io dico che il mondo l’ha creato in terra, mi guardo attorno per cercare di capire dove diavolo mi trovo. >>
Il vecchio si offendeva se non ridessi della sua filosofia. Mi era difficile non morire soffocato dalle risate. Eppure lo stuzzicavo. Sentite questa:
<< Zio, sei mai stato innamorato? >>
<< Lo sono ancora. ‘Sono di carne’, disse la bistecca. E la donna la condannò al rogo. >>
Ridete al mio posto, per favore. Devo scrivere.
<< Di chi sei innamorato? >> gli chiesi ancora.
<< Dell’Avellino. Forza ragazzi! Il lupo ce l’ha duro. >>
Il vecchio non disprezzava il celodurismo di Bossi. Lo pregai di mettersi seduto davanti al camino e di fare il bravo fino al mio ritorno. ..." Continua a leggere.
Marzo 2016 - "Eva, l'unica Madonna del mondo" romanzo di Gerardo Iacuzio.
"I miei pochi lettori ricorderanno che l’ho già affermato, di recente. Questo libro cerca di illustrare il mio personale modo di vedere la vita.
Esso è cambiato. Soltanto gli imbecilli non cambiano idea, come disse un illuminato francese. Infatti, ragionate, che motivo avrebbe avuto Dio di illuminare la saggezza nella vecchiaia dell’uomo? Con che cosa il Demonio compenserebbe la pace dei sensi?
La protagonista di questa storia si chiama appunto Eva, la quale si considera il sostegno della partoriente anche dei secoli. Dice di averlo fatto per non costringere i suoi figli a vivere addossati nei pochi giorni di permanenza della sua carne sulla Terra.
Eva, in prossimità della menopausa, quella di questo romanzo, non era ancora diventata madre. Mi ha raccontato di una sua visione. Leggete! Altrimenti che scrivo a fare?
Il Sole del tramonto di Agosto divenne di colore purpureo. Poi, il volto terribile del Demonio. La sua voce rauca e odiosa le disse: << Sono il tuo Signore. Mi appartieni. >> ... Continua a leggere
Marzo 2016 - "Vado incontro alla Luna" romanzo di Gerardo Iacuzio.
"Il lavoro è preghiera. Io sono ateo. Sono arrabbiato con Dio, perché mi ha costretto al lavoro, con il quale ho sempre avuto un pessimo rapporto.
Faccio l’assenteista. Mi nascondo dietro gli scaffali della fabbrica, saltellando sulle ore leggendo, incontro alla sera, per potermi coricare al fianco della mia donna.
Lei, la donna, ci costringe a una scelta, il Paradiso o l’Inferno. Io sono nato sadico e ho sempre preferito l’Inferno. Adesso, invecchiato, devo accontentarmi del Paradiso.
Il ‘68 del nord Italia? Si trattò di una pagliacciata, con il suo statuto dei lavoratori. Dovete sapere, che il lavoro dipendente è illegale, oltre a offendere il secondo comandamento. L’uomo non deve inchinarsi a padroni sulla Terra, Per cui, il sistema dovrebbe consentirmi di fare il falegname in proprio, esentasse.
Perché nostro Signore non manda finalmente un profeta degno di quel nome a dirlo al mondo? ... " Continua a leggere
Marzo 2016 - "Il filo alla sofia" scritto di Gerardo Iacuzio.
- Commessa SNAI
"Salve! disse il serpente con gli occhiali, portatore di verità.
Non con l'oro, ma con il ferro, si qualifica la Roma.
O cavallina storna, commessa snai, puntate due euro metallici sulla Roma qualificata.
Spargete la voce in tutte le lingue.
I piedi bianchi di tutto il mondo venderanno anche la biancheria intima delle loro mogli.
E la povera Roma, in quel di Madrid, buscherà un'altro sonoro paliatone.
Quindi, Massimina la Snai, mio compaesano, mi pagherà, come percentuale, un'altra pensione."
"Commessa SNAI 2" La vendetta
"Non prendetevela. Sono stato imbrogliato anch'io, da una donnaccia del livello mio. Finalmente l'ho trovata e mi diverto proprio tanto.
Il Bayern fa schifo, la Juve soffre di tifo, dei tifosi.
Ma non vuol dire. Il popolo bianconero venderebbe la propria madre. Figuriamoci la squadra.
Giocheranno l'1X...
Per cui, signorina cavallina storna, giocate questa moneta unica nazionale per un colpo italico in Germania.
E muta come un pesce, quello di aprile, quando, nella ricorrenza in questione, gli italiani non riscuoteranno la pensione."
"Commessa SNAI 3"
"La silenziosa e giusta rivoluzione
giovedì 10 03 2016
Il Napoli, come la Grecia, fuori dall'Europa. senza clamori ne mercanteggiamenti.
Ha fondato una sua moneta, il baratto.
O, cavallina, cavallina storna, perché taci????
sono anche io un suddito di HIUGUAIN e ti posso pagare soltanto in natura."
Gerardo Iacuzio
Il fondatore della psicoanalisi, parte integrante della psicologia, è Sigmund Freud.
Figlio di un ebreo trapiantato a Vienna nel 1860, ha avuto enormi difficoltà per affermarsi come studioso della mente umana. Infatti, all’epoca, chi si dedicava a questi studi veniva considerato pazzo.
Freud dimostra, con l’invenzione dell’ipnosi, che l’isteria è una patologia mentale e nient’affatto una simulazione.
Senza essere spronato dal padre verso la religione ebraica, si dedica spontaneamente allo studio della Bibbia, dichiarandosi poi ateo. Ma il suo pensiero è pagano.
Infatti, nei suoi studi e nei suoi prodotti, si è soffermato alla materialità del conscio, considerando subconscio, Io e Es il vuoto. Questi elementi, secondo lui, possono generare solamente teorie sbagliate, come tutto quello che va oltre il tangibile, compreso lo Spirito umano. Innamorato di una sola donna e padre di cinque figli, fra cui Anna, ultimogenita psicoanalista.
Il suo allievo prediletto è lo svizzero Karl Gustav Jung, che diviene presidente del gruppo di studiosi fondato dallo stesso Freud, in seguito alle persecuzioni dei nazisti verso gli israeliti.
Jung considera il subconscio, l’Io e l’Es motore dell’essere. Si dichiara intenzionato a continuare il viaggio di Freud in questa direzione. E’ un giovane psichiatra volenteroso di apprendere.
Febbraio 2016 - Romanzo di Gerardo iacuzio: "Da soli insieme"
Chanelle serviva il caffè con un senso di conquista, il lavoro che aveva sempre desiderato. Un’occupazione normale, che non l’aveva obbligata alla terribile trafila della scuola.
A diciassette anni, aveva invocato ai genitori l’indipendenza. La conquista della vita non ammetteva guide, né tutori. I professori erano stati i genitori moltiplicati.
Dietro il banco del bar, il suo padrone era l’orologio. Il datore era il giovane maturo Enzo. Egli le aveva dato completa fiducia e autonomia. Tutta l’autorità era consistita nell’istruzione di pochi minuti alla macchina dell’espresso.
Chanelle lo vedeva parte del viaggio intrapreso, una tappa e non un conducente. ..." Continua a leggere
"Allarmi a scopo di lucro" di Gerardo Iacuzio - febbraio 2016
Hanno cominciato dalla rete principale della televisione di Stato. In un lungo servizio, hanno parlato di un crescete numero di tumori alla tiroide, specie nelle donne.
Secondo il presunto luminare, la tiroide gestisce il metabolismo delle nostre cellule. Falso. Le cellule del nostro corpo, a differenza di quelle nervose, che crescono ma non si riproducono, si riproducono senza cambiare la loro forma, che è la stessa, dal concepimento alla dipartita. Il fenomeno è facilmente riscontrabile anche servendosi di un rudimentale microscopio.
Sappiate che il compito della tiroide è quello di regolare lo sviluppo del nostro corpo. Questo termina all’età di 24 anni. Ora, l’organismo può e deve farne a meno, asportandola, proprio per evitare piccoli e grossi problemi, alla pari della necessaria estrazione del molare del giudizio, il quale termina la sua missione subito dopo la crescita, eliminando intervalli fra gli altri denti. Ad esso la spazzolino non può arrivare, causando malattie dentali come la gengivite, la piorrea e la carie, che si espanderanno per tutto l’apparato. Ma torniamo alla tiroide.
La spesa per medicine superflue è irrisoria, nel business delle visite e dei parziali interventi chirurgici, per la persona e per lo Stato.
Altra paura è stata provocata dalla caduta della borsa di Milano. Abbiamo tutti creduto di stare per assistere alla nostra imminente miseria. E’ vero il contrario.
L’oro presente presso la banca d’Italia è rimasto lo stesso. E’ successo che il valore equivalente, in moneta, si è trasferito in basso alla scala sociale. Qui si regge in piedi la struttura, dove è impossibile evitare i tributi.
Con la moneta nuova, sono mancati al ritorno seimila miliardi di lire. E la zecca dello Stato ha potuto consegnare al Ministero del tesoro l’equivalente in euro. I prezzi sono subito raddoppiati, a causa del potere occulto che governa la quasi totalità della nazione, appropriandosene e portandolo all’estero.
Quindi, la medicina sarebbe un nuovo cambio di moneta, che obbligherebbe il suo ritorno presso le nostre banche per il cambio, con la dichiarata provenienza.
Infine, le dovute cauzioni riporterebbero forza allo Stato, invece di arricchire le banche con la paura di un futuro visto erroneamente nero.
Gerardo Iacuzio
Cronaca di un’elettrizzante battaglia virtuale fra bianchi e rossi nella valle dell’Irno.
Alla frazione Piano, la squaw Lella Formica compare nel mio campo visivo. Piano è l’attuale veloce capitale e la formica è rossa, velocissima. Infatti, si reca ad addestrare alla guerra i rampolli di tutte le tribù. I bianchi, ridicoli quanto mai, hanno addirittura preso le armi. Gli indiani d’America non si spiegano il motivo per cui comprano l’acqua di fuoco. Non ne hanno mai avuto bisogno per dire e fare stupidaggini.
Vado a Messa, nella chiesa di San Nicola Usurpatore; nell’antichità, il Santo Patrono della valle, è stato San Giovanni Battista. E’ rimasta una via a Lui dedicata ed è ancora il Patrono di Lancusi, nel fiscianese.
Negli archivi segreti della chiesa Cattolica esistono cinque secoli di buio, dal Medioevo in poi. ...
Gerardo Iacuzio
Luglio 2015 - Gerardo Iacuzio.
- PRIMA MOSSA – BIANCO
Dio ha detto di santificare le feste. Ma l’alba di questo Lunedì, nient’affatto rosso, è la celebrazione solenne del tuo giorno di vacanza.
Vai al mare? La Regina bianca diventerà la Regina nera.
RISPOSTA – NERO
Silenzio … , giorno. L’alba deve durare fino a notte. Non voglio essere disturbato da voci o gesti. Se non la sognerò ancora, la rivedrò alla luce di domani. .... Continua a leggere
Giugno 2015 - Gerardo Iacuzio - "Anche i vermi hanno diritto alla vita"
Introduzione: Ho lo stomaco gonfio e sono sovrappeso. Per cui, ho il passo appesantito. Ogni cellula del nostro corpo ha la stessa forma di tutto l’insieme. Però, quando il corpo stesso ingrassa, dimagrisce o si irrobustisce, i connotati della singola cellula non cambiano. E, quando i due disegni non corrispondono, sopravvengono malori e disagi, anche psicologici.
Insomma, le tabelle di proporzione fra altezza, peso e le analisi cliniche sono soltanto giochi azzardati di specialisti incapaci o ciarlatani. Ma il paziente che paga si sente assistito e, da una qualunque metamorfosi fisica, ne riceve un seppure lieve senso di miglioramento. La causa è psicologica.
Per questo, i giocatori divoratori della buona fede altrui fanno parte dei vermi che hanno diritto alla vita. ...
Continua a leggere
Giugno 2015 - Gerardo Iacuzio: "Il verde petrolio della speranza"
Le mimetiche a combattimento sono di questo colore. Almeno, quelle della NATO ai miei tempi. Con il pretesto delle missioni di pace, gli USA si sono appropriati del petrolio di mezzo terzo mondo.
Però la tinta è chiamata anche verde bosco. Il colare dell'Enciclica verde Vaticana, per la salvezza della salute del pianeta. Voglio dire che è impossibile distinguere a occhio i mascalzoni dagli onesti.
Bisogna guardare i fatti. Allora serve vestire, seppure cristianamente, di verde bosco e andare in giro in macchina? Si inquina. Sarebbe più utile al Signore vestire di altri colori senza sporcare l'atmosfera. No? La NATO potrebbe portare viveri e informazioni esatte ai popoli oppressi dalle dittature islamiche, non piombo.
Ora zero e un minuto.
E’ San Luigi, l'Onomastico di mio padre. Ho uno strano modo di rispettare i Santi. Niente offerta alla statua, ma in suo onore e in sua memoria, offro qualcosa a una persona che stimo. E' già successo al bar Cecilia, ambiente fine con ottimi prodotti, con Anna Rita, persona speciale. L'ho, fatto, ieri, perché sapevo di non poterla incontrare adesso. infatti, sta dormendo, perché alle tre deve partire per il lavoro. Il primo Luigi che incontro per gli auguri è proprio il ministro dei servizi sociali, mi offre un bicchiere di latte caldo al bar notturno Tropicana di Alfonso, il quale mi concede ospitalità per ascoltare la musica del suo locale, ma non il permesso di fumare all'interno.
Saprete che il divieto di fumare nei locali pubblici era anticostituzionale. Infatti, la nostra Costituzione, ammette la proprietà privata. E il Tropicana non è dello Stato. Per cui, è il legittimo proprietario, colui che paga l'affitto, che dovrebbe poter decidere se ammettere il fumo all'interno del suo locale.
Oggi, dopo tante cause perdute, hanno cambiato la legge. Divieto di fumo nei locali aperti al pubblico. La stessa cosa.
Alle tre e zero cinque, mi trovo in Piazza Aldo Moro. Bevo l'acqua della fontana pubblica e, se avessi portato le ciabatte mi sarei rinfrescato i piedi nella vasca riposante. Contro il caldo e contro il freddo, bisogna curare i piedi. Da essi dipende la temperatura di tutta la persona.
Parliamo dell'acqua. Essa è una sola, che scende dal cielo. Quella del rubinetto controllata tre volte al giorno. Quella imbottigliata si sporca per anni di impurità, specie nella plastica ed ha addirittura un costo.
Ho bisogno di un altro caffè. Voglio andare alla Madonna senza nome. Ho già scritto che si trova a metà strada fra Piazza di Pandola e San Severino. Essa rappresenta tutte le Madonne del mondo, come l'acqua, una sola, Eva.
Gesù! L'intestino che lavora troppo mi costringe al dietrofront. All'una Rossa, all'ora delle pulizie. Mi regalano una limonata e posso aspettare.
Ma OGGI è San Luigi. E Gesù mi trova il passaggio fino al Sacramento di San Severino. Il benefattore è il mio amico Armando Vignola, che accetta il caffè senza offendersi.
Sono le cinque meno venti. E' finita la notte più corta dell'anno.
Cinque e quaranta. Sono in panchina, solo con il Cristo. I lampioni si sono spenti. Le innocue nuvole a Ovest si sono incendiate. Saprete che la colite spastica nervosa è inguaribile, ma non è un problema. Agli improvvisi crampi intestinali, massaggiando l'ombelico, scompaiono del tutto. Per poi ritornare. Ritornano gli energici massaggi. Fino al water. Fine dei crampi.
Anche l'IVA, imposta sui valori aggiunta dell'anno '76, come tutte le tasse, è anticostituzionale. Infatti, in Italia, il cittadino è Sovrano e il governo non servitore. Costoro sono obbligati a provvedere per il cittadino. Ho già scritto dei modi.
Scusate se in questi cinque libri continuativi sono saltato da un argomento all'altro. Non so’ neppure qual'è il mio posto a Montoro. Sua Maestà mi ha servito un bicchiere di latte caldo e dell'acqua per prendere la mia solita pastiglia. L'importante è continuare a scrivere quest'altro periodo letterario, fino a quando il Signore metterà per mano Sua, la parola.
Gerardo Iacuzio
Introduzione: "Come nel romanzo del Manzoni, c’è un Don Rodrigo, Grillo, che ha cercato le elezioni anticipate per ottenere la maggioranza assoluta del prepotente, che avrebbe impedito le nozze del centro sinistra con il centro destra.
Il mondo televisivo e quello giornalistico riescono ancora a nascondere il ridicolo della politica italiana. Le leggi che dovrebbero regolare la vita della nostra nazione sono state fatte il 1948 e anche prima, con il codice penale del fascicolo rimasto invariato. Continuano a litigare, o meglio a fingere di farlo su leggine che nessuno rispetta. E sono anche fatte per essere impossibili da rispettare, con il fine di aumentare il potere del sistema che potrà più facilmente ricattare.
Ho molti anni, per non dire che sono vecchio. Ho vissuto gli albori delle rivoluzioni culturali italiane. Esse sono state proposte da pochi grandi idealisti. Si sono ingranditi per la partecipazione di affaristi.
E’ una legge della vita. La persona disonesta riesce a corrompere, a manipolare o isolare quello onesto. Il contrario avviene fuori dalle congreghe politiche. Voglio dire che il cittadino comune rispettoso del dovere e proprietario dei propri diritti è il vero maestro di chi cerca di migliorarsi.
Altra legge della vita, uguale. Dio non si trova in nessuna chiesa, ma nel vivere cristiano. ..."Continua a leggere
Gerardo Iacuzio
DISASTRO AEREO TEDESCO. QUAL'E' LA VERITA'?
scritto di Gerardo Iacuzio
(Sono le 10,31 del 24 marzo 2015 quando l'Airbus 320 della Germanwings comincia a perdere quota.)
"Non posseggo un televisore e non leggo i giornali, perché la sottocultura e la disinformazione non devono incassare un solo centesimo dei miei soldi. Per puro caso, ho saputo della favola di un pilota affetto da una sindrome depressiva generante inventate persecuzioni fino a un complotto mondiale contro di lui. Ebbene, nessuna forma di depressione provoca questi pensieri mostruosi. Essi appartengono alla patologia di uno schizofrenico paranoico.
Questa gravissima tematica persecutoria non si manifesta all'improvviso, né silenziosamente, ma dopo una profonda crisi non curata lunga almeno una ventina di giorni. Si tratta di un periodo di deliri ed allucinazioni che non può assolutamente passare inosservato. Infatti, il pilota avrebbe dato chiarissimi segni di squlibrio che avrebbe indotto il più incosciente superiore a impedirgli di salire sull'aereo. Hanno anche osato parlare di un disturbo vecchio di sei anni. Un tempo troppo lungo per nascondere l'inabilità totale anche verso un lavoro semplice privo di responsabilità.
Dunque, la verità della logica che si vuole ingenuamente nascondere è molto triste. La Germania, indifesa capitale della nuova Europa, è stata colpita intenzionalmente. Questa dovrà fronteggiare la guerra che gli è stata dichiarata. Sarà capace? Gli conviene mostrarsi inerme? Si salverà il fatturato delle sue compagnie aeree?
Sarebbero stati credibili se avessero inventato, attraverso i mezzi di informazione di massa, un pilota cardiopatico o diabetico, sofferente di malattie che provocano realmente improvvise perdite di coscienza. Hanno preferito, invece, approfittare dei pregiudizi diffusi per pescare nel cestino dell'indifferenziato. Qui gli psicolabili sono già esclusi dal genere umano.
Adesso si comincia a sentire qualcuno maledire la chiusura di manicomi, l'unico riconoscimento della storia ai malati psichici." Gerardo Iacuzio, 25 marzo 2015.
Opera di Eliana Petrizzi: ‘Winter bell’ particolare, olio su tavola, cm. 40x50, 2014
PREMESSA DELL'AUTORE:
"Sono stato allevato dalla famiglia che mi ha messo al mondo, per poi diventare componente di una società.
Qui i miei doveri verso gli altri hanno finito per contribuire alla mia formazione. La società ha del grave negativo che trasmette a tutti i suoi componenti. Non per nulla, il nostro subconscio non è altro che il condizionamento sociale. Per cui, è stato nella solitudine che ho potuto guardare in me stesso e nelle cose. Unico riferimento il Cielo.
Ora, dopo un lungo corteggiamento, ho sposato la solitudine. Però, cerco comunque persone e cose, non certo per tradirla, ma perché voglio coinvolgerle in essa, per arricchirla.
Per questo, ogni alba, mi reco alla Cappella per prendere ordine dal Cielo, il mio maestro, per poi lasciare che Esso manipoli i miei gesti e i miei discorsi.
Questo libro cerca di descrivere le numerose solitudini che si incontrano con la mia."
Gerardo Iacuzio.
Febbraio 2015 - Romanzo di Gerardo Iacuzio
Evoluzione della lotta al sistema - La seconda Repubblica - I giorni nostri.
Agosto-settembre 2015 - Pubblicazione del ibro di Gerardo Iacuzio dal titolo: "Il saio estivo"
La rivoluzione culturale francese antecedente alla prese della Bastiglia del 1789.
"L'undici Giugno fa un gran caldo, e non c’è una sola nuvola che ferma l’incandescente Sole. Per cui prendo l'ombrello.
Non ridete, birichini. Esso, l'ombrello, si chiama così da "ombra". Proprio per ripararsi dal Sole. Vi ha mai riparato dalla pioggia?
Certo, mi prendono per pazzo. Ma scrissi in una poesia di considerarmi l'unico normale in un mondo, di pazzi. Spiegai i motivi. E fui invitato dalla televisione.
POESIE:
"L’orologio è austero,
ma veste amorevolmente
il tuo braccio
teso verso il mio dolore.
I suoi minuti
girano veloci,
perché sono quelli
che rubo spudoratamente
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